SOCIETÀ

Il ritorno degli operai

Come se la caverà la classe media europea nei prossimi anni? Tutto dipende dalle risposte che il sistema produttivo e i governi sapranno dare alle trasformazioni in atto. Qualche anno fa, l’Unione Europea sembrava puntare tutto sulla cosiddetta strategia di Lisbona, adottata nel 2000: “La società dell’informazione trasformerà l’Europa in una società e in un’economia in cui le tecnologie avanzate verranno usate per migliorare le condizioni di vita e di lavoro dei cittadini. Se l’Europa saprà cogliere le opportunità che si prospettano, la società dell’informazione presenterà tutta una serie di vantaggi tra cui livelli di vita più elevati, (…) posti di lavoro più interessanti grazie all’uso di tecnologie avanzate e di organizzazioni flessibili del lavoro. Queste stesse tecnologie consentiranno ai lavoratori di migliorare le loro abilità nel contesto di un processo di apprendimento lungo tutto l’arco della vita volto ad accrescere le loro prospettive occupazionali e i loro guadagni e serviranno a migliorare l’educazione e l’apprendimento in ambito scolastico”.

Fin qui la retorica, che richiedeva perentoriamente ai lavoratori di acquisire sempre maggiori competenze se volevano entrare nel Paese di cuccagna o almeno difendere la loro posizione all’interno della classe media. Per capire se queste previsioni e queste strategie erano fondate dobbiamo guardare ai  mestieri del futuro e in questo ci aiuta un nuovo rapporto del  Bureau of Labor Statistics americano.

Purtroppo, gli economisti governativi degli Stati Uniti prevedono che, all’orizzonte 2020, i lavori più richiesti non saranno il tecnico informatico o il neuroscienziato bensì l’infermiere non diplomato e la badante. La classifica stilata dal Bls prevede un aumento del 70% nel numero di Personal care aides e Home health aides (badanti e infermieri a domicilio) necessari nel 2020 (rispetto al 2010). Ci sarà una forte richiesta anche di muratori, falegnami e fabbri (rispettivamente +60%, +56% e +49%).

Già da parecchi anni le professioni in forte crescita, negli Usa ma anche nei paesi europei, sono quelle dei servizi alla persona: in Italia, per esempio, ci sono molte più badanti che maestri e professori, il che non dovrebbe stupire visto che un italiano su quattro ha più di 65 anni mentre solo uno su sette ne ha meno di 14. Oggi, le previsioni del Bls che riguardano 20 impieghi, sono riconducibili a due categorie principali: servizi alla persona sanità da una parte, industria dall’altra.

Nelle professioni sanitarie troviamo fisioterapisti (+39%), assistenti e segretarie in studi medici (+41%), tecnici veterinari e loro assistenti (+52%) Nelle 2020 categorie studiate dal Bureau abbiamo quindi un solo lavoro molto qualificato (Biomedical engineers) e un altro mediamente qualificato, cioè i consulenti e analisti di mercato; gli altri 18 mestieri sono a qualificazione medio-bassa, con salari corrispondenti. In totale, il 90% degli impieghi facili da trovare saranno di tipo non qualificato, con una paga molto modesta e condizioni di lavoro assai dure.

Per esempio, gli infermieri a domicilio o le badanti nel 2010 guadagnavano in media 20.000 dollari circa. Si tratta di stipendi lordi equivalenti a circa 15.000 euro, cioè tra i 900 e  i 1.000 euro al mese netti, secondo lo stato e la clinica, o casa di riposo (nelle famiglie il compenso è leggermente inferiore).

Questa struttura del mercato del lavoro non sembra una specificità americana ma piuttosto una situazione largamente comune ai paesi di antica industrializzazione come quelli europei, caratterizzati da un rapido invecchiamento della popolazione. La crescita delle professioni nell’informatica non compensa la povertà di offerta di altri posti di lavoro professionalmente ed economicamente interessanti. La rete commerciale si espande ma i posti degli addetti alla vendita nei negozi dei telefonini o negli ipermercati richiedono competenze minime, hanno condizioni di lavoro squallide e stipendi bassi.

Fabrizio Tonello

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