Marina Petrillo e Beatrice Sarosiek, ideatrici e responsabili del progetto "Theatre Sharing" del Teatro della Tosse
Coinvolgere i cittadini nelle attività del teatro e, allo stesso tempo, agire come veri propri talent scout con il chiaro proposito di valorizzare i talenti e tutto il fermento culturale e artistico del territorio. "Per una cultura condivisa": è questa la sostanza e questo l'obiettivo del progetto Theatre Sharing, ideato e condotto da Beatrice Sarosiek, project manager, e Marina Petrillo, curatrice e responsabile del progetto, organizzatrice della produzione e membro del comitato artistico del Teatro della Tosse di Genova, realtà teatrale storica, fondata a Genova nel 1975 da Tonino Conte, Emanuele Luzzati e Aldo Trionfo, oggi Fondazione Luzzati - Teatro della Tosse.
Sostenuto da Fondazione Compagnia di San Paolo, nell’ambito del bando Open2Change,Theatre Sharing nasce come percorso di progettazione, sperimentazione e consolidamento, come modello di gestione condivisa con i cittadini del Teatro del Ponente, l’ultima sala presa in gestione dalla Fondazione, situata nel quartiere di Voltri, periferia ovest della città di Genova. Dopo quasi un anno di formazione interna e capacity building, da dicembre 2020 il progetto è entrato nella fase di contatto con i cittadini e il territorio per la costruzione di un board per la gestione e la co-programmazione del Teatro del Ponente, unico esperimento di questo genere in Italia. "L'obiettivo finale è quello di rendere il Teatro del Ponente uno spazio condiviso con i cittadini - spiega Beatrice Sarosiek - La sala si trova nel quartiere di Voltri, data in gestione nel 2019 al Teatro della Tosse, in un territorio del tutto nuovo. Con Marina abbiamo ragionato a lungo e abbiamo ideato questo progetto di sperimentazione da sviluppare in due anni: il primo è stato dedicato alla struttura, abbiamo lavorato sulla formazione interna dello staff e nell'acquisizione di soft skills per lavorare bene in gruppo. Poi, da dicembre 2020, si è iniziato a riunire il board del Teatro del Ponente, una sorta di assemblea formata da cittadini e associazioni".
Montaggio: Elisa Speronello
“ Quelli della Tosse sono anche un po' ladri di spazi, si prendono un pezzo di città o un intero paese, trasformandoli in un luogo magico che sembra appena inventato Renzo Piano
Cittadini e associazioni potranno decidere anche cosa verrà portato in scena? "Da un lato il board avrà voce in capitolo anche rispetto alla programmazione - risponde Marina Petrillo - Dall'altro, come Teatro della Tosse, abbiamo ricevuto l'incarico di direzione e quindi, ovviamente, ci sarà una linea artistica precisa, che è quella tracciata, appunto, del Teatro della Tosse. Sono due mondi che devono potersi parlare ma non sono la stessa cosa".
Qual è il ritorno per l'artista e l'operatore? Cosa nasce da questa relazione con il pubblico, ma anche con i cittadini che al teatro arrivano, ora, per la prima volta? "Questo è un modo per raggiungere anche persone che non sono abituate alla fruizione culturale in termini continuativi e strutturati - spiega Petrillo -. E quindi si pone come tentativo di formare lo spettatore, iniziando a fare disseminazione: accompagnando, senza forzature, si può ottenere un risultato di 'ingaggio' maggiore".
Aggiunge Sarosiek: "Non si tratta di un progetto di direzione artistica: il board contribuisce certamente a una riflessione sui contenuti e sui temi ma, a prescindere da questi, un cittadino ci ha detto: a me interessa che questo teatro resti aperto". Quello che chiedono le persone è che il teatro sia spazio per accogliere e progettare, che resti come punto di riferimento e opportunità per il quartiere, che sia aperto al territorio.
Il teatro, dunque, come punto di riferimento per la comunità, al di là del singolo spettacolo: "Lo scenario che possiamo immaginare è quello del teatro come specchio attraverso cui guardare il reale, trasfigurato per avere degli strumenti critici - riflette Petrillo - La funzione del teatro è quella di piantare semi per una società coesa e inclusiva in cui trovare, oltre alla bellezza, dei concetti etici profondi a cui aderire".
Il 3 giugno scorso si sono celebrati i cento anni di Emanuele Luzzati, artista, scenografo, illustratore nato il 3 giugno 1921, tra i fondatori della Tosse nel 1975. Cosa resta oggi di quello spirito originario? Risponde, in chiusura, Marina Petrillo: "Dagli anni Settanta a oggi, quello che è stato fatto principalmente è lavorare nei luoghi, abitarli. Renzo Piano ci ha definiti ladri di piazze, è la nostra attitudine, quella antica dei teatranti. Manteniamo questo carattere, ci rimane sulla pelle".
Emanuele "Lele" Luzzati, tra i fondatori del Teatro della Tosse. Foto di Giorgio Bergami