IN ATENEO

Sciopero dei professori: disagi contenuti per gli studenti

Sciopero dei docenti universitari. Solitamente alla parola sciopero siamo abituati a immaginare disagi per il trasporto pubblico, manifestazioni in piazza e problemi per coloro che ne subiscono gli effetti. Ma anche i professori, per la seconda volta consecutiva, hanno deciso di “incrociare le braccia” con uno sciopero non di piazza, ma degli appelli di esame.

Tutto parte da una vertenza che si sta trascinando da anni: quella sugli scatti di anzianità che vede i docenti degli atenei di tutta Italia protestare per il mancato adeguamento degli aumenti stipendiali. A proclamare lo sciopero è il “Movimento per la dignità della docenza universitaria” che chiede, appunto, la “risoluzione definitiva della vertenza”.

Non si tratta del primo atto di protesta: già a settembre del 2017 a proclamare lo sciopero furono 5.444 docenti universitari di tutta Italia, ma poi l’adesione superò le aspettative, arrivando a quota 11.000 professori. Per questa sessione d’esame (lo sciopero è iniziato il 1° giugno, ma per l’università di Padova vale dal 4 giugno, giorno ufficiale d’inizio della sessione d’appello estiva) sono in 6.857 a sostenere la lettera che ha annunciato l’iniziativa partita, tra gli altri, dal Politecnico di Torino, da Roma Tre, dalla Federico II di Napoli e da La Sapienza di Roma.

I promotori spiegano di non essere in protesta contro il governo, ma di voler ottenere “un forte segnale di attenzione all’università” nel suo insieme. Chiedono lo sblocco definitivo degli scatti stipendiali, da approvare già entro la Legge di bilancio 2019.

Anche a Padova alcuni docenti hanno preso parte alla protesta, ma – secondo i vertici dell’ateneo – ci potranno essere dei disagi per gli studenti, ma non dei veri propri danni: “I promotori dello sciopero – spiega Daniela Mapelli – prorettrice alla Didattica dell’università di Padova – hanno dato garanzie per cui chi è impegnato in appelli d’esame o di laurea non subirà rallentamenti nella sua carriera universitaria”. D’altra parte, l’ateneo si è impegnato fin da subito a informare gli studenti attraverso un comunicato sulla pagina di Uniweb con le regole riportate nel documento ufficiale di proclamazione dello sciopero:

  • Lo sciopero riguarda solo un giorno, quello del primo di tutti gli appelli dei propri corsi o moduli svolti presso il proprio Ateneo che cada all’interno del periodo 1° giugno-31 luglio 2018.
  • Verrà assicurata in ogni caso la tenuta di almeno un appello degli esami di profitto nell’ambito del periodo 1 giugno-31 luglio p. v. Pertanto, nelle sedi in cui i calendari degli esami prevedano un solo appello per gli esami di profitto in tale periodo, o se per il corso in questione gli appelli aperti a tutti gli studenti siano cinque (o meno) all’anno, la lettera di proclamazione prevede esplicitamente l'obbligo di effettuare un appello straordinario dopo il quattordicesimo giorno dalla data del giorno dello sciopero.
  • I partecipanti allo sciopero saranno disponibili a tenere un appello straordinario “ad hoc” in un giorno successivo a quello dello sciopero, e indicativamente dopo il settimo giorno dalla data dello sciopero, per: laureandi e studenti Erasmus, ove l’appello non tenuto sia l’ultimo utile per laurearsi o per adempimenti per l’“Erasmus”; studentesse in attesa di un bambino; studentesse e studenti che abbiano problemi di salute documentati che richiedano particolari forme di tutela.

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