MONDO SALUTE
Coronavirus, primi due casi in Italia. Il governo dichiara lo stato di emergenza
Sono una coppia di turisti cinesi le prime persone risultate positive ai controlli per il coronavirus nel nostro paese. La conferma dei primi due casi in Italia di persone contagiate dal coronavirus (2019-nCoV) è arrivata ieri sera durante una conferenza stampa a Palazzo Chigi. Ad annunciarlo sono stati il premier Giuseppe Conte, il ministro della Salute Roberto Speranza e Giuseppe Ippolito, direttore scientifico dell'Istituto nazionale malattie infettive Spallanzani di Roma, ospedale in cui i due turisti sono stati ricoverati in isolamento dopo aver manifestato i sintomi della malattia. E poche ore fa il Consiglio dei ministri ha decretato lo stato di emergenza nazionale per sei mesi e uno stanziamento di cinque milioni di euro per fronteggiare il rischio sanitario.
Secondo quanto si è appreso, la coppia, proveniente da Wuhan, era atterrata a Milano il 23 gennaio e, dopo una serie di tappe intermedie, avevano raggiunto la capitale quattro giorni fa insieme a una comitiva di connazionali, arrivati da altre città della Cina. Sono invece risultati negativi i due passeggeri della nave da crociera che è rimasta ormeggiata al porto di Civitavecchia fino all'esito tranquillizzante del test diagnostico.
Ma come potrà evolvere la situazione in Italia? E quali misure possono aiutare a contenere la diffusione del virus? Lo abbiamo chiesto al virologo Giorgio Palù.
"Quando si parla di un virus epidemico con capacità pandemiche - ha spiegato il virologo Giorgio Palù - la possibilità di tenere tutto sotto controllo è sempre relativa. Quello che sappiamo è che questo virus si diffonde molto rapidamente, si è diffuso molto rapidamente in Cina e ci sono epidemiologi cinesi e britannici che stanno parlando di un raddoppio dei casi in poche ore, da sei a dodici ore. C'è chi dice che addirittura l'infezione si sia estesa a più di decine di migliaia di soggetti. Quindi è possibile che, anche in Italia, a seconda dei contatti che ci sono stati tra la sorgente e le persone vicine emergano altri contagi. Il dato importante è che anche nei casi che si sono verificati al di fuori della Cina, pur non essendoci nessuna mortalità, è emersa una trasmissione interumana documentata". Il virologo si è soffermato sulla capacità di diffusione di questo virus che è "ben superiore rispetto a quella manifestata dalla Sars e dalla Mers. Quindi vuol dire che è un virus che si è adattato bene all'uomo. E' prioritario il contenimento: lo stop ai voli è già una misura importante, poi ci sono le misure classiche di isolamento dei pazienti, di quarantena, la disinfezione di oggetti eventualmente toccati da persone infette".
"L'unico modo che abbiamo per fermare questo virus, prima che arriveremo a disporre di un vaccino o di farmaci per trattamenti massivi, è quello del contenimento", ha concluso Giorgio Palù che ha poi ricordato come l'Oms abbia elevato il rischio collegato al coronavirus alla categoria di Pheic, Public Health emergency of International Concern, quindi Emergenza Internazionale di salute pubblica. Pochi i casi in cui si era giunti a questa definizione: era accaduto per la prima volta nel 2009 durante la pandemia di influenza da virus H1N1, la cosiddetta "suina". Nel 2014 era stata la volta dell'epidemia di polio e quella di Ebola, nel 2016 l'epidemia di Zika e nel 2019 l'epidemia di Ebola in Congo, dopo la scoperta di casi che si erano estesi all'Uganda. Quest'ultima, insieme a quella relativa alla polio, sono le uniche emergenze ancora attive.
Nel corso della conferenza stampa in cui è stata ufficializzata la positività al virus dei due turisti cinesi in vacanza a Roma, il ministro della Salute Roberto Speranza ha spiegato che l'insorgenza di casi di coronavirus in Italia "era abbastanza probabile, lo dicevano già da tempo i nostri scienziati" ed è "un fatto abbastanza normale se pensiamo alla statistica, visto che in Europa ci sono 10 casi. La situazione è seria ma non bisogna fare allarmismi, la situazione è totalmente sotto controllo". Rassicurazioni sono arrivate anche dal direttore scientifico dell'ospedale Spallanzani: "al momento sembra non ci siano rischi di focolai", ha spiegato Giuseppe Ippolito. I due turisti "sono in buone condizioni e la tempestività dell'intervento ci fa pensare che non ci siano altre persone esposte", ha aggiunto.
"Non ci siamo fatti trovare impreparati", ha affermato il presidente del consiglio Giuseppe Conte che ha annunciato anche la chiusura del traffico aereo da e per la Cina. "L'Italia - ha aggiunto Speranza - è il primo paese dell'Ue ad adottare una misura cautelativa di questo genere". E, secondo fonti Ansa, l'aereo che dovrà rimpatriare i cittadini italiani bloccati dall'epidemia di coronavirus a Wuhan è atteso per la mattina del 2 febbraio.
The full statement by @DrTedros on IHR Emergency Committee on new #coronavirus 👉 https://t.co/4Ui8D6Mke8 pic.twitter.com/92rihQmclE
— World Health Organization (WHO) (@WHO) January 30, 2020
A livello globale gli ultimi numeri sulle dimensioni dell'epidemia parlano di 213 morti totali, tutti in Cina, e quasi 10 mila persone contagiate, con un ritmo di diffusione del virus molto elevato e con oltre 100 mila persone tenute sotto osservazione. Dati che hanno portato l'Organizzazione mondiale della sanità a rivedere al rialzo la categoria di rischio assegnata al coronavirus, definito adesso "emergenza sanitaria globale".