CULTURA

Il corpo illustrato senza barriere

Facendo scorrere i polpastrelli sul pannello, lentamente, si riescono a percepire i confini dell’opera e i contorni delle figure. Il percorso inclusivo per persone con disabilità sensoriale “è pensato per stimolare la sensibilità di tutti”, spiega Nicola Orio, docente di Fondamenti di informatica del dipartimento dei Beni culturali e anima del progetto di inclusione realizzato dall’università di Padova all’interno della mostra dedicata a Il corpo, nona rassegna internazionale di illustrazione I colori del sacro al Museo Diocesano (fino al 24 giugno) che, attraverso le opere realizzate da illustratori da tutto il mondo, prova a rispondere ad alcune domande per riflettere su ‘chi siamo’ attraverso l’arte. Ci si chiede: come siamo fatti, come e quanto ci trasformiamo crescendo e invecchiando, come ci relazioniamo con gli altri esseri umani e con la natura, esiste un legame tra corpo e spirito? “Hai un sangue, un respiro. Sei fatta di carne, di capelli, di sguardi anche tu. Terra e piante, cielo di marzo, luce, vibrano e ti somigliano”, scriveva Cesare Pavese e le sue parole ci invitano oggi a intraprendere un viaggio illustrato che parte dall’anatomia per spostarsi sulla trasformazione, la relazione, fino a raggiungere lo spirito.

L’università di Padova, attraverso il dipartimento di Beni culturali, ha dato il suo contributo dal punto di vista multimediale sviluppando una web app per pubblico non vedente e non udente, selezionando sette opere esposte. Ogni pannello presenta una versione dell’illustrazione in rilievo, da toccare, una sensore di prossimità Nfc, una descrizione alla base con didascalie in braille relative all’opera e ai suoi colori. Sullo smartphone, scansionando un Qr code, l’opera viene raccontata dalla voce di un’attrice e attraverso una videodescrizione in Lis (Lingua italiana dei segni), con riprese realizzate dal dipartimento Fisppa. Per realizzare il progetto il professor Orio si è avvalso della collaborazione di Barbara Scarso, fondatrice di Deafety project. Per la realizzazione dei pannelli tattili e braille, il museo ha chiesto la consulenza di Antonio Azzalin, ricercatore e ideatore di AzzaBraille, sistema che parte dall'idea di trattare il braille anche a misura di vedente, con le caratteristiche originarie del braille tradizionale ma adatto a essere stampato su una varietà illimitata di materiali. Le sette opere scelte per il percorso inclusivo sono: Il mio sistema circolatorio-braccio sinistro della portoghese Ana Ventura (prima sezione della mostra: Io sono il mio corpo), Occhi, naso, bocca della francese Sylvie Bello (prima sezione), L’uomo colore del francese Martin Jarrie (prima sezione), Anima e corpo: nascita a Lampedusa dell’italiana Arianna Papini (seconda sezione: Il mio corpo cambia e si trasforma), Così vicino, così incredibilmente lontano dell’italiana Lilia Migliorisi (terza sezione: Io, il mio corpo e l'altro), Sei come me del thailandese Yodchat Bupasiri (terza sezione), Hai mutato il mio lamento in danza dell’italiana Sara Stefanini (quarta sezione: Il corpo e lo spirito). Il programma delle iniziative collaterali prevede le residenze d’artista, dal 3 al 6 maggio, di cinque illustratori invitati in città per realizzare un’opera collettiva alla Casa del Petrarca: l’opera verrà donata alla Clinica pediatrica di Padova, dipartimento per la salute della donna e del bambino.  Francesca Boccaletto

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