SOCIETÀ

L'editoriale. Non dimentichiamo Hevrin Khalaf

Spesso a cavallo tra un anno e l'altro si fa il gioco di scegliere i personaggi dell'anno. Nel mio piccolo voglio eleggere donna dell'anno 2019, ma anche di tutti gli anni a venire, Hevrin Khalaf che era una giovane donna curda di 35 anni. Era una scienziata che si era laureata in ingegneria civile ma non aveva mai praticato quel lavoro ma divenne, a metà del 2018, la segretaria generale del partito del futuro siriano, il cui programma era quello di costruire una Siria in pace, laica, multiculturale e multireligiosa, una Siria che potesse dare riconoscimento al popolo curdo. Hevrin era anche una grande paladina dei diritti dell'uomo. Il 12 ottobre stava andando ad una riunione politica, è stata fermata da un gruppo di miliziani islamisti ed uccisa in un modo barbaro. Questo è solo uno dei casi di violenza sulle donne, dal 2011 al 2017 in Siria sono state uccise 24.746 donne, di cui 11.402 bambine. In questo conto non sono calcolate altre 8mila donne che sono scomparse.

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