IN ATENEO
Università come culla dell’imprenditorialità?
di Antonio Massariolo
Padova è una città universitaria. Il suo Ateneo contribuisce direttamente alla vitalità dell’economia locale, contando nell’ultimo anno 8,783 addetti (di cui 26% personale dirigenziale e 24% personale docente) e 57,272 iscritti. Il comune di Padova ha 210.255 residenti a marzo 2018, ciò vuol dire che all’incirca una persona su tre che vive il centro della città gravita attorno all’Università, che si distingue per essere il più grande datore di lavoro nel Veneto.
Ci si domanda se oggi l’università sia un attore marginale o debba altresì cambiare la percezione della società nei suoi confronti, da culla del sapere scientifico a incubatrice di imprenditorialità.
Per tentare di rispondere a questa domanda, il Dipartimento di Scienze Economiche e Aziendali “Marco Fanno” ha intrapreso una ricerca, finanziata dall’Ateneo e coordinata dalla professoressa Silvia Rita Sedita, volta a valutare l’impatto dell’Università di Padova sullo sviluppo dell’economia locale, e in particolare sullo sviluppo di processi di creazione di impresa da parte dei suoi laureati. La ricerca è stata resa possibile da un accordo quadro con InfoCamere - la società delle Camere di commercio per i servizi digitali - che ha messo a disposizione del DSEA i risultati dell’attività di incrocio tra tutti i laureati dell’università di Padova nel periodo 2000 -2010 con i dati del Registro delle Imprese per verificare chi si trova oggi a ricoprire ruoli apicali (amministratore, socio, titolare) all’interno di imprese italiane.
Questo ha permesso di dare risposte alle domande: quali attività vengono svolte dalle imprese create dai nostri studenti? Qual è il ruolo dell’Università nella creazione e nello sviluppo dell’impresa? Come ripensare i corsi di laurea per poter stimolare nuova imprenditorialità?
I risultati della ricerca verranno resi noti nel corsi di una conferenza stampa che si terrà venerdì 15 giugno alle ore 12 in Sala da Pranzo di Palazzo Bo.