SOCIETÀ
Voto per posta: la maggioranza degli americani lo preferisce per le elezioni
Manca una manciata di giorni alle 59e elezioni presidenziali degli Stati Uniti: Trump contro Biden, una sfida che vede ormai già da molte settimane il candidato democratico in vantaggio sull’attuale presidente. Tuttavia oggi non parleremo dello scontro politico ma di un dato riguardante la modalità di voto: anche se già utilizzato da più di un secolo, il voto via posta potrebbe diventare lo strumento più utilizzato dagli americani per queste votazioni, a causa della pandemia di Covid-19 che ha portato gli Stati Uniti a essere il paese con più casi al mondo (in data 13 ottobre 2020, ndr).
Il voto via posta è stato contestato diverse volte, mettendo in discussione la sua affidabilità e la sua incidenza sui tempi di scrutinio. Lo stesso presidente Donald Trump ha già definito queste elezioni come le più fraudolente della storia americana:
With Universal Mail-In Voting (not Absentee Voting, which is good), 2020 will be the most INACCURATE & FRAUDULENT Election in history. It will be a great embarrassment to the USA. Delay the Election until people can properly, securely and safely vote???
— Donald J. Trump (@realDonaldTrump) July 30, 2020
Sarà così? È una domanda che molti esperti si pongono dato che milioni di cittadini sceglieranno proprio questo mezzo per esprimere il loro voto. I numeri parlano chiaro: secondo il progetto U.S. Election dell’università della California e coordinato dal professor Michael McDonald, più di 51 milioni di persone hanno già inoltrato la richiesta per poter votare da casa (in data 14 ottobre 2020, n.d.r.). Il numero, tuttavia, potrebbe salire ancora, come dimostrano i dati raccolti dal progetto 50-state COVID-19, coordinato da un gruppo di ricercatori provenienti da alcune prestigiose università americane con l’obiettivo di aiutare professionisti e governi a prendere decisioni adeguate alla pandemia in corso: nel report di luglio 2020, il 66% della popolazione supporta il voto via posta, con una particolare concentrazione negli stati del nord ovest e ovest degli Stati Uniti.
Gli esperti rassicurano che sono davvero minime le controindicazioni sull’utilizzo di questo metodo per la votazione, comparandolo in particolare con le macchine elettroniche utilizzate in diversi Stati e ritenute poco affidabili: come ogni tecnologia, più invecchia e più diventa vulnerabile agli attacchi informatici, oltre a proporre un’interfaccia complicata che ostacola la comprensione a molti cittadini.
Come si vota via posta negli USA?
Ogni elettore inoltra la richiesta per ricevere via posta la propria scheda elettorale prima della data del voto, con un margine stabilito dai vari Stati. Ogni busta contiene un codice a barre univoco, per permettere di tracciare la propria votazione e di accelerare il procedimento di controllo della firma (ogni cittadino, dopo aver espresso la propria preferenza, deve firmare la scheda elettorale). La busta viene ritirata durante l’election day e consegnata poi ai funzionari elettorali per lo scrutinio; le schede già aperte oppure che presentano segni di manipolazioni vengono scartate. Una delle preoccupazioni maggiori riguarda proprio il sistema postale che, a causa della grande partecipazione al postal voting, potrebbe causare dei rallentamenti nella consegna delle schede elettorali.
La regolamentazione del voto via posta è affidata ai singoli Stati: 9 Stati invieranno automaticamente le schede per la votazione a coloro che si sono registrati, 36 Stati consentiranno questa modalità di voto oppure accetteranno come motivazione valida per votare da casa la pandemia di Covid-19. Tuttavia, gli ultimi 5 Stati obbligano i cittadini a fornire una valida motivazione.
Elezioni USA 2020, il voto via posta di Francesca Bastianon
L’aumento di cittadini che votano via posta non è un trend dell'ultimo periodo: dal 1996 al 2016 la percentuale è triplicata, passando da 7,8% a 20,9%. Ma un altro dato interessante è quello legato all’early voting, cioè il voto anticipato che permette ai cittadini di esprimere la propria preferenza nei giorni prima nel caso in cui non possano votare durante l’election day per determinati motivi e di gestire in maniera migliore l’affluenza alle urne.
Secondo la CNBC sono già andati a votare più di 10 milioni di elettori, con code ai seggi, secondo le esperienze raccontate sui social, anche di 9 ore.