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In Salute. La legionellosi, una malattia subdola ma curabile se presa in tempo

Era il 1976 e 221 persone in America avevano sviluppato una strana polmonite, che aveva ucciso 34 di loro. Una letalità superiore a quella che di solito ha questa malattia, e il quadro appariva singolare anche perché i 221 malati avevano partecipato tutti a una convention in un hotel di Filadelfia pochi giorni prima. Erano persone anziane ma in buona salute, e in comune avevano la presenza all'evento e il loro lavoro: erano militari in pensione, ex legionari.

Dopo aver analizzato i polmoni dei deceduti, i medici scoprirono un germe sconosciuto che è stato chiamato Legionella pneumophila, dal nome delle prime persone colpite, e che era presente anche nei filtri dell'impianto di condizionamento dell'hotel dove era stata organizzata la convention.
La legionella causa una polmonite, e la sua letalità è piuttosto alta, soprattutto se non ci si rende conto subito di ciò che sta accadendo: i sintomi, infatti, sono simili a quelli di altre malattie, tra cui anche il Covid, e tutte le altre polmoniti di origine comunitaria. La difficoltà nell'individuarla nella diagnosi differenziale, almeno fino a quando non scatta l'epidemia, è una delle cause della mortalità così elevata, perché di per sé la malattia sarebbe curabile con un successo vicino al 100%.

Per capire come si presenta questa malattia e soprattutto come possiamo prevenirla abbiamo intervistato il dottor Donato Greco, specializzato in igiene e medicina preventiva, che tra l'altro ha parlato della legionella anche nel libro Le mie epidemie, scritto con Eva Benelli ed edito da Scienza Express.

Servizio di Anna Cortelazzo e montaggio di Barbara Paknazar

Cos'è la legionella e dove si trova

Il dottor Greco ci spiega che la legionella causa una polmonite atipica, né virale né batterica. Del batterio Legionella sono state identificate più di 60 specie diverse ed è comunemente presente nell'ambiente, per esempio nelle acque sorgive, nei fiumi e nei laghi e da lì si sposta nei nostri sistemi idrici ma anche nei sistemi di condizionamento e nelle polveri che si trovano nei cantieri. La legionella è una delle varie componenti della flora microbica ambientale, e non è detto che dia problemi (in effetti, come vedremo, molte delle persone che entrano in contatto con questo batterio non di ammalano).

La diagnosi

Quando ci si trova di fronte a una polmonite, soprattutto se grave, andrebbero fatti controlli ad hoc. Sono dei test di laboratorio che vanno ad analizzare sia il sangue che le urine, ma anche l'espettorato. "Il sospetto diagnostico - spiega Greco - sorge quando si vede una polmonite improvvisa, che colpisce persone che prima stavano benissimo. Molto spesso infatti si ammalano i turisti, che si contagiano negli alberghi dove sono ospitati. Quando c'è questo sospetto, si procede al test, disponibile in tutti gli ospedali italiani".

Con il Covid la situazione si è un po' complicata, proprio perché i sintomi sono simili, tanto più seci troviamo in presenza di entrambi (ci sono pazienti positivi al Covid colpiti anche dalla legionella, che è poi il batterio che va a causare la polmonite). Premesso che in caso di tosse insistente e problemi respiratori bisogna farsi visitare da un medico a prescindere dalla patologia specifica, anche perché la polmonite è una delle cause di morte più frequenti negli anziani, c'è un elemento che potrebbe farci propendere per la legionellosi piuttosto che per il Covid: di solito quest'ultimo causa un raffreddore, che poi eventualmente evolve in polmonite. Se invece siamo in presenza di legionella, la polmonite insorge in modo drastico nel giro di pochissimi giorni.

Fattori di rischio e cure

La maggior parte delle persone esposte alla legionella, che come abbiamo visto è comunemente presente nell'ambiente, non si ammala. L'esempio tipico è quando abbiamo un focolaio in un hotel: spesso a sviluppare la polmonite non è il personale che ci lavora, anche se è esposto al batterio per più tempo, ma sono gli ospiti, soprattutto gli anziani e i fumatori e tutte quelle persone che hanno patologie croniche o un deficit di difese immunitarie (quei "fragili" di cui si parla spesso da due anni a questa parte). Per il resto la possibilità di ammalarsi e la gravità della malattia dipendono dalla concentrazione del batterio e dalle dimensioni delle goccioline che il paziente inala: quelle più grandi sono le meno pericolose.
Le cure esistono e sono efficaci: se gli antibiotici vengono somministrati in tempo, la malattia tendenzialmente si risolve, altrimenti la letalità può arrivare al 20%, che sale all'80% nei quadri più compromessi, cioè nei soggetti immunodepressi trattati troppo tardi.
Non è una malattia molto frequente: in Italia ogni anno si ammalano circa 3000 persone, senza ovviamente considerare tutti gli asintomatici, e anche per questo è piuttosto subdola: le persone non se la aspettano, e a volte nemmeno i medici, quindi le cure rischiano di arrivare in ritardo.

Come si può prevenire

La legionella tende a svilupparsi negli alberghi, soprattutto in quelli che aprono solo in un determinato periodo. Qui la sua concentrazione negli impianti idrici o di condizionamento è molto elevata, al contrario di ciò che accade nelle abitazioni private dove di solito è presente in una concentrazione non infettante; il problema, spiega Greco, è che durante l'inverno con gli impianti inattivi la legionella si moltiplica, e quindi la concentrazione aumenta.
Purtroppo possiamo fare ben poco per prevenire la legionellosi, perché la corretta manutenzione dei sistemi idrici e di condizionamento spesso non dipende da noi. I gestori delle strutture turistiche, al contrario, devono provvedere alla disincrostazione e alla pulizia annuale degli impianti. Le regole non mancano, e anche per questo, in caso di epidemia, è importante capire a partire da dove si è sviluppata, per individuare i responsabili e curare per tempo altri eventuali contagiati.

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