Parlare di corruzione e parlare di sistema sanitario nazionale significa affrontare temi che riguardano tutti noi. Massimo Brunetti questi argomenti li vive quotidianamente, sia come responsabile anticorruzione dell'AUSL di Modena che come referente del progetto “Illuminiamolasalute”, che nasce nel 2012 all’interno di Libera ed ha, come idea di fondo, quella di lavorare sul tema della salute dal punto di vista socio-sanitario. Nell’ambito di questo progetto le associazioni coinvolte, cioè Libera, Avviso Pubblico, Coripe Piemonte e Gruppo Abele, lavorano con i cittadini per affrontare le tematiche dell’etica e della legalità.
Massimo Brunetti affronterà questi temi in un incontro promosso dal presidio Silvia Ruotolo di Libera-Padova il prossimo 7 novembre alle ore 18:30 nella sede di Medici con l'Africa Cuamm. Durante la conferenza, che vedrà come protagonista anche il dottor Domenico Viscidi, Dirigente Amministrativo e Responsabile della Prevenzione della corruzione e trasparenza dell’AULSS6 Euganea, che spiegherà com’è tutelata l’integrità del sistema sanitario del nostro territorio, si parlerà di legalità, di corruzione ma soprattutto di prevenzione.
“Il primo pilastro per la prevenzione è quello della trasparenza - ha dichiarato Massimo Brunetti ai microfoni de Il Bo Live -. Bisogna avere una trasparenza totale per disegnare dei percorsi efficaci per la tutela dei cittadini. Dal 2012 è stata approvata una legge che impone a tutti gli enti pubblici di fare prevenzione attiva del problema corruzione. La legge sta funzionando ma è necessario che tutti partecipino a questo sforzo collettivo”.
Iniziative del genere infatti non devono essere qualcosa di calato dall’alto bensì ogni singolo cittadino dovrebbe sentirsi responsabile. C’è un modo infatti per denunciare situazioni particolari con cui si viene in contatto senza pericoli. Ogni ente pubblico infatti ha un suo responsabile anticorruzione ed è proprio a lui che ci si può rivolgere.
“ Il primo pilastro per la prevenzione è quello della trasparenza
Non solo i cittadini però devono prestare attenzione a ciò che succede attorno a loro. I primi a doverlo fare sono proprio gli operatori e, come dichiarato da Massimo Brunetti, “la prima attenzione che un medico, un infermiere, un amministrativo è proprio quella di evitare il conflitto d’interesse. Un esempio di corruzione spicciola, cioè in cui non sono presenti grande cifre ma che accade frequentemente, è quella delle onoranze funebri. Per poter accaparrarsi un funerale queste agenzie funebri sono disposte anche ad arrivare a corrompere gli operatori sanitari che possono dare informazioni sulla persona deceduta. Questo è un classico esempio di corruzione che si può verificare ogni volta in cui non vengono messe in campo adeguate misure preventive.
Un altro campo a rischio corruzione è quello delle liste d’attesa e del famoso salto della lista d’attesa facendo una visita dallo stesso medico ma in privato. Sono tutte situazioni che non dovrebbero verificarsi ma che si possono prevenire ad esempio solamente mettendo l’uso delle agende informatizzate in cui chiunque va a toccare la lista d’attesa è tracciato. Sono tutte misure che vanno a ridurre il rischio potenziale di corruzione”