SOCIETÀ

Un italiano su quattro considera la corruzione naturale e inevitabile

Un italiano su quattro considera la corruzione “un fatto naturale e inevitabile”, sei persone su dieci considerano pericoloso denunciare fatti di corruzione mentre oltre un terzo (36,1%) lo ritiene inutile. Sono questi i dati che emergono da un’analisi Istat sul senso civico degli italiani.

L’indagine ha preso in esame, da diversi punti di vista e riferendosi al periodo 2016-2018, il senso civico dei cittadini, inteso come quell’insieme di comportamenti e atteggiamenti che attengono al rispetto degli altri e delle regole di vita in una comunità.

Decoro degli spazi pubblici

L’analisi inizia dagli spazi pubblici. In questo caso sembra che le donne e gli anziani siano decisamente i più “civili”, anche se nel 2018, ben l’84% delle persone di 18 anni e più ha dichiarato di “non gettare in alcun caso carte per strada”, un incremento notevole rispetto al 2014, quando la percentuale era dell’80,4%.

In particolare è l’87,3% delle donne, rispetto all’80,4% degli uomini, che non getta rifiuti a terra mentre, analizzando il dato territoriale, si nota come i cittadini del Nord siano meno propensi di quelli del Centro e del Sud a gettare rifiuti a terra.

Alla guida

Tre quarti degli automobilisti riportano di non parcheggiare in doppia fila mentre poco più della metà (54,8%) fa abitualmente attenzione a non adottare comportamenti fastidiosi come suonare inutilmente il clacson. Anche in questo caso le donne sono più attente degli uomini (rispettivamente 77,9% contro 71,8% e 57,8% contro 52,4%).

Il comportamento di devianza alla guida ritenuto più grave è il mettersi in auto dopo aver bevuto, seguito dal passare con il rosso e non indossare il casco (rispettivamente 87,2%, 79,0% e 78,2% dei rispondenti). Percentuali più basse si rilevano per chi giudica grave non allacciare le cinture di sicurezza (59,0%) e usare il cellulare alla guida (52,6%), un comportamento lungamente sottovalutato.

Ci sono però delle chiare differenze territoriali quando parliamo di spostamenti con il proprio mezzo di trasporto. Nel nord-est dell’Italia infatti si registra la percentuale più bassa di coloro che danno un giudizio di massima gravità al guidare dopo aver bevuto (84,7%), che non si discosta molto da giudizio sul non rispettare il semaforo rosso (80,3%). I più ligi sul non guidare ubriachi sono il Sud Italia e le Isole (88,8% e 89,4%), ma sono anche coloro che giudicano meno grave guidare senza cinture e passare con il semaforo rosso.

Legalità

Quando parliamo di com’è considerata la legalità in ambito lavorativo ed economico le percentuali risultano allarmanti. L’analisi Istat infatti mette in luce come un italiano su quattro considera la corruzione “un fatto naturale e inevitabile”, sei persone su dieci considerano pericoloso denunciare fatti di corruzione mentre oltre un terzo (36,1%) lo ritiene totalmente inutile.

“La percezione dell’inevitabilità della corruzione - continua l’analisi - è di poco più elevata al Sud (27,9%) mentre nei confronti della denuncia i residenti del Nord ritengono in misura maggiore che sia pericolosa (66,7% degli abitanti del Nord-ovest e 64,7% di quelli del Nord-est) o inutile (37,2% e 38,6%)”.

un italiano su quattro considera la corruzione “un fatto naturale e inevitabile”

Fortunatamente basta leggere le cronache giudiziarie, anche solo quelle accadute in Veneto nelle ultime settimane, per capire che la denuncia non solo è utile, ma è fondamentale per poter scoprire l’illegalità. Ci sono metodi, sia nel pubblico che nel privato, che garantiscono la totale sicurezza e la denuncia può essere effettuata anche in modo anonimo. Uno di questi si chiama Whistleblowing, ed è a disposizione del dipendente pubblico che intende segnalare illeciti di interesse generale e non di interesse individuale, di cui sia venuto a conoscenza in ragione del rapporto di lavoro.

L’intransigenza maggiore la si riscontra nei confronti del voto di scambio e della corruzione di un dipendente pubblico: il 76,1% e il 72,5% assegnano un giudizio di gravità massimo a Ottenere regali/favori/denaro in cambio del voto alle elezioni e Offrire regali/denaro a un dipendente pubblico per ottenere favori, anche se queste percentuali calano nelle regioni del Sud Italia (67,4% e 69,7%).

E’ infine l’infedeltà fiscale che non viene considerata un reato particolarmente grave (53,3%).

L’analisi denuncia come, “a fronte di una richiesta di erogazione di una prestazione professionale in nero, il 56,1% degli intervistati insisterebbe per avere la ricevuta, il 27,5% accetterebbe se conviene e il 13,8% pagherebbe per evitare discussioni”.

Allo stesso modo, nel caso della mancata emissione di uno scontrino da parte di un esercente di un servizio commerciale, “sei persone su 10 (61,6%) insisterebbero per avere lo scontrino, il 19,4% non ci farebbe caso e il 16,5% non direbbe alcunché per evitare discussioni”.

Anche in questo caso sono le differenze territoriali a balzare all’occhio. Al Sud infatti è più  “diffuso un atteggiamento di accettazione, in cui il 18,7% delle persone una prestazione in nero per evitare discussioni, mentre il 20,3% acquisterebbe un bene o servizio senza scontrino. Nel Nord-est invece più che evitare le discussioni sembra che si cerchi la “convenienza”: il 32,1% infatti pagherebbe in nero una prestazione se costasse meno.


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