IN ATENEO

Equa ed ecologica: la scommessa di Unipd sulla sostenibilità

Avviare un percorso concreto verso un’università non solo ecologica, ma anche più equa e inclusiva: è questo il senso della “Carta degli impegni di sostenibilità 2018 – 2022”, presentata il 19 giugno nell’Auditorium dell’Orto botanico nel corso dell’evento Sviluppo sostenibile tra scienza e arte.

Il documento si articola in cinque linee di azione che si applicheranno a diversi ambiti, dove accanto alla raccolta differenziata e al risparmio energetico ci sono anche il benessere lavorativo, l’inclusione e la parità di genere: quella che infatti l’ateneo ha deciso di abbracciare è una nozione ampia di sostenibilità, che include anche l’aspetto economico e sociale.

Tra le azioni concrete ci sono la riduzione e il riciclo dei rifiuti, con un occhio particolare a plastica, toner per stampanti e carta, già da qualche tempo finita sotto la lente d’ingrandimento dell’ateneo, mentre per quanto riguarda l’energia è prevista la redazione di un documento di analisi delle emissioni di CO2 derivanti dalle attività di ateneo, cui seguirà l’individuazione di una serie di misure per la loro riduzione e compensazione. In ambito sociale invece viene dato spazio alla progettazione di un Piano di welfare di ateneo, che comprenda e riordini organicamente gli interventi in essere e futuri, alla promozione del lavoro flessibile, tramite la predisposizione di spazi per lo smart working e l’ampliamento del regolamento sul telelavoro, il monitoraggio e la promozione del benessere in ufficio. Infine, per quanto riguarda le misure a favore delle pari opportunità, c’è la stesura di un ‘piano di azioni positive 2018-2020’ per la promozione della parità di genere e la conciliazione vita-lavoro per corpo studentesco, docenti e personale tecnico-amministrativo, misura accompagnata dall’istituzione del “Centro di ateneo Elena Cornaro” (Caec) per la ricerca e la formazione sui saperi, le culture e le politiche di genere, e l’apertura di un general course sempre sulle tematiche di genere, in collaborazione con il progetto internazionale UniTwin dell’Unesco.

In ciascun ambito sono previsti obiettivi e degli indicatori, che tra quattro anni permetteranno di valutare l’efficacia delle azioni intraprese ed eventualmente aggiustare il tiro. A presentare il documento c’erano Francesca da Porto, prorettrice all’Edilizia e sicurezza, e il direttore generale Alberto Scuttari, preceduti da una lectio tenuta da uno dei massimi esperti di sviluppo sostenibile in Italia: Carlo Carraro, docente di economia ambientale presso l’università Ca’ Foscari di Venezia e vicepresidente WGIII-IPCC, Intergovernmental Panel on Climate Change.

“L’università vuole contribuire in maniera concreta al raggiungimento dei 17 obiettivi introdotti dall’Agenda 2030 delle Nazioni Unite – spiega la prorettrice da Porto –. Questo perché la sostenibilità è nel Dna del nostro ateneo: il nostro statuto, emanato prima dell'Agenda, metteva già in qualche modo a fuoco un impegno specifico in campo ambientale e sociale, in particolare nell’elaborazione di una cultura fondata su valori universali quali i diritti umani, la pace, la salvaguardia dell’ambiente e la solidarietà internazionale”. “Sostenibilità vuol dire conoscere l'impatto delle nostre azioni sull'ambiente e sulla società: un aspetto particolarmente importante per un ateneo, che ha una funzione educativa – ha spiegato a sua volta il direttore generale Scuttari –. L'ateneo ha sviluppato questo documento perché vuole fare un patto con i propri portatori di interessi esterni interni, prendendo un impegno pubblico e verificabile a favore della sostenibilità”.

Del resto, come ha messo in luce durante il suo intervento Carlo Carraro, la sostenibilità rappresenta oggi anche una opportunità, non solo sociale ma anche economica: “I dati recenti dimostrano che crescita e sostenibilità sono assolutamente complementari: le imprese che hanno fatto della sostenibilità il loro elemento chiave sono oggi quelle con le migliori performance e guidano la crescita del Paese. La sostenibilità può essere il nuovo grande piano Marshall attraverso il quale le imprese e tutto il sistema economico italiano possono rilanciarsi”.

In chiusura della presentazione sono state presentate al pubblico due opere d’arte appena poste nell’Orto Botanico; in Per Silentia e Nomos III l'artista Gianandrea Gazzola interpreta il rapporto tra acqua, forma e suono: nelle due installazioni infatti il naturale movimento dell’elemento essenziale per la vita viene ‘tradotto’ dai marchigegni in impulsi sonori e visivi ideati dall’autore. Le due installazioni saranno in mostra presso la parte storica del giardino botanico padovano fino al 23 settembre 2018, inaugurando la collaborazione tra Orto botanico e Arte Sella, la rassegna internazionale che da oltre trent’anni fa incontrare l’arte con la natura e il paesaggio.

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