SCIENZA E RICERCA

L’anomalo scioglimento dei ghiacci nelle Svalbard è una finestra sul futuro

Quella del 2024 è stata un’estate da record, con temperature atmosferiche e marine che hanno raggiunto picchi altissimi, ben superiori alle medie stagionali. Al di là delle medie, però, bisogna considerare che non tutti i luoghi del pianeta si riscaldano allo stesso modo: alcune regioni, infatti, sono particolarmente colpite dalle ondate di calore e dalle temperature estreme.

È il caso dell’Artico, che è considerato, infatti, un hotspot del cambiamento climatico, poiché si riscalda molto più rapidamente della media mondiale, subendo così conseguenze molto più estreme.

Nell’Artico, temperature più alte significano più rapido scioglimento dei ghiacciai. E questo ha effetti non soltanto a livello locale, con profondi impatti sugli ecosistemi, ma anche su scala globale: lo scioglimento dei ghiacciai, che è ormai in continua accelerazione, contribuisce direttamente all’innalzamento del livello dei mari, il quale, a sua volta, mette a rischio gli ecosistemi e le comunità costiere.

Nel 2024, questo processo ha subìto una drammatica accelerazione: le temperature estreme registrate in alcune aree della regione artica hanno causato lo scioglimento di grandissime quantità di ghiaccio, ben superiori a quanto i modelli climatici avevano previsto che sarebbe accaduto in questi anni.

Le isole Svalbard hanno perso l’1% della copertura di ghiacci nell’estate 2024

Come ha riportato un gruppo di geologi norvegesi sulla rivista PNAS, il fenomeno è stato particolarmente visibile nelle isole Svalbard, un arcipelago situato nel Mar Glaciale Artico, tra la Russia e la Groenlandia, e politicamente appartenente alla Norvegia. Nelle Svalbard vi è il centro abitato più settentrionale del mondo, e il 53% del territorio è coperto da ghiacci.

Nel 2024, a causa dell’ondata di calore estrema che ha investito l’arcipelago, con temperature anche di 6°C superiori alla media stagionale, sono andate perdute circa 60 gigatonnellate di ghiaccio, una quantità corrispondente all’1% di tutta la copertura glaciale delle isole. Si tratta di una quantità enorme, soprattutto se rapportata all’estensione dei ghiacciai dell’arcipelago: la quantità di ghiacci andata perduta nelle sole Svalbard nel 2024 corrisponde alla copertura glaciale persa nello stesso anno in tutta la Groenlandia, in cui la superficie ghiacciata è però cinquanta volte più estesa di quella dell’arcipelago. Gran parte dello scioglimento si è verificato in estate: dopo un inverno con temperature e condizioni meteorologiche corrispondenti alle tendenze climatiche del periodo 1991-2020, tra luglio e settembre 2024 si sono registrate temperature molto alte e un rapidissimo scioglimento dei ghiacciai in tutta la regione.

Per valutare con precisione l’entità di questo evento estremo e chiarirne le cause, i ricercatori hanno effettuato osservazioni sul campo, rilevamenti con satelliti e modellizzazioni dei dati. Incrociando le informazioni così ottenute, hanno potuto tracciare un quadro dell’impatto dello scioglimento dei ghiacci avvenuto nell’estate 2024, calcolando il livello di probabilità statistica del verificarsi di questo evento e analizzando la possibilità che quello che oggi è un evento estremo e decisamente inusuale si trasformi in un fenomeno ricorrente in un futuro caratterizzato da temperature sempre più elevate.

Un rarissimo evento estremo (per ora)

Il caldo dell’estate 2024 e il conseguente scioglimento anomalo dei ghiacciai nelle isole Svalbard rappresenta, secondo gli studi condotti dai ricercatori norvegesi, un evento estremamente raro, con un tempo di ritorno superiore a 1500 anni, in condizioni climatiche “normali”. Altrettanto anomala è la massa di acqua dolce riversatasi nel mare: Questa ha vari effetti ecologici: influisce sulla circolazione oceanica, soprattutto nelle vicinanze delle zone costiere e nei fiordi, e ha un impatto diretto sulle comunità ecologiche marine a tutti i livelli della catena alimentare, dal plankton fino ai grandi predatori.

L’altra grande conseguenza di questa considerevole deglaciazione è l’aumento del livello dei mari: i ricercatori hanno stimato che il ghiaccio perduto nelle isole Svalbard e in altre isole ghiacciate che circondano il mare di Barents nell’estate 2024 abbia causato un innalzamento delle acque marine di circa 0,27 millimetri, un dato che «corrisponde alla metà dell’innalzamento del livello del mare causato da tutti i ghiacciai artici nel decennio 2006-2015», come spiegano gli autori dello studio. È impressionante, inoltre, che circa la metà di questo innalzamento - e, dunque, circa il 10% dell'innalzamento del mare verificatosi in un solo anno a livello globale - sia stato causato dai ghiacci che una volta ricoprivano un arcipelago piccolo come quello delle Svalbard. 

Analizzando diversi scenari di riduzione delle emissioni da qui al 2100, i ricercatori hanno constatato che le temperature raggiunte nel 2024 potrebbero diventare molto più comuni in futuro, anche negli scenari più ottimistici, che prevedono una significativa riduzione delle emissioni climalteranti. Questo significa che, anche se si attuassero misure stringenti per contenere l’avanzata del cambiamento climatico, i ghiacciai artici come quelli delle Svalbard si ridurranno, i paesaggi e gli ecosistemi di quei luoghi si trasformeranno radicalmente, e il livello dei mari continuerà a salire.

Quanto accaduto la scorsa estate nelle piccole isole Svalbard è, secondo i ricercatori, un preoccupante segnale d’allarme: quello che oggi è ancora un fenomeno estremo potrebbe diventare la normalità già nel prossimo futuro, e verificarsi con ancora maggiore intensità dopo il 2100. E luoghi come le isole del mare di Barents potrebbero essere un vero e proprio laboratorio a cielo aperto di quel che ci aspetta nei prossimi decenni: una finestra sul futuro, come gli studiosi l’hanno definita, che ci dà un’idea di quanto non le generazioni future, ma quelle presenti vivranno direttamente tra pochi decenni.

POTREBBE INTERESSARTI

© 2025 Università di Padova
Tutti i diritti riservati P.I. 00742430283 C.F. 80006480281
Registrazione presso il Tribunale di Padova n. 2097/2012 del 18 giugno 2012