SCIENZA E RICERCA

Essere fedeli e monogami conviene. Almeno per i callicebi rossi

Essere fedeli e monogami conviene. Almeno ai callicebi rossi (Plecturocebus cupreus) che vivono nella foresta amazzonica peruviana. Per questi piccoli primati non si tratta di mantenere le apparenze e concedersi scappatelle fedifraghe, come avviene in quasi tutti gli animali definiti “monogami”. Per loro si tratta di vera e propria monogamia: un solo partner e nessun “tradimento”. A scoprirlo sono stati gli scienziati del German Primate Center (DPZ) – Leibniz Institute for Primate Research di Göttingen, come si legge sulle pagine di Scientific Report. E lo hanno scoperto con lo strumento principe per scoprire i casi di “alta infedeltà”: il test di paternità. 

Nel regno animale la monogamia è un’eccezione e spesso in realtà è solo una monogamia sociale, ma non sessuale. In altre parole si fa coppia fissa e si allevano i figli con un solo partner, ma sia maschi che femmine possono concedersi avventure sessuali con diversi partner. Così il maschio si trova ad allevare una cucciolata o una covata non del tutto sua: alcuni di quei figli non sono suoi biologicamente. E allo stesso tempo il maschio “tradisce” la sua partner con altre femmine. Questa attitudine al tradimento, se così vogliamo chiamarla, è stata premiata molto spesso dall’evoluzione perché garantisce allo stesso tempo un’alta variabilità genetica e anche delle buone cure parentali. E dunque la monogamia così come la intendiamo noi umani è rarissima.

I callicebi rossi sono da sempre famosi per la loro monogamia sociale. Vivono in piccoli gruppi familiari, costituiti da una coppia e dai suoi figli, che difendono un territorio di circa 600 metri quadrati. Di solito la coppia genera un figlio all’anno, che abbandona il gruppo familiare quando raggiunge la maturità sessuale per metter su una propria famiglia. 

Lo stesso team del German Primate Center guidato da Sofya Dolotovskaya, solo pochi mesi fa, a gennaio di quest’anno, era giunto a una conclusione: nei callicebi rossi la monogamia sociale funziona perché i maschi sono padri e mariti perfetti. In seguito al parto, i maschi si occupano di tenere alla larga gli intrusi e di crescere i figli, in cambio di frequenti grooming (l’atto di spulciarsi) da parte delle femmine. Ma una domanda era rimasta aperta: questa monogamia sociale rispecchia una monogamia sessuale? In altre parole, questa divisione dei compiti è un motivo sufficiente per restare fedeli sessualmente? 

Ora il team è finalmente riuscito a rispondere alla domanda: sì, i callicebi rossi sono monogami anche sessualmente. Per più di due anni, i ricercatori guidati da Sofya Dolotovskaya hanno indagato le parentele di 41 individui appartenenti a quattordici gruppi familiari di callicebi rossi nella Estación Biológica Quebrada Blanco e nei suoi dintorni, nel nord-est del Perù. Infine hanno sottoposto tutti i gruppi familiari a un “test di paternità”. 

Se per noi umani basta raccogliere un capello da una spazzola, un campione di sangue o di saliva, per gli animali occorre trovare altri metodi non invasivi – ma affidabili – per condurre le analisi genetiche. E dunque il gruppo di lavoro ha estratto il DNA dei vari individui dai campioni fecali: uno sporco lavoro, ma è la tecnica più utilizzata in zoologia. E una volta sequenziati i campioni di DNA, i ricercatori hanno condotto i “test di paternità”. Risultato? Per tutti i 18 figli esaminati il padre sociale corrispondeva al padre biologico. Insomma, i callicebi rossi sono una rarità: primati non umani strettamente monogami.

Ma c’è di più: questa stretta monogamia non intacca la variabilità genetica dei callicebi rossi. I partner infatti sono quasi tutti non imparentati tra loro perchè i giovani, quando raggiungono la maturità sessuale e vanno “via di casa”, si spostano sufficientemente lontano per trovare un partner che non sia un loro consanguineo. E dunque nei callicebi rossi, almeno in questa popolazione peruviana, non ci sarebbero ragioni sufficienti – evolutivamente parlando – per tradire: se c’è già un’elevata diversità genetica nonostante la monogamia sociale e sessuale, un accoppiamento extra-coppia non fornisce alcun vantaggio significativo. Ora però resta da capire se questa monogamia assoluta viene mantenuta anche dalle popolazioni di callicebi rossi che vivono in parti dell’areale più degradate e in habitat frammentati. 

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