SCIENZA E RICERCA

Uno studio spiega perché le zanzare hanno iniziato a pungerci

Disturbatrici dei nostri sonni estivi e in alcuni paesi vere e proprie piaghe sanitarie, capaci di trasmettere gravi malattie infettive. Eppure, delle 3.500 specie di zanzare presenti nel mondo, solo alcune hanno preso di mira l’uomo. Allora com’è che, nel corso dell’evoluzione, le zanzare hanno cominciato a pungerci? E dove e perché ci hanno “preso gusto”? Un team dell’università di Princeton non ha dubbi: a scatenare questa predilezione per il sangue umano nelle zanzare sono stati il clima caldo e siccitoso, e la possibilità di trovare acqua più facilmente in città. Perciò un aumento dell’urbanizzazione nei prossimi decenni potrebbe portare ancora più zanzare nelle aree urbane, come si legge sulle pagine di Current Biology.

Tra quella manciata di specie di zanzare specializzate nel pungere anche gli esseri umani c’è anche la temutissima Aedes aegypti, responsabile della trasmissione della febbre gialla, della dengue, della Chikungunya e dello Zika virus. Ed è proprio su di lei che si sono concentrate le attenzioni del team guidato da Noah Rose della Princeton University.

L’Aedes aegypti è una zanzara endemica dell’Africa subsahariana, dove vivono tantissime altre specie di zanzare che (fortunatamente) ancora non si sono specializzate nel pungere gli umani. Per comprendere come mai invece l’Aedes aegypti abbia iniziato a pasteggiare anche sulla nostra specie, il gruppo è partito da due domande: dov’è concentrata questa specie? E dove preferisce ancora fare il suo pasto di sangue su altri animali? 

"In molti si sono chiesti perché questa zanzara si sia evoluta per pungere selettivamente gli esseri umani, ma il nostro studio è il primo ad affrontare questa domanda direttamente con dati empirici sistematici" ha spiegato Carolyn McBride, coautrice dello studio.

Per capire se ci fossero differenze dovute all’habitat o al clima, i ricercatori hanno condotto una vera e propria indagine olfattiva. Hanno raccolto le uova di Aedes aegypti in 27 località dell’Africa subsahariana, allevato le larve in laboratorio, e poi hanno testato le preferenze delle zanzare ormai adulte per determinare quali tra quelle 27 popolazioni erano attratte dall’odore delle persone e quali preferivano altri animali, tra cui cavie e quaglie.

Ebbene, stando ai risultati, la predilezione per uomo o altri animali è determinata da due fattori: la densità della popolazione umana e l’intensità della stagione secca. Le zanzare nate dalle uova raccolte in grosse città, infatti, erano più attratte dalle persone rispetto a quelle schiuse dalle uova che invece erano state deposte in luoghi rurali o selvaggi. E la differenza era palese soprattutto quando il confronto avveniva con le zanzare raccolte in città grandi e affollate, con una densità abitativa particolarmente alta, come Kumasi in Ghana, o Ouagadougou in Burkina Faso.

Perché scatti il “gusto per il sangue umano” nelle zanzare, però, non basta che ci siano tante persone a disposizione da pungere. Ma è necessario che tutte queste possibili “vittime” si trovino in luoghi con stagioni secche più intense e prolungate: in particolare, nella regione del Sahel, dove le piogge si concentrano in un paio di mesi all’anno. "Probabilmente – dichiarano gli autori – perché in questi climi così caldi e siccitosi le zanzare dipendono strettamente dall’uomo e dalle sue riserve d’acqua per completare il loro ciclo di vita".

Inoltre, le zanzare avrebbero iniziato ad apprezzare il sangue degli esseri umani già in tempi antichi: anche in Asia, Europa e America – come sappiamo bene – ci sono zanzare che pasteggiano sull’uomo. Il team ha così analizzato 375 genomi di Aedes aegypti provenienti dalle località africane analizzate, dal Sud America e dall’Asia e si è accorto che presentavano mutazioni e variazioni disseminate un po’ ovunque, ma sempre raggruppate nella stessa manciata di regioni specifiche. Una serie di punti chiave del genoma, inclusa una grossa area del primo cromosoma dov’è situato il recettore dell’odore Or4, già noto per essere correlato alla preferenza per il sangue umano.

"Quando abbiamo osservato le differenze regionali nei “gusti” delle zanzare, ci siamo accorti che dove c’erano centri densamente abitati le zanzare mostravano una maggiore attrazione verso l’essere umano. Ma questo non dipendeva dall’habitat in cui abbiamo raccolto le uova, quanto piuttosto dal clima locale" ha continuato Noah Rose, autore principale dello studio. "Sono rimasto sorpreso nello scoprire che il clima è un fattore più importante dell’urbanizzazione nello spiegare le variazioni comportamentali di Aedes aegypti". Il gusto per il sangue umano si sarebbe quindi evoluto come strategia di sopravvivenza alle lunghe stagioni calde e secche, approfittando delle riserve idriche umane: taniche, fontanili, vasche di raccolta ecc.

Per questo i ricercatori della Princeton University hanno anche prodotto un modello per prevedere come il cambiamento climatico e la crescita dell’urbanizzazione potrebbero influenzare il comportamento delle zanzare nello scegliere le proprie “vittime”. E le notizie non sono delle migliori.

Anche se il cambiamento climatico nei prossimi decenni non determinerà grandi modifiche nelle dinamiche della durata e dell’intensità stagione secca, nei prossimi 30 anni potrebbero esserci problemi sanitari ancora maggiori. La rapida urbanizzazione potrebbe fungere da attrattore per le Aedes aegypti in molte nuove città dell’Africa sub-sahariana, determinando un aumento della circolazione dei virus di cui è portatrice.

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