SOCIETÀ

Passaggio a Nordest: “La vera forza della mafia sta nelle nostre debolezze"

Nell’attuale società del rischio, rafforzare il nostro impegno, per rigenerare la democrazia, significa assumere il principio di uguaglianza nella sua drammaticità, come condizione per la costruzione di una società sostenibile, giusta.

Non separare il concetto di legalità da quello di giustizia sociale, perché ogni forma di rispetto delle leggi richiede innanzitutto la concreta adesione ai valori costituzionali. Solo in questo modo è possibile garantire la dignità umana, l’utilità sociale, l’uguaglianza sostanziale.

Non separare il concetto di legalità da quello di giustizia sociale, perché ogni forma di rispetto delle leggi richiede innanzitutto la concreta adesione ai valori costituzionali. Roberto Tommasi, referente regionale Libera - Veneto

Una società che vuole davvero sconfiggere le mafie e la corruzione deve preoccuparsi innanzitutto di essere inclusiva, a partire da quelle grandi periferie dell’anima che stanno diventando i nostri territori, da tutti coloro che vivono “lontani dal centro”: siano essi persone, comunità intere o popoli. Occorre incontrare ed esplorare quei territori dove oggi maturano le più intense crisi di identità: quelle che coinvolgono le nuove generazioni, che vivono nel vuoto dei riferimenti, in balia della sfiducia.

Queste grandi periferie sono il tessuto più vulnerabile all’infiltrazione mafiosa. Mafia e corruzione sono agenti di marginalità. Il contesto di urbanizzazione diffusa, di consumo, sfruttamento e inquinamento di suolo, di aumento delle povertà, della riduzione delle garanzie e dei diritti, di indebolimento del welfare, aumenta l’invisibilità delle persone e aumenta la pressione dell’illegalità e l’arretramento delle pratiche democratiche di comunità. Dove si accentua l’instabilità degli attori sociali viene generata una società della sfiducia, che inevitabilmente favorisce la caduta dei valori, la rassegnazione alla negazione dei diritti, all’aumento delle disuguaglianze.

Una società che vuole davvero sconfiggere le mafie e la corruzione deve preoccuparsi innanzitutto di essere inclusiva Roberto Tommasi, referente regionale Libera - Veneto

Due strade abbiamo per crescere insieme: le relazioni e la conoscenza. Anche nella lotta alla mafia, uno dei limiti fondamentali sta nei difetti cognitivi che affliggono la società che dovrebbe combatterla. Difetti che in forme diverse riguardano giovani e anziani, cittadini sprovveduti e magistrati giudicanti, intellettuali e leader politici.

La conoscenza dunque, da intendere come forza produttiva nello sviluppo della coscienza civile. Capire che “la vera forza della mafia sta fuori della mafia”. Sta nelle nostre debolezze. Negli ordini professionali che chiudono un occhio alle false perizie, negli amministratori che accettano o cercano voti sospettabili, nelle omissioni del quieto vivere, nei funzionari di banca che fingono di non vedere i movimenti sospetti. Nella cattiva informazione, nelle diffuse debolezze culturali.

“la vera forza della mafia sta fuori della mafia”: sta nelle nostre debolezze Roberto Tommasi, referente regionale Libera - Veneto

Il Veneto ha una visione contradditoria e preoccupante, se per 4 cittadini su 10 la mafia è invisibile e la si ritiene un fenomeno marginale, se coloro che valutano la corruzione “poco diffusa” e addirittura “pressoché assente” o “non so” sono quasi la metà degli abitanti di questo territorio, se addirittura viene promossa una petizione a sostegno di un sindaco arrestato per scambio elettorale politico-mafioso.

Abbiamo scelto di costruire proprio qui la XXIV Giornata della Memoria e dell’Impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie. Per la prima volta l’appuntamento del 21 marzo vede come protagonista il Triveneto.

È un appuntamento storico, e la Giornata di Padova è un’occasione di riflessione e rilancio per questo territorio: si tratta di cogliere la strutturazione locale degli scambi economici e commerciali, culturali e sociali esistenti, che hanno prodotto ricchezza, ma che hanno anche permesso a mafie e corruzione di diventare soggetti riconosciuti e strumenti riconoscibili in questo territorio, dove il mito della crescita e del rilancio di modelli economici spregiudicati ci hanno reso permeabili alla corruzione, al riciclaggio e alla devastazione ambientale.

Essere insieme a Nord Est, metterci in relazione per parlare quindi di giustizia sociale, ambientale ed ecologica, per rivendicare il diritto allo studio e al lavoro, alla difesa dell’ambiente e alla partecipazione democratica alle scelte.

Perchè le vittime non sono solo quelle uccise direttamente, ma diventiamo noi, persone e interi luoghi distrutti e calpestati, esseri viventi e territori, come dimostrano anche le recenti operazioni anti-n’drangheta e anti-camorra.

Ma i rapporti di forza possono essere ancora rovesciati se mettiamo insieme la necessità di giustizia e l’urgenza della sostenibilità. È necessario non fermarsi allo sconcerto, alla frustrazione. È necessaria una reazione di responsabilità e di impegno per tutti coloro che non si rassegnano allo strapotere della criminalità mafiosa e della corruzione, ma cercano ogni giorno, spesso lontano dalla ribalta, di porre un argine civile e democratico alla barbarie e alla violenza, di riconoscersi e costruirsi come comunità aperta, includente, capace anche di realizzare forme sempre più incisive di monitoraggio civico.

È necessario creare uno spazio dedicato di pensiero, approfondire la situazione attuale del territorio e avere maggiori strumenti di azione. Una nuova forza propulsiva per lo sviluppo di una adeguata coscienza civile: la forza propulsiva della conoscenza, l’immissione di saperi e di buona informazione.

Ecco perché dobbiamo essere in tanti a Padova il 21 marzo, per mettere insieme queste “energie pulite”, per far vedere la parte bella del Nordest, capace di entusiasmo e di reazione. E per tracciare insieme un percorso, una strada che continui “oltre il 21 marzo”. Anche per questo dopo il corteo e la lettura dei nomi delle vittime innocenti in Prato della Valle, la Giornata proseguirà sgranandosi in nove seminari, per aprire una grande riflessione sul mondo in cui viviamo e sul potere che abbiamo di trasformarlo, in nome dell'amore verso la casa comune che abitiamo.

Roberto Tommasi, referente regionale Libera - Veneto

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