SCIENZA E RICERCA

Viaggio nei luoghi della scienza. L’Immaginario scientifico di Trieste

Perché gli aerei non cadono? Cosa alimenta le correnti marine? Come funziona il pendolo di Foucault? Tutte queste domande trovano risposta grazie alle leggi della fisica, che nonostante a volte ricordiamo come nozioni astratte o soltanto come ostiche formule da imparare a memoria, in realtà costituiscono l’anima del mondo naturale. Un luogo dove possiamo riscoprire la grande forza della scienza, quella di lasciarci a bocca aperta davanti alla realtà, è l’Immaginario scientifico di Trieste, un museo interattivo dove la scienza si vive e, soprattutto, si tocca con mano. Nella stessa giornata si può vedere infatti un fulmine in una stanza, generare una tromba d’aria ed entrare in una bolla di sapone gigante (se si riesce a non farla scoppiare prima!).

Il museo nasce nel 1985 da un’idea del fisico Paolo Budinich – fondatore anche del Centro di fisica teorica ICTP della SISSA di Trieste – il quale volle creare un’esposizione multimediale di immagini scientifiche (da qui la decisione di dare al museo il nome di “immaginario scientifico”).

Successivamente, ispirandosi all’Exploratorium di San Francisco, la mostra venne ampliata e trasformata in un vero e proprio museo interattivo pensato per ospitare eventi di carattere scientifico a scopo didattico e divulgativo e permettere ai visitatori di cimentarsi con alcuni esperimenti scientifici basilari.

Da circa due anni l’immaginario scientifico ha lasciato la sede di Grignano, che occupava dal 1988, per trasferirsi al Magazzino 26, edificio storico fulcro del polo museale triestino, realizzato pochi anni fa negli spazi del Porto Vecchio. In questa nuova sede, il museo sperimentale è stato riorganizzato nuovamente per offrire un’esperienza ancora più immersiva e coinvolgente per visitatori di ogni età e provenienza. Per il prossimo autunno è previsto inoltre l’allestimento di un secondo piano che amplierà ulteriormente gli spazi del museo.

Rivolto principalmente a bambini e ragazzi che vogliono divertirsi con la scienza, l’Immaginario scientifico è una meta perfetta per le gite scolastiche, le uscite didattiche o, perché no, un pomeriggio in famiglia o con gli amici. Ma il giro all’Immaginario scientifico è godibilissimo anche per gli adulti, che potranno ritrovare quella curiosità verso una scienza capace non solo di insegnare, ma anche di divertire e affascinare.

L’immaginario si sviluppa in diverse aree: Trieste e la Scienza, dove i centri di ricerca di eccellenza del territorio si raccontano attraverso alcune istallazioni, di cui alcune interattive, e mostrano le principali attività di ricerca che conducono; Innova, dove è possibile osservare alcuni avanzati strumenti tecnologici oggi utilizzati nella ricerca applicata; Fenomena, che ospita le diverse postazioni interattive dove ci si può cimentare con svariati tipi di esperimenti scientifici per scoprire le leggi di base della fisica; il planetario, dove si trova esposto anche un vero telescopio riflettore Zeiss donato dall’INAF - Osservatorio Astronomico di Trieste; e Imaginaire Scientifique, uno spazio immersivo ispirato all’idea originaria di Budinich in cui vengono proiettate immagini a tema scientifico.

Uno degli esperimenti più affascinanti a cui possiamo assistere (sì, in questo caso solo assistere, trattandosi dell’unica postazione interattiva del museo che può essere messa in funzione solo in presenza di un addetto) è quello che impiega il generatore elettrostatico di Van De Graaff, che tramite l’utilizzo di un conduttore può accumulare una notevole carica elettrica e dare origine a una scarica che sembra un vero e proprio fulmine in miniatura. Chi avrà il coraggio di avvicinare la testa alla palla di acciaio per vedere i propri capelli danzare nell’aria?

L’area Fenomena offre questa e molte altre occasioni di didattica sperimentale per confrontarsi con i principi basilari dell’elettromagnetismo, la termodinamica, la pressione, i vasi comunicanti e il moto perpetuo. Possiamo andare su e giù sull’altalena che sfrutta la pressione atmosferica, lanciarci in una gara a chi genera il vortice d’acqua più spettacolare o tentare di far scendere tutti i gradini alla coloratissima molla Slinky.

All’interno dell’immaginario scientifico è presente, infine, un’esposizione permanente dedicata alle tecnologie del mondo marino allestita dalle aziende private Saipem, Acegas e Gruppo SIAD. In questo spazio possiamo scoprire in cosa consiste il principio di Archimede, a cosa servono i droni sottomarini, come avviene la depurazione della acque reflue e, soprattutto, quale incredibile risorsa possa essere il mare per produrre energia pulita.

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