
Angelo Bordiga nel suo atelier di Brescia. Foto: Massimo Pistore
"Sono il primo spettatore e mi emoziono di fronte a quello che succede sulla tela: mi meraviglio e mi auguro che, guardando le mie opere, altre persone possano provare la stessa emozione". La pittura gestuale di Angelo Bordiga è travolgente, il colore denso, gli sguardi indefiniti di ritratti abbozzati riescono a scuotere nel profondo, in maniera autentica e istintiva: "Non amo la pittura troppo dettagliata, così lascio la prima stesura, la più genuina. E proprio per questo mi piace il disegno: se fossi un collezionista, sceglierei i disegni dei grandi maestri perché proprio lì risiede l'anima, la vera natura di un pittore”.
Protagonisti del trentacinquesimo episodio della serie dedicata agli atelier, Bordiga e il suo studio incarnano l'ideale di arte con cui amiamo nutrire il nostro immaginario. Nel fienile di una vecchia cascina nella periferia di Brescia, trasformata in studio, l'atmosfera è perfetta: non esistono vuoti, ci sono tele a terra, appoggiate alle pareti o in lavorazione sui cavalletti, i materiali utilizzati sono i più disparati, i colori accendono lo spazio, alcuni spartiti sono disposti in una pila sul pavimento, spuntano libri qua e là, da sfogliare e consultare nel momento del bisogno, piccole opere dipinte sono appese a un filo, come panni ad asciugare.
“ Mi emoziono di fronte a quello che succede sulla tela. Mi meraviglio e mi auguro che, guardando le mie opere, altre persone possano provare la stessa emozione Angelo Bordiga
Servizio di Francesca Boccaletto e Massimo Pistore
"Lavoro in questo studio da circa dieci anni, passo tutto il mio tempo qui, dipingo e suono, torno a casa solo per mangiare e dormire: ci sto bene, anche se d'inverno fa freddo perché non è un ambiente riscaldato. Quando entro, chiudo la porta alle mie spalle e da quel momento esiste solo il mio mondo. Prima di arrivare qui sono stato in altri luoghi: in piccole stanze e anche in casa, ho lavorato in tanti posti diversi. Ciò che resta sempre uguale è la mia capacità di invadere lo spazio mettendo tutto in disordine", commenta divertito Bordiga.
L'atelier è talmente ricco di suggestioni e opere, così felicemente abitato da una spontanea e caotica bellezza, che si fatica a scegliere un solo punto di vista, a decidere dove rivolgere lo sguardo o l'obiettivo della macchina fotografica. Tutto meriterebbe una lunga osservazione, uno scatto, un racconto particolareggiato. Una cosa è certa: qui ci sentiamo costantemente osservati, i volti disegnati o dipinti sono ovunque. "Le figure che popolano i miei quadri sono reali o prese dalla storia dell'arte, altre volte ancora sono figure che vivono dentro di me. Come nella musica jazz, si prende un brano e si rielabora personalizzandolo, così faccio io con la mia arte".
“ Entro nel mio studio, chiudo la porta e da quel momento esiste solo il mio mondo Angelo Bordiga
"I miei argomenti ruotano attorno al colore, liquido o materico, li metto in scena - spiega -. Sono le possibilità espressive che amo indagare. A volte la figura che ritraggo sembra un pretesto per esplorare dinamiche pittoriche che mi stanno a cuore, ma anche questo non è del tutto vero perché il tipo di figura che creo deve ben sposarsi con il tema pittorico".
Bordiga utilizza olio e acrilico, ma sceglie diversi supporti, anche insoliti: oltre alla tela dipinge su moquette, vecchie coperte, stoffe, carte rovinate. "Sono materiali che mi hanno dato e mi danno soddisfazione, perché ognuno ha una sua natura, una sua vita e regala emozioni differenti, permettendomi di sperimentare. Per esempio, la moquette richiede molto lavoro, colore e forza, perché assorbe: è uno sforzo, un desiderio, una sfida". E Bordiga conclude: "Non credo molto nell'ispirazione, penso invece che sia necessario fare, mettersi al lavoro: posso arrivare in studio e non avere le idee chiare eppure, dopo un po', qualcosa accade sempre, da una cosa ne nasce un'altra e io alla fine non voglio più lasciare l'atelier, non voglio interrompere il lavoro neanche per mangiare, non riesco a staccarmi" da quello che sta avvenendo: dalla creazione di un'opera, di una nuova storia d'arte.
Atelier d'artista
Una serie ideata e realizzata da Francesca Boccaletto e Massimo Pistore
Intervista di Francesca Boccaletto, riprese e montaggio di Massimo Pistore
Con la consulenza artistica di Giulia Granzotto
Si ringrazia per la collaborazione Alice Baldan
Tutti gli episodi della serie Atelier d'artista sono QUI