SCIENZA E RICERCA
Venezia e l'acqua granda: la città si deve abituare a fenomeni del genere?
REUTERS/Manuel Silvestri
Mentre l’alta marea sta iniziando a ritirarsi, con proiezioni che la fanno attestare su picchi di poco superiori al metro fino al 22 novembre, ciò che rimane a Venezia è la paura per l’eccezionale acqua granda e la preoccupazione per ciò che potrebbe succedere nel suo futuro. Tutte le proiezioni degli scienziati infatti parlano di innalzamento del livello del mare come naturale conseguenza dei cambiamenti climatici di origine antropica. Innalzamento del mare che ora fa ancora più paura: l’acqua alta dello scorso 12 novembre ci ha fatto capire che siamo totalmente indifesi contro fenomeni del genere e che il momento di remare tutti dalla stessa parte è oramai giunto già da molti anni. Ma la marea eccezionale di 187 centimetri dello scorso novembre può essere stata causata dai cambiamenti climatici?
Il discorso naturalmente è più complesso di un semplice sì o no, e per capirne di più abbiamo contattato Antonello Pasini, esperto di cambiamenti climatici e climatologo del CNR.
Antonello Pasini: dall’Alto Adige a Matera in questi ultimi giorni in tutta Italia abbiamo vissuto dei fenomeni molto intensi: sono fenomeni metereologici normali o il clima è già cambiato?
"Noi che ci occupiamo aspettiamo sempre a fare delle statistiche, per capire un attimo come si pone anche questo novembre nel record storico degli ultimi mesi di novembre per capire cioè se questa è solo un’impressione o qualcosa di più. Ovviamente però quello che vediamo è un aumento dell’intensità dei fenomeni negli ultimi anni e negli ultimi decenni che in parte è sicuramente ascrivibile al riscaldamento globale.
L’Italia è una penisola immersa nel mar Mediterraneo, un mare che sta diventando sempre più caldo e da considerazioni puramente fisiche possiamo dire che un mare più caldo fornisce più vapore acqueo all’atmosfera ma le molecole di vapore d’acqua sono i mattoni su cui si costruiscono le nubi e dalle nuvole scende la pioggia. Altro fatto importante è che un mare più caldo da più energia all’atmosfera perché il calore è una forma di energia e l’atmosfera segue le leggi della termodinamica e facendo così non può far altro che scaricare questo surplus di energia che si ritrova in maniera violenta, cioè con precipitazioni intense, venti più forti e quindi la tendenza è molto chiara al di là di ogni valutazione quantitativa che si farà in futuro".
Antonello Pasini, lo diciamo sempre ma è sempre bene ribadirlo: qual è la differenza tra meteo e clima?
"Il tempo meteorologico è quello che ti trovi sulla terra tutti i giorni, cioè quello che possiamo misurare con gli strumenti di giorno in giorno. C’è una variabilità naturale del clima per cui possono succedersi giorni freddi, e giorni caldi o giorni piovosi e giorni secchi, così come annate più calde o fredde, secche oppure umide. Noi però come clima intendiamo la media e la variabilità del tempo meteorologico in un arco di tempo piuttosto grande in una zona non troppo ristretta. Questo arco di tempo, secondo l’Organizzazione Meteorologica Mondiale, è almeno 30 anni".
Arriviamo al momento che ci ha colpito di più in questi giorni, perché tutti noi abbiamo in qualche modo nel cuore Venezia. È vero che l’acqua alta c’è sempre stata ma il fenomeno dell’altro giorno si è unito a venti estremamente forti. Possiamo già dire che sia colpa dei cambiamenti climatici o anche in questo caso è troppo presto?
"Dobbiamo fare un po di chiarezza. Innanzitutto dobbiamo capire quante sono state le acque alte nel passato. Noi abbiamo una rete di mareografi nella laguna che ci danno questi dati. Se uno va a vedere le statistiche vede che fino al 1950 delle acque alte che superavano i 110 centimetri, che è una soglia abbastanza importante per la città, di queste maree ce n’erano da due ad otto per decennio, fino al 1950. Poi le cose sono cambiante e nel decennio che va dal 2001 al 2010 ce ne sono state circa 50. Dal 2011 ad oggi, quindi negli ultimi quasi 9 anni ne abbiamo avute circa 80. C’è quindi un grande aumento di frequenza e quindi anche di intensità di questi fenomeni.
Questa è puramente un’osservazione ed i dati da soli non parlano, ci dicono che qualcosa sta cambiando ma non ci dicono il perché. Per capire proprio il perché dobbiamo andare ad indagare da cosa derivi l’acqua alta in laguna veneta. C’è un influsso astronomico, cioè la marea che cambia in base alle posizioni della luna e poi c’è il fatto che li la terra si abbassa. Negli ultimi 100 anni abbiamo visto un innalzamento del livello del mare a Venezia di circa 35 centimetri Questo è dovuto per 20 centimetri all’abbassamento della terra, per 15 centimetri per l’aumento del livello assoluto del livello del mare. L’impatto climatico quindi sembra essere molto piccolo, di soli 15 centimetri. Però a questo si aggiunge che l’acqua alta si ha anche quando ci sono questi venti molto forti e sciroccali, cioè che vengono dall’Adriatico del sud all’Adriatico del nord e portano ad ammassare acqua nella laguna veneta. Questi sono fenomeni naturali o influenzati dall’influsso antropico? Quello che vediamo è che negli ultimi decenni sta cambiando la circolazione nel Mediterraneo e questi venti sciroccali sono più frequenti, e qualche volta più forti. Questo è dovuto da due fattori: uno che c’è l’espansione della circolazione tropicale verso il Mediterraneo, a volte vediamo addirittura gli anticicloni africani anziché l’anticiclone delle Azzorre, e poi le onde che arrivano da ovest ad est".
Antonello Pasini quali sono le prospettive per quanto riguarda l'innalzamento del livello del mare?
"Le prospettive non sono rosee ma ovviamente tutto quello che dipende dal cambiamento climatico, dipende da noi, quindi da cosa riusciremo a fare nel futuro. Se riusciremo a seguire degli scenari di emissione di anidride carbonica bassi o addirittura azzerarla, ci sarà uno scenario buono, se non facciamo nulla per limitare i gas serra ci sarà una scenario pessimo. Lo scenario business as usual (cioè nel caso la situazione resti immutata ndr), il report dell’IPCC del 2013 ci dava un innalzamento medio del mare a livello globale di circa 70/80 centimetri per fine secolo. Dal 2013 ad oggi però abbiamo scoperto altre cose, come ad esempio che la dinamica dello scioglimento dei ghiacci è molto più rapida.
Oggi quindi si pensa chiaramente che se dovesse verificarsi lo scenario peggiore noi avremmo più di un metro di innalzamento del livello del mare entro fine del secolo. È chiaro quindi che se noi abbiamo visto come hanno influito questi 15 centimetri fino ad adesso a Venezia, uno scenario di un metro sarebbe sostanzialmente catastrofico per la città".