SOCIETÀ

Visioni del futuro urbano: il riscatto dei borghi

Quale sviluppo si intravede per la realtà dei borghi che caratterizzano le aree interne dell'Italia e dell'Europa, quel patrimonio fragile che affascina l'immaginario di tutti? Quinto appuntamento con le conversazioni intorno alle Visioni del futuro urbano, approfondimenti dedicati alla città, nati dall'incontro tra Il Bo Live e il dipartimento di Ingegneria civile edile e ambientale dell'Università di Padova. L'obiettivo è quello di offrire spunti e stimoli di riflessione ampia sul futuro delle nostre città e sul nostro futuro nelle città.

Ne parliamo con Antonio De Rossi, professore ordinario all'Università di Torino e direttore del centro di ricerca Istituto di architettura montana sempre nella realtà torinese. È autore di circa 250 titoli scientifici, tra cui una quindicina di monografie. I suoi progetti sono stati pubblicati su diverse riviste italiane e straniere. Nel 2015, con il libro La costruzione delle Alpi, è stato insignito del Premio Mario Rigoni Stern per la letteratura multilingue delle Alpi e del Premio Acqui Storia nella sezione storico scientifica.

Con il diffondersi della pandemia la dimensione dei borghi sembra essere invocata da molti pensatori come la dimensione di vita ideale, o addirittura la fuga ideale. Cosa ne pensi, tu che ti stai battendo da anni per portare attenzione a queste realtà?

"L'Italia si è storicamente strutturata su un sistema territoriale policentrico di piccole-medie realtà urbane interne - spiega De Rossi -, organismo che nel Novecento si è spezzato. Già da una quarantina di anni, con la fine del boom economico, assistiamo però ad un grande ripensamento di questo legame interrotto: lo sviluppo del sistema economico del Paese, che era stato delegato alle grandi città, ora sembra venir ripensato, aprendo un nuovo significativo spiraglio di cambiamento per i piccoli borghi. Le aree interne non appaiono più come un problema, ma una grande opportunità: moltissima innovazione si rintraccia più in questi luoghi interni piuttosto che nei capoluoghi di provincia. La rarefazione sembra riuscire a far emergere realtà, persone e progetti imprenditoriali capaci di proporsi come volano di crescita per una nuova rigenerazione".

Montaggio: Elisa Speronello

Nei tuoi scritti si discute spesso di un cambio di paradigma nella concezione delle aree interne, dei borghi, da luoghi del consumo, soprattutto turistico, a territori della produzione: è l'occasione questa per ripensare e finalmente poter "riabitare l'Italia", espressione da te usata per intitolare l'ultimo volume curato insieme a Laura Mascino?

"Una mutazione è effettivamente in corso. Abbiamo pensato per molti anni allo sviluppo di questi luoghi come 'al paradigma della patrimonializzazione', affidando lo sviluppo di questi piccoli centri al patrimonio storico, alle tradizioni, ai prodotti locali e alle culture materiali. Una patrimonializzazione molto legata essenzialmente al turismo. Si è rivelata una stagione molto importante, ma oggi si presenta come un limite, perché la monofunzionalità di tipo turistico si è trasformata in un vero problema, vedi l'esempio eclatante di Venezia. Oggi a parer mio bisogna passare da un 'capitalismo estrattivo', che arriva nei luoghi e prende i valori d'uso e i valori simbolici trasformandoli in valori di scambio, a un approccio produttivo che non necessariamente deve passare solo per i valori locali, ma si possa strutturare anche su valori culturali innovativi. Sono presenti nel territorio italiano importanti percorsi sperimentali capaci di produrre una nuova abitabilità per questi luoghi. Personalmente li sto seguendo con grande interesse".

Dalla teoria alla pratica. Anche la tua dimensione privata pare aver abbracciato questa sfida della vita nei borghi. Da anni vivi all’entrata delle Valli Valdesi del Piemonte, a ridosso di quel piccolo centro, Ostana, che con il tuo gruppo di ricerca stai cercando di rigenerare con un lavoro sul campo da progettista. Hai realizzato delle architetture che ci parlano di un nuovo modo di intendere la vita comunitaria dentro queste stesse realtà. Ci puoi parlare di questo speciale "laboratorio" di Ostana?

"È importante precisare che il laboratorio di Ostana è un progetto collettivo di comunità, dove personalmente coordino vari piani di lavoro: dalla cultura alla agricoltura, dall'architettura ad un turismo contenuto di tipo slow, legato all'economia locale. Ostana è un paesino alla sorgente del Po, passato da una popolazione di mille e duecento abitanti nel 1921 a soli cinque abitanti fissi sul finire del Novecento. Praticamente un paese morto! Dal 1985 si è messo in campo un nuovo progetto: dapprima con la valorizzazione del patrimonio, non permettendo la costruzione di nuovo edificato; successivamente con un progetto dai caratteri più innovativi, dove l'architettura ha avuto un ruolo importante per il ripopolamento del paese. Nuovi abitanti hanno riconosciuto in questo luogo la cornice ideale per prefigurare il loro nuovo progetto di vita. I progetti di architettura sono stati importanti perché hanno saputo guidare il processo la rigenerazione, apportando nuovi servizi in una nuova idea di infrastrutturazione di welfare : un nuovo piccolo centro culturale, un caseificio e altre attività capaci di stimolare questo importante processo di ripopolamento. La cosa più straordinaria che ho riscontrato e che stiamo assistendo è la nascita di una nuova cultura pulsante offerta dal meticciamento dei vecchi abitanti con le nuove famiglie che qui si stanno insediando".

I progetti realizzati a Ostana che si vedono nel corso dell'intervista sono di Massimo Crotti, Antonio De Rossi, Marie-Pierre Forsans, Luisella Dutto, Roberta Giuliano. Le fotografie sono di Laura Cantarella.


Pagine per approfondire:

Riabitare l'Italia. Le aree interne tra abbandoni e riconquiste, a cura di Antonio De Rossi (Donzelli)

La costruzione delle Alpi. Immagini e scenari del pittoresco alpino (1773-1914), di Antonio De Rossi (Donzelli)

La costruzione delle Alpi. Il Novecento e il modernismo alpino (1917-2017), di Antonio De Rossi (Donzelli)

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