Continua il viaggio de La natura e noi, la serie ideata da Il Bo Live, in collaborazione con l'Orto botanico di Padova, per indagare la relazione tra le piante e alcuni ambiti di studio e ricerca, dalla medicina all'arte, passando ora per la storia economica, attraverso i racconti dei docenti dell'Università di Padova.
Dopo aver esplorato il mondo delle piante medicinali, con i contributi di Fabio Zampieri e Barbara Baldan, in questo secondo episodio ci occupiamo di economia botanica, commodities e mercati mondiali delle piante. Il racconto, qui, è affidato a Carlo Fumian, docente di Storia contemporanea e storia globale.
Riprese e montaggio di Elisa Speronello
Attraversiamo le nuove serre dell'Orto botanico di Padova, il più antico orto universitario del mondo, per ricercare storie di piante e commerci, rintracciando il viaggio del grano, della gomma, della coca, delle banane.
Che cosa si intende per economia botanica? "Tutto l'apparato e le catene di produzione e consumo legate ai prodotti agricoli - spiega Fumian -. Alcuni di questi si trasformano tra Otto e Novecento in commodities, ovvero qualcosa di facilmente immagazzinabile e distribuibile; la grande rivoluzione ottocentesca è soprattutto legata al prezzo, che non si determina più nel luogo di produzione ma altrove, in qualche altro mercato mondiale che gestisce e governa la loro distribuzione. Un esempio eclatante è il modestissimo e deperibile grano, che diventa a metà Ottocento una commodity, scambiabile in enormi quantità e su enormi distanze. Attorno alle commodities nascono i board of trade a cui si collegano i mercati dei derivati, i mercati dei futures nascono proprio sul mercato delle commodities agricole. Oltre al grano, lo stesso si può dire dell'ananas e della banana. Quando nel tardo Ottocento si inizia a sfruttare la navigazione a vapore e ad avere le celle frigorifere nei treni e nelle navi, ecco che una merce deperibile, fragile e rara come le banane caraibiche arriva sulle tavole anche dei poco abbienti, proprio perché si trasforma in una commodity. Tutto questo ha degli effetti giganteschi sul piano economico, geografico, politico e culturale perché [per sostenere questo sistema, ndr] ci vogliono società attrezzate e finanziariamente potenti, come la United Fruit Company, grandi compagnie come Gargill o Continental Grain. Al tempo stesso, vengono modificati gli equilibri dei Paesi di partenza, trasformati in gigantesche piantagioni, con una economia da un lato apparentemente florida, quando i prezzi sono alti, dall'altro estremamente fragile perché, con i prezzi bassi, non vi sono risorse alle spalle di carattere industriale e di pluri-attività economica che possano compensare".
"Un altro esempio perfetto è la gomma: la hevea brasiliensis vive spontanea nell'Amazzonia e da metà a fine Ottocento consente l'arricchimento spasmodico delle élite brasiliane. Henry Wickham riesce a contrabbandare duemila semi tra il 1874 e il 1875: questi semi vengono portati a Londra, fatti germogliare e spediti a Ceylon, attuale Sri Lanka, e Singapore, attivando un'economia della gomma, cosa che non era possibile fare in Amazzonia dove esiste un fungo micidiale capace di devastarne la coltivazione, risparmiando le piante sparse ma condannando le piantagioni. Le trasformazioni di carattere economico ed ecologico sono immense. Il trapianto della gomma nel sud-est asiatico trasforma alcune colonie britanniche, olandesi e francesi, in Indocina, in grandi produttori di gomma, attivando migrazioni di persone dalla Cina che modificano gli assetti culturali, religiosi, etnici. Altra pianta è la coca del Perù e della Bolivia. Qui la dispersione è minore, ma la coca si diffonde rapidamente verso Stati Uniti ed Europa. Storia nota è quella del Vin Mariani, vino a base di coca che ottiene un successo strepitoso, consumato da artisti e attrici, in Italia ne parla persino Paolo Mantegazza. La sua vita legale dura fino ai primi decenni del Novecento, quando ci si rende conto che gli effetti della assunzione di coca - da cui viene estratta una sostanza ben più potente, che è la cocaina - crea dipendenza, tachicardia, danni fisici e mentali".
Infine, il professor Fumian approfondisce aspetti legati alle trasformazioni tecnologiche e di carattere sociale e politico. "La dimensione tecnologica è legata a decisioni e oscillazioni non meramente vincolate al successo di una invenzione o di una scoperta, vanno tenute in considerazioni variabili di carattere sociale e culturale".
Per quanto riguarda, poi, i Paesi di provenienza delle materie prime, aggiunge, concludendo la sua riflessione: "Quando si dice che Paesi come Egitto e India sono stati trasformati in produttori di materie prime, dobbiamo andare a considerare e misurare le gigantesche conseguenze economiche, politiche e sociali di queste trasformazioni, che gettano una luce di lungo periodo sulla loro evoluzione, anche alla fine della fase coloniale".
Riprese e montaggio: Elisa Speronello
Responsabile produzione: Francesca Boccaletto
Consulenza per i contenuti: Lidia D'Angelo
Location: Orto botanico di Padova