UNIVERSITÀ E SCUOLA

Scuola e università: i punti oscuri del decreto

Novità di rilievo per le università dal decreto Renzi-Madia sulla pubblica amministrazione. Il provvedimento da poco in vigore, la cui legge di conversione è in discussione in questi giorni in commissione Affari costituzionali alla Camera, contiene numerose innovazioni sul reclutamento e status del personale e sulle scuole di specializzazione medica. In attesa di capire se in sede di conversione vi saranno modifiche sostanziali, vediamo le principali nuove regole per gli atenei e chi ci lavora.

Trattenimento in servizio. Riguarda docenti e personale l’abolizione della facoltà, da parte dell’amministrazione di appartenenza, di trattenere in servizio il lavoratore per due anni oltre i limiti di età per il collocamento a riposo. L’abrogazione dell’istituto ha trovato una deroga, nel decreto, per i soli magistrati: per tutte le altre categorie del pubblico impiego i trattenimenti in servizio già in vigore dovranno concludersi obbligatoriamente entro il prossimo 31 ottobre. Non è escluso, tuttavia, che nella legge di conversione anche i professori universitari possano beneficiare di una deroga analoga a quella prevista per i magistrati, i cui trattenimenti già in vigore sono garantiti fino al 31 dicembre 2015.

Risoluzione unilaterale del rapporto di lavoro. Nulla cambia invece per i professori ordinari e associati sulla risoluzione del rapporto di lavoro che l’amministrazione può disporre, in via unilaterale, per il personale che maturi la massima anzianità di servizio: ordinari e associati rimangono, in base alla legge, esentati dalla disposizione, che si applica invece alle altre categorie del personale universitario fino al 31 dicembre 2014 (salvo ulteriori proroghe).

Turn over. Grande confusione per quanto riguarda i nuovi vincoli nel turn over per gli atenei. La nuova disposizione stabilisce per le amministrazioni pubbliche i tetti massimi di assunzioni per gli anni 2014 – 2017. La relazione illustrativa del decreto dichiarava l’esenzione dai nuovi vincoli per alcuni comparti, tra cui scuola e università. In realtà, come correttamente specifica la scheda tecnica di accompagnamento del testo, all’articolo 3 del decreto le università non sono citate esplicitamente tra le amministrazioni esentate dalla nuova disciplina (mentre lo sono gli enti di ricerca): e quindi, secondo l’attuale dispositivo, anche gli atenei dovrebbero rispettare le nuove restrizioni per le assunzioni a tempo indeterminato (secondo il decreto Madia nel 2014 non si dovrà superare il 20% della spesa relativa alle cessazioni dell’anno precedente, nel 2015 il 40%, nel 2016 il 60%, nel 2017 l’80%, per arrivare al 100% nel 2018). Se nella legge di conversione non verrà chiarito che agli atenei non si applicano queste ulteriori limitazioni, le nuove percentuali di turn over comporteranno forti riduzioni nel reclutamento per l’anno in corso (dal 50% previsto in precedenza si passerà al 20) e, in misura minore, per il 2015 (dal 50% si scenderà al 40). Nulla muterebbe, invece, per gli anni successivi. C’è inoltre un’ulteriore restrizione: la spesa relativa alle cessazioni dal servizio dell’anno precedente, su cui calcolare ogni volta le percentuali di nuove assunzioni, non sarà più quella riferita a tutto il personale che esce dall’ateneo, ma al solo personale di ruolo in uscita: nella spesa utile da utilizzare come parametro base non potranno essere conteggiate, quindi, le voci relative (ad esempio) a cessazioni di dipendenti con contratti a termine non rinnovati. Il budget a disposizione, perciò, si andrebbe ulteriormente a rimpicciolire.

Abilitazione scientifica nazionale. Il termine per la conclusione dei lavori delle commissioni per l’Asn 2013 è prorogato al 30 settembre 2014. Viene invece sospesa l’indizione della procedura per l’Asn 2014, in attesa di una revisione della disciplina. È infine differita al 31 marzo 2015 la scadenza per le chiamate di professori associati relative al piano straordinario 2012-2013.

Specializzazioni mediche. Viene chiarito che la riduzione di durata dei corsi per le specializzazioni mediche (da stabilire con decreto ministeriale) si applicherà a partire dall’anno accademico 2014/2015, ossia con il bando che verrà emanato entro la fine del febbraio 2015. Invece per il bando per l’anno accademico 2013/2014, che sarà il primo con selezione unica nazionale e dovrebbe essere pubblicato entro la fine di questo mese, le regole sulla durata dei corsi rimarranno quelle vecchie. Il decreto stanzia inoltre nuove risorse per aumentare le borse di studio per le specializzazioni per gli anni 2014 – 2016: è previsto uno stanziamento aggiuntivo di 47,8 milioni. Il fondo dovrebbe così garantire l’aumento dei contratti di specializzazione da 3.300 a 5.000. 

Martino Periti

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