SOCIETÀ

Under the Surface: metodologia e composizione del consorzio di giornalisti di inchiesta

L’inchiesta “Under the Surface” parte dai dati aperti comunicati dai paesi membri all’Agenzia ambientale europea, e liberamente consultabili sul sito di quest’ultima. I dati sono stati utilizzati per produrre una mappa interattiva e una serie di mappe statiche che troverete negli articoli di questa serie su Il Bo Live. Le mappe rappresentano i dati relativi al terzo ciclo di pianificazione idrologica, quello relativo agli anni 2021-2027. I dati dovrebbero dunque essere in larga parte aggiornati almeno al 2021. Ci sono però una serie di elementi da tenere presenti quando si consulta la mappa in questione:

  1. I dati sono quelli ufficialmente condivisi dagli stati membri con l’Environmental European Agency. E dunque, i dati sono tanto affidabili quanto affidabili sono i sistemi di raccolta, gestione e condivisione da parte degli stati membri e delle istituzioni preposte a questo ‘ciclo del dato’. In qualche caso, gli esperti consultati dal consorzio di giornalisti hanno espresso dubbi sia sulla qualità che sulla quantità dei dati disponibili. 
  2. I metodi utilizzati dagli stati membri per raccogliere i dati possono essere diversi. E quindi in qualche caso il confronto è difficile o improprio. Per cui anche se lo sguardo d’insieme e la mappa si propongono comunque come uno strumento utile a dare una sorta di fotografia della situazione corrente nella maggior parte dell’UE, è davvero necessario non prendere i dati alla lettera e usarli anche come elemento di partenza per poi andare a raccogliere storie diverse sul campo, come appunto hanno fatto tutti i giornalisti coinvolti. 
  3. La mappa indica lo stato di salute dei corpi idrici considerati e le ragioni dietro il loro eventuale cattivo stato. I corpi sono classificati come in buono stato solo se entrambe le dimensioni, quantitativa e chimica, sono buone. La mappa non fa vedere i cambiamenti e i trend nel tempo. E dunque, visto che i dati sono quelli relativi al terzo ciclo, non ci dice per quali corpi idrici la situazione è migliorata e per quali è peggiorata. Ci dice solo come stanno al momento della raccolta del dato, presumibilmente entro la fine del 2021.

In linea teorica, in termini di quantità e qualità dell’acqua un corpo idrico potrebbe essere migliorato rispetto all'ultimo ciclo di monitoraggio ma apparire ancora rosso sulla mappa. Questo significa che sono stati superati i limiti legalmente stabiliti (50 mg/L per i nitrati e 0,1 μg/l per le sostanze attive dei pesticidi e i loro metaboliti rilevanti; o 0,5 μg/l per la somma totale di tutti i pesticidi/metaboliti individuati e quantificati).

È da tenere presente che la mappa delle acque sotterranee non mostra la qualità dell'acqua che esce dai nostri rubinetti. In Europa, generalmente non beviamo acqua grezza. Tuttavia, poiché nell'UE le acque sotterranee rappresentano il 65% dell'approvvigionamento idrico urbano (e il 25% dell'acqua per l'irrigazione in agricoltura), esiste una correlazione diretta tra le acque sotterranee e l'acqua potabile. Uno stato chimico scadente delle acque sotterranee può significare che quest’acqua dovrà essere trattata prima di raggiungere le nostre case o che un particolare bacino idrico non è sicuro per il consumo pubblico.

I dati interattivi saranno aggiornati man mano che diventeranno disponibili nuovi dati pubblici.

Sulla mappa sono visibili le informazioni più aggiornate sui problemi che affliggono le nostre acque sotterranee. Basandosi sugli stessi dati, le autorità europee richiedono agli Stati membri di migliorare le misure di protezione delle acque dei corpi idrici in cattivo stato. Le zone rosse della mappa, che indicano i corpi idrici in cattivo stato, segnalano le aree in cui gli Stati membri dovranno mettere in atto misure correttive per invertire la situazione, al fine di raggiungere un “buono stato”. Ciò significa che le autorità nazionali dovranno alleviare le pressioni che mettono a rischio i corpi idrici. Questo potrebbe comportare l'adozione di misure che limitano l'uso di pesticidi o fertilizzanti in agricoltura in un'area designata o la limitazione dell'estrazione di acqua per uso industriale o per l’irrigazione agricola.

Come si definisce lo stato buono o cattivo

Secondo gli obiettivi definiti nella Direttiva Quadro, per raggiungere una condizione di “buono stato” le acque sotterranee devono essere valutate sotto due aspetti: buono stato quantitativo (ovvero la capacità del corpo idrico di recuperare i suoi livelli durante il ciclo dell'acqua); e buono stato qualitativo o chimico (non superare certi livelli di elementi chimici presenti, inclusa l'intrusione salina, che rende l'acqua non potabile). 

Un corpo idrico è considerato in cattiva condizione solo se ciò è stato causato da motivi antropogenici – azioni umane – sia attraverso un ritmo di estrazione che supera la capacità di recupero dei livelli d'acqua; sia attraverso attività che causano inquinamento. Se un corpo idrico è in cattive condizioni quantitative o chimiche (o entrambe!), il corpo idrico è considerato essere in una cattiva condizione generale.

Impatti

I principali impatti associati al cattivo stato di un corpo idrico sotterraneo sono principalmente le eccessive estrazioni che influenzano il livello della falda acquifera, con un impatto sul suo stato quantitativo (identificato con la lettera L sulla mappa). Per quanto riguarda lo stato qualitativo o chimico, gli impatti possono essere: inquinamento da nutrienti, principalmente nitrati provenienti da fertilizzanti agricoli ed escrementi animali che raggiungono un livello sopra o vicino ai 50mg/l (N); inquinamento da sostanze chimiche diverse dai nutrienti, principalmente pesticidi ed erbicidi ma anche metalli, idrocarburi, ecc. (C); contaminazione microbiologica (M); e contaminazione organica (O). Solo un numero limitato di sostanze è monitorato a livello dell'UE. L'elenco dei contaminanti di interesse (e i loro standard ambientali) è definito nell'Allegato I alla Direttiva sulle Acque Sotterranee, che integra la Direttiva Quadro, e dovrebbe essere rivisto ogni 6 anni. Gli Stati Membri sono tenuti a stabilire i valori soglia per le sostanze di interesse nazionale, incluse, ove rilevante, quelle elencate nell'Allegato II della Direttiva sulle Acque Sotterranee. Inoltre, il cattivo stato di un corpo idrico sotterraneo che influisce sulla qualità chimica o quantitativa di un corpo idrico superficiale connesso (Q) o di un ecosistema terrestre dipendente da quel corpo di acque sotterranee (E) sono identificati come impatti.

Raccolta dei dati e aspetti metodologici

La mappa interattiva (che include lo stato dei corpi idrici e gli impatti che li hanno causati) mostra la situazione dei corpi idrici sotterranei dichiarati dagli Stati Membri alla Commissione Europea dopo i lavori preliminari per i Piani di gestione del Terzo Ciclo Idrico (2022-2027).

Le informazioni sono state ottenute dai dati strutturati che i paesi membri sono obbligati a segnalare all'Agenzia Europea dell'Ambiente. Questi dati comprendono file in formato XML e dati spaziali in formato vettoriale per ciascuno dei corpi idrici sotterranei, con il relativo stato dichiarato e gli impatti (tra le altre variabili). È stato utilizzato un parser XML per estrarre, trasformare e caricare (ETL processes) i dati essenziali da ogni corpo idrico, e queste informazioni sono state unificate con i più recenti dati spaziali disponibili (la geometria di ciascun corpo idrico sotterraneo).

In alcune aree possono esistere acquiferi multistrato, il che significa che ci sono diversi corpi idrici sotterranei sovrapposti a diverse profondità e di diverse tipologie (per esempio, un acquifero superiore non confinato e un altro confinato sotto di esso). Nelle nostre visualizzazioni è stato rispettato l’ordine fornito dalla tabella degli attributi dei dati spaziali.

Gli Stati Membri non hanno standardizzato le loro reti di controllo e le loro metodologie di misurazione, sia in termini di densità dei punti di controllo che della qualità dei dati forniti. I Paesi hanno evidenziato carenze anche nel rispettare le scadenze di segnalazione.

La Commissione Europea ha esortato i paesi a migliorare le informazioni di monitoraggio sia nei punti di controllo (piezometri e misuratori di qualità); sia nei contatori di flusso dei pozzi di estrazione (per conoscere il volume effettivo di acqua estratta). La Commissione ha anche esortato i Paesi ad aumentare il numero di masse d'acqua monitorate, riducendo l'estensione di ciascuna di esse per facilitarne lo studio dell’evoluzione. Questo renderebbe più difficile ritardare la dichiarazione di un corpo idrico in cattive condizioni quando è solo parzialmente deteriorato.

L’inchiesta internazionale e il consorzio di giornalisti coinvolti

Under the Surface è un progetto collaborativo avviato dal team di inchiesta spagnolo Datadista che per primo ha raccolto i dati e ha costruito un database consultabile a livello europeo. Giornalisti e media di altri paesi hanno analizzati i dati e fatto inchiesta sul campo, raccontando gli impatti e la causa del degrado e del declino dei corpi idrici europei. 

Il progetto è stato avviato da Arena for Journalism in Europe e Datadista. L’idea è nata nel 2023 all’interno della conferenza europea di giornalismo investigativo Dataharvest. Ispirata dalle inchieste precedenti sul tema dell’acqua del team Datadista, in Spagna, Arena ha invitato un gruppo di giornalisti europei durante la sua Climate Arena Conference a novembre 2023 a costruire un progetto collettivo. Dopo aver condiviso metodo e finalità, il team di 14 giornalisti ha iniziato a lavorare a gennaio scorso.  

Questa è dunque la prima di una serie di contributi e storie che i giornalisti pubblicheranno nei prossimi mesi. 

 

Credits

Arena for Journalism in Europe ha coordinato il lavoro e scritto la storia europea

Giornalisti: Zeynep Sentek, Jelena Prtoric, Sarah Pilz

Design e supporto web: Dominik Heusel, Benedikt Hebeisen

 

Datadista in Spagna ha raccolto, analizzato e preparato i dati europei per ciascun partner nazionale, e disegnato la mappa europea. 

Giornalisti: Ana Tudela, Antonio Delgado

 

Project partners

Le Monde, France

Giornalisti: Raphaëlle Aubert, Léa Sanchez

Designers: Léa Girardot, Elsa Delmas

 

De Standaard, Belgium

Giornalisti: Ine Renson, Maxie Eckert

 

Investico, the Netherlands

Giornalista: Marieke Rotman

 

Facta, Italy

Giornalisti: Elisabetta Tola, Marco Boscolo

 

Dagbladet Information, Denmark

Giornalista: Marie Saehl

 

Reporters United, Greece

Giornalisti: Myrto Boutsi, Eurydice Bersi

 

Finanziamenti

Journalismfund Europe ha dato grant di supporto al lavoro dei team italiani, greci e spagnoli e fondi per il completamento della mappa europea. 

Arena for Journalism in Europe ha finanziato la raccolta preliminare dei dati a livello europeo e coordinato il lavoro dei partners. 

 

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