CULTURA
Venezia1600. Scuole Grandi, l’architettura e la politica assistenziale
Confratelli della Scuola Grande di San Giovanni Evangelista, foto di Gianmario Guidarelli
"Nel Cinquecento, molte reti di solidarietà interagivano nella società veneziana, in una maglia fittissima di attività caritative: Procuratori di San Marco, Ospedali, Scuole Piccole. L’apice di questo sistema, e insieme l’elemento più appariscente, era sicuramente costituito dalle Scuole Grandi, che della carità e dell’assistenza erano riuscite a elaborare un modello ideologico e formale. In particolare, l’immagine che di questa attività fu elaborata nel Rinascimento si concretizzò soprattutto nella ritualizzazione delle processioni e nelle grandi imprese figurative e architettoniche".
Gianmario Guidarelli, storico dell'architettura e ricercatore del dipartimento Icea dell'università di Padova, approfondisce un tema legato alla storia di Venezia affascinante e ancora poco esplorato. Lo fa nel saggio Pietre come pane. L’architettura e la politica assistenziale delle Scuole Grandi veneziane, contenuto in "Ebbi fame e mi deste da mangiare". Luoghi, principi e funzioni della charitas veneziana, 1260-1806, a cura di Gabriele Matino e Nora Gietz (Franco Cosimo Panini). E lo fa, ora, su Il Bo Live.
Scuole Grandi, cosa sono e cosa rappresentano per Venezia
Le Scuole sono associazioni di laici dedite al culto di un santo (come quelle del Santissimo Sacramento, nate nel Cinquecento, che avranno assoluto rilievo nella storia dell'arte veneziana) oppure associazioni di mestiere (dei tagliapietre, dei mercanti) o, ancora, sodalizi di forestieri (dei bergamaschi, dei fiorentini, dei tedeschi, dei dalmati, degli albanesi).
Sorte nel XIII secolo, alcune confraternite nel corso del XV secolo assumono una tale importanza, in termini di numero di iscritti e ricaduta sociale delle attività, da essere riconosciute nel 1467 come Scuole Grandi, distinguendosi così dalle Scuole Piccole.
Le prime Scuole Grandi sono quelle di San Marco, di San Giovanni Evangelista, della Misericordia e di Santa Maria della Carità. Tra XV e XVI secolo iniziano ad assumere un ruolo determinante nell'assistenza pubblica cittadina, evolvendosi in organi di controllo sociale.
Ogni Scuola è organizzata secondo una struttura piramidale che riprende, in piccolo, quella istituzionale della Repubblica di Venezia. Al vertice vi è un Guardian Grando, eletto periodicamente dal Capitolo Generale, ovvero la riunione di tutti i confratelli. Alla gestione delle attività partecipa anche l'organo dirigenziale della Banca e Zonta.
Montaggio: Elisa Speronello
L'architettura e la politica assistenziale delle Scuole Grandi
A ogni attività e a ogni parte di questa struttura istituzionale corrisponde una organizzazione architettonica delle sedi. Ogni confraternita ha a sua disposizione un altare o, nel caso di Scuole più importanti, una chiesa dove poter celebrare le proprie liturgie, e una sede dove svolgere le proprie riunioni.
Nasce un tipo di edilizia peculiare e riconoscibile delle Scuole Grandi veneziane. Sono edifici, perlopiù ricostruiti nel Cinquecento in forme monumentali, costituiti da un corpo di fabbrica principale, suddiviso in due grandi aule: una inferiore, con navate, e una superiore, l'aula capitolare, collegate da scaloni. Esiste poi un'appendice, ovvero un altro corpo di fabbrica destinato alla sala dell'albergo, fulcro della vita della Scuola, dove si riuniscono la Banca e la Zonta insieme al Guardian Grando.
Questa struttura ricalca anche le funzioni della Scuola: il piano inferiore normalmente viene destinato alle attività caritative con la distribuzione di elemosine, medicine e sacchi di farina, mentre la sala al piano superiore è destinata alle riunione del Capitolo Generale. L'architettura, dunque, ricalca spazialmente la natura delle Scuole Grandi e l'allestimento dei cantieri per la ricostruzione delle sedi ha una ricaduta sulla riorganizzazione dell'intera città: le Scuole Grandi infatti, nella maggior parte dei casi, vengono costruite in luoghi marginali, per mettersi al servizio degli ultimi, dei più poveri. Vengono realizzati veri e propri distretti urbani, gruppi di edifici collegati tra di loro, baricentri di attività assistenziali che irradiano l'attività della Scuola dal centro direzionale verso una miriade di appartamenti e case gratis et amore Dei che la Scuola gestisce.
Questi distretti sono luoghi suggestivi della città e le cerimonie pubbliche hanno come scenografie le facciate stesse delle Scuole. È il caso di San Rocco: qui, attorno al campo, alla fine del Quattrocento vengono costruite la chiesa omonima, destinata a ospitare il corpo del santo che protegge dalla peste, e la prima sede, la scoletta. Attorno al nucleo originario, nella prima metà del Cinquecento, viene allestito un enorme cantiere per realizzare uno degli edifici monumentali più rappresentativi della Venezia cinquecentesca: la nuova sede della Scuola Grande di San Rocco. Accanto, verrà costruito il complesso residenziale di Castelforte. Tutti questi edifici sono collegati tra loro da un sistema viario che coincide con percorsi cerimoniali e processioni organizzate periodicamente. Lo storiografo Francesco Sansovino, nel 1581, la descrive come una vera e propria "piccola Repubblica" all'interno della Repubblica di Venezia.
Da associazioni di mutuo soccorso a centri di assistenza pubblica
Nel corso del Cinquecento una serie di reti solidarietà e di assistenza si intrecciano e vengono riorganizzate. A Venezia, prima delle Scuole Grandi, le attività assistenziali erano condotte dai Procuratori di San Marco, dalle Scuole Piccole, dagli Ospedali, ovvero gli ospizi, enti di assistenza per i poveri e i disagiati veneziani, le vedove, gli orfani, gli indigenti. Tra 1528 e 1529 il Senato veneziano emana le Leggi della povertà, riorganizzando gli ospizi, definendoli Ospedali. Alcuni diventeranno Ospedali Grandi gestiti direttamente dallo Stato. I primi sono quelli dei Derelitti, degli Incurabili e della Pietà, fino a quello dei Mendicanti alla fine del Cinquecento. Nel 1562 questi istituti vengono regolamentati dallo Stato attraverso i provveditori alla sanità.
La politica assistenziale veneziana va dal supporto sanitario a quello alimentare, fino all'elargizione di elemosine e alla messa a disposizione a favore di una grande fetta della popolazione di un patrimonio residenziale gestito sotto forma di case da destinare ai poveri della città. La carità viene istituzionalizzata e le Scuole Grandi, a questo punto, assumono un ruolo centrale: si trasformano da associazioni di mutuo soccorso e sanità a veri e propri centri di assistenza pubblica e controllo sociale. Si tratta di un passaggio favorito dal progressivo accumulo di ricchezza determinato dai lasciti testamentari e alle donazioni dei confratelli ricchi attraverso i quali venivano istituite le cosiddette Commissarìe, organizzazioni finanziarie di commissioni di confratelli nate per gestire l'assistenza integrale, fisica e spirituale, da rivolgere alle diverse categorie di indigenti, con lo scopo di integrarli nella società.
L'assistenza abitativa ha un ruolo importantissimo: viene messa in moto una attività poderosa di costruzione e manutenzione di edifici a scopo residenziale, con decine di cantieri aperti e l'impiego di architetti e maestranze. Venivano costruite residenze di lusso, messe in affitto per poter ricavare un guadagno da reinvestire in complessi abitativi da destinare, gratis, ai poveri: un circolo virtuoso di carità.
Scuola Grande di San Teodoro
Fondata nella seconda metà del XIII secolo, diviene Scuola Grande nel 1552. Nel 1608 si inaugura il cantiere di ricostruzione della sede accanto alla Chiesa di San Salvador, da sempre il punto di riferimento cultuale della Scuola di San Teodoro. I confratelli di San Teodoro si dedicavano soprattutto alla distribuzione di pasti caldi per i poveri e all'assistenza sanitaria.
Scuola Grande di Santa Maria della Carità
Fondata nel 1260 e trasferita, l'anno successivo, nella Chiesa di Santa Maria della Carità. Diventa Scuola Grande a partire dal 1467. Modello tipologico dal punto di vista architettonico per tutte le altre Scuole, oggi i suoi ambienti sono parte del circuito museale delle Gallerie dell'Accademia.
Scuola Grande di San Marco
Fondata nel 1260. Nel 1437 i confratelli si spostano nella Chiesa di Santi Giovanni e Paolo, trovando in quel luogo la sede definitiva che, in seguito a un incendio, nel 1485, verrà ricostruita. Si tratta di una delle più fastose Scuole veneziane, con una facciata marmorea realizzata da Pietro Lombardo e Mauro Codussi e uno scalone monumentale tra i più importanti della storia dell'architettura di Venezia. Tra il Quattrocento e il Cinquecento vengono qui allestiti cicli pittorici con opere di Jacopo Tintoretto, Giovanni e Gentile Bellini, Giovanni Mansueti.
Scuola Grande di San Giovanni Evangelista
Fondata nel 1261 presso la Chiesa di Sant'Aponal, troverà il suo nome definitivo nel 1301 spostandosi nell'omonima chiesa (nel 1420 viene inaugurato un nuovo cantiere che si chiuderà (50 anni dopo). Godeva della presenza della reliquia della Croce, venerata dai veneziani e tema iconografico di uno dei più importanti cicli pittorici del Rinascimento veneziano: qui realizzano i propri teleri Gentile Bellini, Vettor Carpaccio, Lazzaro Bastiani, Benedetto Rusconi, detto il Diana, e successivamente anche Tiziano.
Scuola Grande di Santa Maria della Misericordia
Fondata nel 1308. Nel 1310 viene costruita la prima sede accanto alla Chiesa di Santa Maria in Valverde. Negli anni Trenta del Cinquecento verrà affidato a Jacopo Sansovino la costruzione di un nuovo edificio di proporzioni e forme monumentali, con un piano inferiore diviso in tre navate e una parata di colonne che si sarebbero dovute proiettare all'esterno, due ordini di colonne libere che avrebbero dovuto decorare le pareti esterne. Il progetto rimase però sulla carta.
Scuola Grande di San Rocco
Fondata come Scuola Piccola negli anni Settanta del Quattrocento, in brevissimo tempo viene eletta Scuola Grande grazie al prestigio sociale e all'incremento del numero confratelli in seguito all'acquisizione del corpo del santo che protegge dalla peste. Grazie ai lasciti testamentari e alle elemosine dei pellegrini, i confratelli riescono a costruire un primo nucleo architettonico e all'inizio del secondo decennio del Cinquecento viene aperto il cantiere per la costruzione della nuova Scuola, realizzata tra il 1516 e il 1560. Tra i confratelli figura anche Tintoretto, che realizza tre straordinari cicli pittorici. La Scuola di San Rocco sarà l'unica a restare in attività anche nel periodo napoleonico, e lo è ancora oggi.
Scuola di San Fantin
Trae il proprio nome dalla Chiesa di San Fantin dove si riunivano due Scuole preesistenti: quella di San Girolamo e quella di Santa Maria della Consolazione. Diventa Scuola Grande solo nel 1687, ma già alla fine del Cinquecento viene impostata la costruzione di un edificio monumentale degno di una Scuola Grande: qui nel 1812 viene fondato l'Ateneo Veneto, dopo la soppressione nel 1806 di tutte le Scuole (tranne quella di San Rocco) da parte di Napoleone.
Scuola Grande dei Carmini
Si tratta di una delle Scuole più recenti. Fondata nel 1594 presso la Chiesa dei Carmini. Nel 1625 viene costruito il nuovo fastoso edificio, sede della Scuola, che sarà decorato con teleri di Nicolò e Giovanni Bambini e Giambattista Tiepolo. Diventa Scuola Grande nel 1767.
Scuola Grande del Rosario
Fondata nel 1575, presso la Chiesa di Santi Giovanni e Paolo in prossimità della Cappella del Rosario, con riferimento a un nuovo tipo di devozione collegato all'attività e alla teologia dei domenicani. Diviene Scuola Grande dal 1765.