CULTURA

Anna Dalton: dalla recitazione alla scrittura (e ritorno)

Ci sono attori che a un certo punto della loro carriera decidono inopinatamente di scrivere un libro. Anna Dalton non fa parte di queste persone: la scrittura, per lei, è stata la prosecuzione naturale di quella che è stata una passione precoce, quella della lettura.
Originaria di Arzignano, in provincia di Vicenza, ma irlandese per metà, è sempre stata attratta dalle storie di altre persone, esistenti o meno, ed è stata un'accanita lettrice di ogni genere di opera, dai classici russi ad Alfieri, passando per John Green. Dentro di lei ha sempre saputo che un giorno avrebbe scritto un libro, anche se l'obiettivo non era chiaro, almeno all'inizio.

Un'altra passione che Anna aveva maturato ai tempi delle superiori, era quella per il teatro, e quindi dopo il diploma ha deciso di intraprendere la carriera di attrice. Questa decisione è maturata un po' alla volta: aveva sempre frequentato corsi di danza e teatro, ma la scintilla definitiva era scattata durante la lettura delle tragedie di Vittorio Alfieri durante l'adolescenza.

E così si è iscritta a un corso triennale alla Duse International di Roma, centro di formazione per cinema e teatro diretto da Francesca de Sapio. I suoi genitori all'inizio non erano entusiasti e avrebbero preferito che lei si fosse iscritta all'università, ma gli stereotipi sugli irlandesi li vogliono testardi, e a quanto pare Anna non fa eccezione. Dopo un anno e mezzo, però, ha deciso di iscriversi alla facoltà di lettere: "Ai miei, però, non l'ho detto: non volevo dargli la soddisfazione! Lo facevo per interesse personale, non per avere una laurea come avrebbero voluto loro".

Parlando con Anna, traspare una profonda e sincera soddisfazione sia per il percorso accademico che per quello più strettamente lavorativo: "Per me era chiaro che la laurea non mi serviva: io ho volevo fare l'attrice, e per questo tipo di lavoro gli studi da intraprendere sono diversi. Mi sono laureata e iscritta alla specialistica perché mi interessavano le materie che studiavo, e i professori erano bravissimi". Dava gli esami da non frequentante (dall'università la separavano 40 minuti di macchina), studiando in quello che altri avrebbero definito "tempo libero", rinunciando ad altri hobby.
"Andavo a parlare con i docenti che sono sempre stati molto disponibili: mi davano qualche libro in più da studiare e quindi riuscivo a conciliare università e scuola di recitazione senza problemi."

Detta così sembra facile, ma in realtà i sacrifici sono molti, soprattutto quando vuoi laurearti in tempo, studiare recitazione e anche lavorare (fra tasse, rette e affitto a Roma non andare in rosso deve essere stata una bella impresa): "Quando non andavo a teatro a vedere qualche spettacolo rimanevo a casa a studiare, non ero una da discoteca e l'estate per me non esisteva: oltre alla carriera di studentessa universitaria e allo studio alla Duse lavoravo, e non solo come attrice. Per esempio ho insegnato inglese in una scuola e in un asilo. Facile facile non è stato" ammette Anna alla fine.

Però ce l'ha fatta, e poi si è iscritta anche alla specialistica in editoria e scrittura, laureandosi nonostante gli impegni di lavoro la portassero in giro per l'Europa, tra Inghilterra, Spagna e altri paesi: è stata diretta da Ben Stiller in Zoolander 2 e ha recitato ne L'allieva, la serie con protagonista Alessandra Mastronardi tratta dai libri di Alessia Gazzola e andata in onda su Rai 1, dove Anna interpretava Cordelia Malcomess, la figlia del direttore dell’istituto di medicina legale dove lavora la protagonista Alice.

E poi, dopo la laurea, arrivano i romanzi: "Mia madre me lo diceva sempre che avrei scritto qualcosa, e sotto sotto lo sapevo anche io, però inizialmente l'obiettivo non era quello di pubblicare, ma semplicemente di scrivere una storia e concluderla. Ne avevo iniziate tante, e quindi il mio scopo principale arrivati a quel punto era solo questo. Poi man mano mi sono accorta che ci stavo dedicando davvero tanto tempo, ci ho messo tre anni a portarlo a termine, così ho deciso di cercare di dare un senso all'investimento di tempo ed energie: ho mandato il libro alla casa editrice e dopo tre giorni mi avevano già chiamato."

E così è nato il primo libro di Anna Dalton, L'apprendista geniale (Garzanti, 16.90 euro), che racconta la storia di Andrea, una ragazza che fin da piccola ha il sogno di diventare giornalista e che riceve una borsa di studio per il Longjoy, un college internazionale e molto prestigioso con sede a Venezia che forma i giornalisti più richiesti dal mercato. A settembre è uscito anche il seguito, La ragazza con le parole in tasca, mentre per il terzo libro della saga bisogna aspettare l'anno prossimo.

Ma come si riesce a conciliare due lavori così diversi? A quanto pare non è difficile: "Scrivere è una cosa che ti dà una libertà incredibile, puoi scrivere in ogni momento della tua vita. Io alterno il lavoro di scrittrice con quello di attrice e li trovo perfettamente complementari: tra una pellicola e l'altra mi vengono imposte delle pause che utilizzo felicemente per scrivere ed è un meccanismo perfetto per come sono fatta io. Essere sempre al centro dell'attenzione è bellissimo, ma poi dopo un po' di tempo comincio a sentire il bisogno di stare a casa davanti al computer. Poi però, viceversa, la solitudine pesa, e non vedi l'ora di tornare a girare!"

Ed è quello che farà presto Anna Dalton: a novembre cominciano le riprese della terza stagione de L'allieva, che andrà probabilmente in onda nell'autunno 2020.

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