SCIENZA E RICERCA

La Luna blu, ma il colore non c'entra

Di solito è la Terra a essere definita blu, ma pochi giorni fa anche la Luna si è appropriata della colorazione caratteristica del nostro pianeta (beninteso: solo di nome, non di fatto!). Il motivo per cui in certi periodi la Luna viene chiamata "blu" si perde nella notte dei tempi; secondo alcuni l'espressione risalirebbe all'età medievale, ma l'origine precisa rimane a tutt'oggi sconosciuta.

Come ci spiega Roberto Ragazzoni, direttore dell'Osservatorio astronomico di Padova "parliamo di luna blu quando si verificano due lune piene nell'arco di uno stesso mese o anche di una stessa stagione". La curiosa denominazione è legata a un calcolo matematico e non ha nulla a che vedere con questioni fisiche: "si tratta di una coincidenza" prosegue Ragazzoni "che si viene a creare fra il periodo dell'orbita lunare e la convenzione del cambio del mese. Il periodo del mese lunare, ovvero il tempo in cui la Luna si ripresenta con la stessa fase (due lune piene o nuove o due primi quarti) supera di poco la durata di un mese regolare: sono 29 giorni e qualche ora. Perciò, di solito, si presenta una sola luna piena al mese, ma proprio in virtù del leggero scarto temporale può capitare che si succedano due lune piene all'interno dello stesso mese e allora il fenomeno prende il nome sopra ricordato". Dato che anche la durata dei mesi è soggetta a variazione, non in tutti si può verificare quanto appena descritto. Ad esempio, non può mai verificarsi una luna blu in febbraio proprio perché la sua durata è sempre più corta del periodo del mese sinodico. A riprova del fatto che si tratta di un fenomeno fisico, basta ricordare la curiosa situazione per cui l'ultima luna blu in Europa e negli USA è capitata ad ottobre, mentre in Giappone avrà luogo nel mese di novembre: "siccome quando è apparsa la seconda luna piena, cioè quella del 31 ottobre, in Giappone era già il primo di novembre, allora in quest'ultimo caso la luna blu cadrà nel primo e nell'ultimo giorno di novembre anziché di ottobre" afferma Ragazzoni.

L'altro caso di luna blu si può verificare nel corso di una stessa stagione: "in una stagione di norma le lune piene sono tre, però può capitare che in un mese ne appaiano due consecutive e quindi anziché avere tre lune piene a stagione se ne contano quattro".

Intervista a Roberto Ragazzoni, direttore dell'Osservatorio astronomico di Padova

Forse influenzati dall'espressione inglese once in a blue moon (che sta per il nostro una volta ogni morte di papa) o dal testo della canzone Blue Moon in cui un evento raro e lieto rallegra il malinconico protagonista, potremmo essere portati a pensare che l'avvenimento sia un fatto eccezionale, ma in realtà non è così. Spesso si ha una luna blu all'anno, ma in alcuni casi se ne contano persino due, mentre a volte capita che non ve ne siano affatto; ad ogni modo, l'ultima circostanza non si verifica mai per più di qualche anno di seguito.

Blue Moon interpretata da Ella Fitzgerald

Ecco spiegata la storia della luna blu. Resta, come dicevamo in apertura, un unico mistero: il perché del curioso nome, dato che di certo in questi giorni la Luna non appare di un colore diverso dal solito! Da un punto di vista simbolico, il blu è associato all'acqua, ma in questo caso c'entra ben poco. "Tuttavia" afferma Ragazzoni "è bene ricordare che una settimana fa la NASA ha annunciato la (ri)scoperta di acqua sul nostro satellite. Si era già a conoscenza della presenza di acqua nei poli ghiacciati della Luna, ma qualche giorno fa è stata trovata anche in alcune zone esposte alla luce del sole. Questo dimostrerebbe che potrebbe esserci "più acqua" delle aspettative". Da ciò deriverebbero un paio di riflessioni: da un lato il fatto che la risorsa possa essere sfruttata nel momento in cui si dovessero installare delle basi sul suolo lunare; dall'altro, tutto ciò porta a soffermarsi su una convinzione che forse dovrebbe essere rivista: "quando cerchiamo pianeti fuori dal sistema solare" sostiene Ragazzoni "associamo la presenza di acqua alla possibilità che si possa sviluppare la vita. Tuttavia, anche alla luce delle recenti scoperte, questi parametri andrebbero modificati, dato che la Luna è uno dei posti meno ospitali per l'uomo! Forse dovremmo iniziare a pensare che l'acqua sia più diffusa di quel che non crediamo e che non rappresenti per forza un indicatore di vita".

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