UNIVERSITÀ E SCUOLA

Concorso insegnanti: non ho superato il test

Che si fa quando si partecipa a un concorso che vede più candidati di quanti siano gli abitanti di Vicenza, Treviso, Belluno e Rovigo messi insieme? Ci si prepara. Tra poco ci saranno i test di preselezione, uno strumento di valutazione simile alle ordalie medievali: tu cammini sui carboni ardenti e, se sei innocente, vedrai che non ti scotti, basta avere fede. In attesa di comprarmi il manuale da 77 euro che insegna come fare per non bruciarsi i piedi, vado sul sito di Alpha Test dove è disponibile una simulazione in 50 domande, garantite simili a quelle della vera prova.

Per passare il quiz occorre fare un punteggio di 35 su 50 rispondendo a domande del tipo: “Non è possibile non ammettere che non si è nel giusto a non accettare che questa strada non sia sbagliata”: che significa? Cercando di recuperare le vaghe idee sul concetto di “doppia negazione” che il mio professore di italiano delle medie tentava di inculcarmi rispondo “La strada è giusta”, che effettivamente risulta essere la risposta corretta. 

Poi passo velocemente alle domande in inglese, dove me la cavo senza difficoltà e zampetto agilmente attraverso quattro domande su Karl Marx che mi sembrano facili facili. Fiducioso, vado a vedere il mio punteggio: 34, sono stato bocciato.

Rivedendo il test commentato scopro che è tutta colpa dell’area “lettura e comprensione di testi”. Ora, poiché di mestiere leggo (e tento di comprendere) testi di vario tipo, a cominciare dai compiti scritti degli studenti, mi sembra strano di aver fallito proprio nel lavoro che faccio tutti i giorni sfogliando manuali, articoli scientifici, tesi di dottorato, oltre che giornali cartacei, siti di informazione on line e romanzi di Camilleri quando vado a letto.

Vado a rivedere i commenti: per esempio, c’era un brano di Zygmunt Bauman e quello l’ho fatto giusto (anche se dubito che il sociologo inglese sarebbe soddisfatto di veder ridotto il suo pensiero all’idea: “i poveri si ancorano, i ricchi no”). Sembra che io abbia sbagliato la risposta che riguardava un brano di Albert Einstein: non sono molto convinto ma vado avanti. Alle quattro (quattro!) domande sulla fontana di Trevi ho risposto esattamente, quindi che succede?

A quanto pare, ho “cannato” una domanda su Marx, la 28, rispondendo che l’autore era un “biografo” di Marx mentre la risposta esatta era uno “studioso” di Marx. Ora, a parte il fatto che un biografo deve per forza essere anche uno studioso della personalità oggetto della ricerca (e quindi la mia risposta era comprensiva anche della risposta esatta), il testo diceva che il padre di Marx era “il più eminente avvocato di Treviri, nonché magistrato presso la locale corte d’appello” e “apparteneva a un’antica famiglia ebraica”: sono informazioni che servono a uno “studioso” per discutere delle teorie espresse nel Capitale o invece informazioni di contorno, interessanti solo per un biografo?

Passiamo alla domanda n. 30, la cui risposta esatta, secondo Alpha Test, sarebbe “Marx trascorse a Berlino un periodo romanticamente spensierato”. Peccato che il passaggio del brano in questione sia: “Dopo un periodo romanticamente spensierato trascorso a Bonn, Marx si trasferì a Berlino”. 

Dopo aver verificato che, in realtà, il mio punteggio avrebbe dovuto essere non 34 ma 37 il mio ego di professore è moderatamente soddisfatto: mi chiedo però se è Alpha Test che sbaglia a confezionare le simulazioni o se, invece, la ditta riproduca diligentemente nei suoi test la stupidità media dei quiz ministeriali. Voi che ne dite?

Fabrizio Tonello

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