SCIENZA E RICERCA

Via libera all’Osservatorio CTA nelle Ande cilene

A fine 2018, a Santiago del Cile, è stato firmato l’accordo finale per l’installazione e la gestione dei telescopi che costituiranno la componente dell’Osservatorio CTA nell’emisfero australe. L’accordo è stato sottoscritto dal Council del Cherenkov Telescope Array Observatory e dall’ESO (European Southern Observatory). 

Il luogo prescelto per la costruzione dei telescopi di CTA sud è il sito di Paranal-Armazones dell’Eso, a undici chilometri dal Very Large Telescope all’Osservatorio di Paranal dell’Eso e a sedici chilometri dal cantiere dell’Extremely Large Telescope. Questa zona del Cile settentrionale, sulle Ande nel deserto di Atacama, nonostante sia una delle regioni più aride e isolate del pianetaè considerata la mecca dell’astronomia osservativa dai professionisti e dagli appassionati di tutto il mondo per la qualità indiscussa del suo cielo. 

Un accordo analogo è stato già siglato con l’Instituto de Astrofísica de Canarias per ospitare la componente di CTA nell’emisfero settentrionale presso l’Osservatorio del Roque de los Muchachos a La Palma, in Spagna. L’inizio dei lavori su entrambi i siti è previsto per il 2020.

Il Cherenkov Telescope Array (CTA) è un ambizioso progetto che riunisce scienziati di tutto il mondo nella realizzazione di una rete di telescopi Cherenkov dedicati allo studio della radiazione gamma. L’Osservatorio CTA sarà composto da una schiera di oltrecento telescopi divisi nei due emisferi e rappresenta una delle più grandi sfide dell’astronomia osservativa da terra.

 

Saranno tre le tipologie dei telescopi che comporranno il Cherenkov Telescope Array: i telescopi grandi (LST, Large Size Telescopes), i medi (MST, Medium Size Telescope) e i piccoli (SST, Small Size Telescope). Ogni tipologia di telescopio sarà dedicata allo studio di una banda diversa dello spettro elettromagnetico.

Nel sito nord prenderanno posto quattro telescopi LST (il cui prototipoè stato inaugurato solo poche settimane fa,), ai quali si affiancheranno quindici telescopi MST. Il prototipo degli LST, un telescopio di 23 metri di diametro situato nell’isola di La Palma, ha proprio pochi giorni fa effettuate le sue prime immagini). Trai telescopi che saranno installati nel sito sud ci saranno quelli di piccola taglia (gli SST) il cui prototipo - ASTRI- è stato inaugurato quattro anni fa nella stazione osservativa di Serra La Nave sull’Etna, gestita dall’Osservatorio Astrofisico di Catania.

Sono oltre 1.400 gli scienziati e gli ingegneri provenienti da trentuno Paesi impegnati oggi nello sviluppo scientifico e tecnico del progetto CTA. Anche l’Italia partecipa in modo rilevante, con più di duecento ricercatori e tecnici coinvolti provenienti da numerose università italiane, dall’Istituto Nazionale di Astrofisica, dall’Istituto Nazionale di Fisica nucleare e con l’appoggio del Miur.

Anche Padova è fortemente coinvolta nella realizzazione degli Array di telescopi nei siti nord e sud, attraverso l’impegno di scienziati, giovani ricercatori e tecnici dell’Università. Al contempo, lo sviluppo dei telescopi e le ricerche scientifiche che ne conseguiranno beneficiano dell’impulso fornito dall’INAF e dall’INFN, i due enti pubblici di ricerca presenti a Padova con cui l’università lavora in stretta sinergia.

Il Cherenkov Telescope Array permetterà di studiare la radiazione di altissima energia proveniente dall’Universo estremo, e cercando di rispondere ad alcuni quesiti tuttora senza risposta, come per esempio quelli riguardanti l’origine delle particelle cosmiche di alta energia, i buchineri e la materia oscura.

CTA è un nuovo eccezionale strumento che aprirà di fatto una nuova era dell’astrofisica e della fisica fondamentale. Il progetto è stato raccomandato nella Roadmap Europea dell’ESFRI (European Strategic Forum for Research Infrastructures) come un’infrastruttura di ricerca di primaria importanza.

 

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