Una veduta dell'ex ospedale geriatrico di Padova dove sorgerà il futuro polo umanistico dell'ateneo. Su gentile concessione di Antonio Galgaro

L’ultimo rapporto dell’IPCC, l’Intergovernmental Panel on Climate change, non fa sconti: è necessario limitare il riscaldamento globale a 1,5 gradi, rispetto all’era pre-industriale, per garantire benefici all’intero ecosistema. Le conseguenze di un riscaldamento globale di 1°C, del resto, sono già sotto gli occhi di tutti: aumento di eventi meteo estremi, innalzamento del livello del mare, diminuzione del ghiaccio marino in Artico. Per contenere il riscaldamento globale sono necessari interventi rapidi e lungimiranti in molti settori quali suolo, energia, industria, edilizia, trasporti, e pianificazione urbana. Le fonti di energia rinnovabile, come il fotovoltaico, l’eolico fino ai sistemi geotermici, sono alcuni degli strumenti con cui è possibile contrastare questa situazione. Ne è esempio il futuro polo umanistico dell’università di Padova che si avvarrà di impianti che sfruttano il calore proveniente dal sottosuolo per riscaldare e raffreddare gli ambienti.

Una delle più importanti ristrutturazioni che l’università di Padova sta conducendo è proprio quella dell’ex ospedale geriatrico, che sarà sede di biblioteche, aule e uffici. Nei nuovi edifici è stato installato un sistema geotermico di climatizzazione di profilo molto elevato, che consentirà di ridurre di molto le emissioni e i costi di esercizio dell’insieme di edifici che l’ateneo ha acquisito: una pompa di calore trasferisce il calore dall’edificio al sottosuolo durante l’estate, utilizzando poi quel calore durante l’inverno per riscaldare la struttura.

Per capire meglio come questo avvenga, abbiamo visitato gli impianti geotermici del futuro polo umanistico di Padova, il primo sito in cui un sistema di questo tipo viene concepito in un edificio storico in fase di ristrutturazione.

Un video con Antonio Galgaro
Riprese e montaggio: Elisa Speronello
Responsabile produzione: Monica Panetto

Girato all’ex Ospedale Geriatrico, Via Beato Pellegrino, Padova, ottobre 2018 

Si ringraziano Guglielmo Girardello, Elio Bellai, Ruben Verdi