SCIENZA E RICERCA

L’Universo, la Luce, la Terra, la Vita: la realtà è più “grande” di noi

Questo articolo è  sostanzialmente il testo di tre interventi video che ho fatto nel mio paese, Crevalcore, nell’ambito delle iniziative promosse durante la quarantena causata dalla pandemia da corona virus. Ho cercato di mostrare, affrontando brevemente quattro argomenti, che il mondo è pieno di misteri, cioè di cose che non si capiscono o che, se si capiscono, sono così strane da sembrare incredibili: incredibilmente grandi, incredibilmente piccole, incredibilmente organizzate, incredibilmente efficienti. La realtà è molto, molto più grande di noi. 

Universo

Incominciamo dall’Universo. Cos’è l’Universo, che a volte chiamiamo mondo? C’è sempre stato? No. La scienza ci dice che il mondo è “nato” 13,8 miliardi di anni fa. Gli scienziati non sono in grado di dire cosa c’era prima. Siamo di fronte a un mistero, ne vedremo molti altri. Secondo qualche scienziato, prima non c’era nulla. Altri pensano che di universi non ce ne sia uno solo, il nostro, ma che ce ne siano molti: e per dire che ce ne sono molti, si usa la parola multiversi. Ma sono solo ipotesi, nelle quali spesso la scienza sconfina nel campo della filosofia.

L’ipotesi scientifica più accreditata sull’universo è che tutto sia incominciato col cosiddetto Big Bang, una grande esplosione (meglio: espansione) di una “cosa” piccolissima in cui era concentrata una incredibile quantità di energia. Non sappiamo cosa ci fosse prima di questo Big Bang, ma sappiamo bene, invece, almeno per grandi linee, quello che è successo dopo, cioè durante i 13,8 miliardi di anni di “vita” attraverso i quali l’Universo è giunto a noi. All’inizio c’era solo energia incredibilmente concentrata, a temperatura altissima,  in un volume piccolissimo; poi c’è stata questa grande espansione e espandendosi nello spazio e nel tempo l’universo si è raffreddato. L’energia ha iniziato a condensarsi formando la materia, la materia si aggregata per dare le galassie, le stelle e tutti gli altri corpi celesti, fra cui la nostra Terra, che si è formata 4,5 miliardi di anni fa (quando l’Universo esisteva già da 9 miliardi di anni). Poi sulla Terra si è originata la vita circa 3,5 miliardi di anni fa (come si è originata la vita, non si sa: altro mistero), poi l’evoluzione della vita ha portato all’uomo. La civiltà umana, pensate, ha solo 10.000 anni!

Sulla Terra si è originata la vita circa 3,5 miliardi di anni fa, poi l’evoluzione della vita ha portato all’uomo. La civiltà umana ha solo 10.000 anni

12.0pt;line-height:150%;font-family:Calibri;mso-ascii-theme-font:minor-latin; mso-hansi-theme-font:minor-latin">Cosa altro sappiamo dell’universo? Che ci sono, come possiamo vedere con gli occhi, moltissimi oggetti materiali: stelle, pianeti, satelliti, meteoriti, e ci sono fenomeni come l’attrazione gravitazionale, il calore, la luce: c’è cioè energia . Secondo gli scienziati nell’universo oltre alla materia che si vede e all’energia che si manifesta c’è anche una grande quantità di materia che non vediamo (la cosiddetta materia oscura) e c’è anche energia che non percepiamo (energia oscura). Sappiamo moltissimo sull’universo, ma basta una famosa frase di Einstein per rigettarci nel mistero: “La cosa più incomprensibile dell'Universo è che esso sia comprensibile”.

12.0pt;line-height:150%;font-family:Calibri;mso-ascii-theme-font:minor-latin; mso-hansi-theme-font:minor-latin">Come facciamo a vedere e a capire come è fatto l’Universo? Il merito è tutto della luce. 12.0pt;line-height:150%;font-family:Calibri;mso-ascii-theme-font:minor-latin; mso-hansi-theme-font:minor-latin"> 

La luce

12.0pt;line-height:150%;font-family:Calibri;mso-ascii-theme-font:minor-latin; mso-hansi-theme-font:minor-latin">Cos’è la luce? Pensiamo di saperlo, ma provate a darne una definizione, a spiegarlo a un'altra persona: è difficile. Nei libri di fisica si parla per pagine e pagine della luce, delle sue molte proprietà e caratteristiche; ma quando si tratta di dire che cos’è, si rifugiano nel dire che la luce è energia. A questo punto uno pensa di aver capito, ma non è così. Si, va bene, la luce è energia, ma l’energia cos’è? Forse pensiamo di saperlo, ma vedremo più avanti che non sappiamo neppure cos’è l’energia. Altro mistero.

12.0pt;line-height:150%;font-family:Calibri;mso-ascii-theme-font:minor-latin; mso-hansi-theme-font:minor-latin">La prima cosa da dire sulla luce è che è una cosa strana. La luce, infatti, si manifesta in due modi diversi: come un’onda, un onda “elettromagnetica” (cioè con proprietà elettriche e magnetiche), oppure come un insieme di granuli, di particelle di energia chiamati fotoni. Un raggio di luce è un onda, ma anche un insieme di fotoni. La luce è ben strana: si manifesta con l’aspetto ondulatorio o l’aspetto fotonico dipendentemente da come la studiamo, da quale esperimento facciamo!

La luce si manifesta in due modi diversi: come un’onda, un onda “elettromagnetica” (cioè con proprietà elettriche e magnetiche), oppure come un insieme di granuli, di particelle di energia chiamati fotoni

La luce viene emessa da una sorgente (es: la luce del sole) e viaggia finché non incontra qualcosa che la assorbe, che la “usa”: ad esempio, nel nostro occhio la luce provoca una reazione chimica che manda un segnale al cervello: e questo ci permette, appunto, di vedere. Nella scienza, però, la parola luce ha un significato molto largo: con luce si intende non solo quella che il nostro occhio può vedere, e che quindi chiamiamo più precisamente luce visibile, ma anche altri tipi di luce, differenti per il loro contenuto in energia, che il nostro occhio non può vedere. Il nostro occhio non vede i fotoni che hanno energia molto alta, per esempio  quelli della  luce ultravioletta o dei raggi X, e neppure i fotoni che hanno energia troppo bassa, come quelli della luce infrarossa o delle onde radio. Spesso nella scienza al posto di “luce” si usa il termine “radiazioni”, che comprende tutti i tipi di luce, sia quella che il nostro occhio può vedere, che quella che il nostro occhio non può vedere.

Le stelle emettono radiazioni che in parte sono luce visibile, quella che vediamo, ma emettono anche molti altri tipi di radiazione, raggi X, raggi gamma, onde radio ecc., che il nostro occhio non vede. Ma gli scienziati hanno inventato apparecchiature speciali con le quali possono “vedere”, cioè analizzare anche la luce che i nostri occhi non vedono.

Studiando, analizzando la luce, visibile o  non visibile, che emettono i corpi celesti possiamo capire molte cose dell’Universo. La qualità e la quantità di luce emessa da una sorgente dipendono infatti dai materiali di cui è fatta la sorgente e dalla temperatura a cui si trova. Analizzando la luce emessa da una stella possiamo capire che materiale c’è su quella certa stella e anche che temperatura che ha quella stella.

La luce ha un’altra stranezza, un’altra proprietà eccezionale: esce dalla sorgente che la emette  e si propaga, cioè viaggia con una velocità inimmaginabile: 300.000 km al secondo. Per avere un’idea di cosa vuol dire 300.000 km al secondo: la circonferenza della Terra è di circa 40.000 km. Quindi, un raggio di luce in un secondo fa sette volte il giro della Terra. Non c’è nulla più veloce della luce.

Per fare un confronto, ricordiamo che la velocità di propagazione del suono è di soli 350 metri/sec. (1000 km/ora )

La distanza fra la Luna e la Terra è di 380.000 km: la luce della Luna impiega 1,3 sec per arrivare sulla Terra.

La distanza fra i Sole e la Terra è 146,6 milioni di km: un aereo impiegherebbe 16 anni per andare dal sole alla Terra. La luce ci mette 8.5 minuti. Questo numero, 8,5 minuti ci dice un’altra cosa molto importante: quando lo vediamo, il sole in realtà non è più lì; vediamo il sole dov’era 8,5 minuti prima.

La distanza fra la Luna e la Terra è di 380.000 km: la luce della Luna impiega 1,3 sec per arrivare sulla Terra

12.0pt;line-height:150%;font-family:Calibri;mso-ascii-theme-font:minor-latin; mso-hansi-theme-font:minor-latin">Le distanze nell’Universo sono così grandi che non conviene misurarle in km. Antares, una delle stelle più luminose, è lontana 10 milioni di miliardi di km: un 1 seguito da 16 zeri, un numero troppo grande, troppo scomodo da usare. Allora si è deciso di prendere come unità di misura  delle distanze nell’universo non il chilometro, ma l’anno luce, cioè la distanza che la luce percorre viaggiando per un anno. L’anno luce equivale a  quasi 10 mila miliardi di km.  Espressa in anni luce, la distanza fra la Terra e la stella Antares è di 1000 anni luce. Quindi per  arrivare da Antares a noi la luce ci mette mille anni, e  questo significa che guardando Antares, noi in realtà vediamo dov’era Antares 1000 anni prima!

12.0pt;line-height:150%;font-family:Calibri;mso-ascii-theme-font:minor-latin; mso-hansi-theme-font:minor-latin">L’Universo da quando è nato si è espanso e continua ad espandersi: non si è ancora capito che forma abbia, e quindi che dimensione. C’è chi ha calcolato che se lo si immagina come una sfera, ma anche su questo punto ci sono molte discussioni, ha un raggio di centomila miliardi di miliardi di miliardi di km, pari a 46 miliardi di anni luce

12.0pt;line-height:150%;font-family:Calibri;mso-ascii-theme-font:minor-latin; mso-hansi-theme-font:minor-latin">Come è grande l’Universo! E si sta espandendo! Di sicuro ci sono stelle così lontane che non abbiamo ancora visto perché la loro luce non è ancora arrivata!

12.0pt;line-height:150%;font-family:Calibri;mso-ascii-theme-font:minor-latin; mso-hansi-theme-font:minor-latin">Sempre grazie alla luce, con dei semplici calcoli trigonometrici si possono misurare le distanze fra noi e le varie stelle e anche capire i movimenti delle stelle.

12.0pt;line-height:150%;font-family:Calibri;mso-ascii-theme-font:minor-latin; mso-hansi-theme-font:minor-latin">Le stelle sono corpi celesti a temperatura altissima che emettono luce. Il nostro Sole è una stella. Spesso le stelle sono circondate da altri corpi celesti che chiamiamo pianeti, a loro volta circondati da satelliti. La Terra è un pianeta del Sole, che è molto più grande della Terra: ha un raggio 109 volte maggiore di quello della Terra. Così come Venere, Marte, Giove ecc.  La Luna è un satellite della Terra, ha un raggio 4 volte più piccolo di quello della Terra.  

12.0pt;line-height:150%;font-family:Calibri;mso-ascii-theme-font:minor-latin; mso-hansi-theme-font:minor-latin">Ricordiamo che i pianeti e i satelliti non emettono luce: sono luminosi perché in parte assorbono, ma in parte riflettono la luce emessa dalla loro stella. Anche la luce riflessa è utile perché, analizzata, ci dà notizie sulla composizione chimica del pianeta o del satellite che la riflette.

Ci sono stelle così lontane che non abbiamo ancora visto perché la loro luce non è ancora arrivata

E la materia oscura, cosa sarebbe? Materia che non emette nessun tipo di radiazioni e che quindi non possiamo in alcun modo vedere. Però si può manifestare attraverso effetti gravitazionali.

E l’energia oscura? E’ luce che non riesce a lasciare la stella che la emette, luce che viene inghiottita, attratta dalla grande forza gravitazionale della stessa stella che la emette. Questo avviene nei cosiddetti buchi neri che emettono luce che non può giungere fino a noi. 

Quante sono le stelle nel cielo? Avete mai provato a contarle? Quelle visibili, cioè quelle che emettono luce che il nostro occhio può vedere,  sono circa seimila, ma ce ne sono tantissime altre che o non riusciamo a vedere perché sono poco luminose per essere viste con i nostri occhi (però con i telescopi possiamo vederle),  oppure che non emettono luce visibile, ma altri tipi di radiazioni (raggi X, raggi gamma, onde radio ecc.) che gli scienziati riescono a analizzare con le loro apparecchiature. Si stima che in totale nel cielo ci siano circa  centomila miliardi di miliardi di stelle (un 1 seguito da 23 zeri), un numero così grande che è difficile da capire. Per provare di capirlo, supponiamo di poter vederle tutte e di iniziare a contarle, una al secondo: per contarle tutte, ci vorrebbero 3 milioni di miliardi di anni. Impresa impossibile per un uomo! L’Universo non è a misura d’uomo. La realtà è molto più grande di noi.

Nella Bibbia c’è un salmo, il Salmo 147, che dice infatti: “Il Signore conta il numero delle stelle e chiama ciascuna per nome”. Poi c’è un altro salmo, il Salmo 115, che dice “I cieli sono i cieli del Signore, ma la Terra l’ha data ai figli dell’uomo”. Ecco, dobbiamo occuparci della Terra, non dell’Universo. La Terra, dice Papa Francesco nell’enciclica Laudato si’, è la nostra casa comune. 

La Terra

La Terra si è formata 4.5 miliardi di anni fa, quindi 9 miliardi di anni dopo la “nascita” dell’universo, il Big Bang. La Terra si è formata dalla aggregazione di materiali che si sono staccati dal Sole. In prima approssimazione, la Terra ha forma sferica, con raggio di 6.400 km. Ma per capir bene cos’è la Terra, la nostra casa comune, bisogna fare altri tipi di ragionamento.

In una famosa fotografia, scattata dall’astronauta della NASA William Anders il 24 dicembre 1968 durante la missione Apollo 8, si ammira lo straordinario spettacolo del sorgere della Terra visto dalla Luna. Contemplando la scena che stava fotografando, Anders disse: «We came all this way to explore the Moon, and the most important thing is that we discovered the Earth». Eh, sì: Quando si guarda la Terra da molto lontano ci si rende conto di quale sia la nostra reale condizione: siamo passeggeri di un’astronave che viaggia nell’infinità dell’universo. Su questa astronave, siamo in tanti, quasi otto miliardi e così diversi: bianchi, neri, gialli, ricchi e poveri, buoni e cattivi.

In un’altra famosa fotografia della NASA, scattata dalla nave spaziale Cassini Orbiter quando si trovava vicino agli anelli di Saturno, a una distanza di 1,5 miliardi di chilometri, la Terra appare come un puntino blu-pallido nel buio cosmico. Sembra un frammento insignificante di materia che viaggia senza meta nell’infinità dell’universo. Non c’è evidenza che la Terra si trovi in una posizione privilegiata nell'Universo, non ci sono segni che facciano pensare ad una nostra particolare importanza, nulla che ci induca a credere di poter ricevere aiuto da altri, nessuna indicazione di luoghi in cui eventualmente poter emigrare.

E’ molto interessante e anche istruttivo guardare queste due foto: si dovrebbero mostrare e commentare nelle scuole elementari, medie e superiori e, ancor più, nei corsi universitari che aprono alla carriera politica.

Se si medita su queste foto, si capisce che la Terra è sì un’astronave, ma è un’astronave  del tutto speciale, molto diversa da quelle che vediamo nei film: dall’astronave Terra nessuno se ne può andare, se non morendo, e nessuno può arrivare da fuori: per vivere sull’astronave Terra bisogna nascerci sopra. Non solo: è un’astronave che non potrà mai “atterrare” da nessuna parte, non potrà mai attraccare a nessun porto per far rifornimento o scaricare rifiuti. Le risorse su cui possiamo contare sono i materiali che costituiscono l’astronave e la luce del sole. E se qualcosa non funziona, se qualcosa si “rompe” dobbiamo cavarcela da soli, senza neppure scendere.

E’ quello che cerchiamo di fare in questi mesi, da quando si è scatenata la pandemia del corona virus che ha ucciso decine di migliaia di persone e ha costretto miliardi di uomini a chiudersi in casa.

Nessuno può aiutarci, cerchiamo di rimediare da soli. E’ opportuno ricordare, però, che già da almeno trent’anni gli scienziati hanno avvertito che stanno succedendo guai ancora più grandi della pandemia. Infatti non ci prendiamo cura della casa comune, del nostro pianeta: anzi, ne provochiamo la degradazione a causa di nostri errori nel rapporto con la natura: esagerato uso delle risorse, inquinamento, cambiamento climatico, eccessiva occupazione del suolo, crescente perdita di biodiversità, aumento nel consumo di prodotti animali. L’insorgere della pandemia da Corona virus è una delle conseguenze della degradazione del pianeta. I virus, infatti, sono in qualche modo “profughi” dalla distruzione ambientale causata dalla progressiva occupazione dell’uomo di tutti gli ambienti naturali. Stavano bene nelle foreste e nei corpi di alcuni animali selvatici, li abbiamo costretti ad uscire dai loro habitat e hanno colto l’occasione per moltiplicarsi nei nostri corpi. In un suo recente libro un grande scienziato, Edward Wilson, propone provocatoriamente di lasciare metà della Terra alla Natura se vogliamo vivere bene in questo pianeta

I problema più gravi sono causati dai combustibili fossili, carbone, petrolio e gas naturale, usati per ottenere energia. Sulla Terra ogni secondo bruciamo 250 ton di carbone, 1000 barili di petrolio e 105.000 metri cubi di gas. Ogni secondo! L’uso dei combustibili fossili provoca l’immissione nell’atmosfera di quantità enormi di anidride carbonica (1200 ton ogni secondo) e di molte sostanze inquinanti. L’enorme quantità di anidride carbonica, CO2, gas che non ha colore e che quindi è invisibile, avvolge il pianeta come una coperta che permette ai raggi solari di raggiungere il suolo, ma impedisce, in parte, al calore generato di uscire verso lo spazio esterno. E’ il cosiddetto effetto serra: il pianeta si riscalda. Questo riscaldamento globale provoca complessi cambiamenti climatici come lo scioglimento dei ghiacci, l’innalzamento del livello del mare, modifiche nel regime delle precipitazioni, estensione delle zone desertiche.

I “guasti” causati al clima sono già molto evidenti e gli scienziati avvertono che se non si mettono in atto rapidamente provvedimenti per ridurre fino ad azzerare il consumo di combustibili fossili la situazione peggiorerà sempre più velocemente e avrà esiti catastrofici per le prossime generazioni.

Per evitare inquinamento e cambiamento climatico dovremo utilizzare come fonti di energia la luce del sole e la forza del vento e della pioggia.

Tutti questi problemi, l’inquinamento, il cambiamento climatico, la perdita di biodiversità, il corona virus  e tanti altri, li abbiamo solo noi che siamo su questo strano, piccolo pianeta del sistema solare, la Terra. Va precisato che non sono problemi intrinseci del pianeta, sono problemi nostri: problemi che abbiamo creato noi, noi che siamo il risultato della cosa più strana e misteriosa di tutte quelle che abbiamo già visto, probabilmente unica in tutto l’universo: il fatto che sulla Terra, circa 3,5 miliardi di anni fa, si è sviluppata la vita e poi l’evoluzione della vita ha portato a noi!

A pensarci, c’è da rimanere senza fiato: la Terra, questo insignificante frammento di un Universo che comprende centomila miliardi di miliardi di stelle, la Terra, questo piccolo frammento di materia sembra sia l’unico luogo in ci si è sviluppata la vita!  

La Vita

Cos’è la vita? Lo sappiamo bene, ma se dovessimo spiegarlo a qualcuno saremmo in difficoltà. D’altra parte anche gli scienziati non sono concordi nel dire cos’è, e neppure sono capaci di “costruirla” in laboratorio. La vita è un “concetto”, una “entità”, un “qualcosa” di troppo complesso, importante e sublime per essere “costretto” in una definizione. Questo succede anche per altre concetti fondamentali.  Del concetto di tempo Sant’Agostino diceva: “Se nessuno me lo chiede, lo so; se voglio spiegarlo a chi me lo domanda, non lo so più”. Anche del concetto di energia, uno dei più grandi scienziati, Richard Feynman, ha detto: “Dobbiamo renderci conto che nella Fisica non sappiamo cosa sia l’energia”. Chi ha provato recentemente a definirla su un dizionario ha impiegato 10 righe per poi concludere così: ”L’energia è  un qualcosa di natura universale che appare in forme materiali e immateriali e che non si può “ridurre” a nulla di più elementare”. Sì, l’energia appare anche in forma immateriale: l’uomo non è fatto solo di materia, ma anche di qualcosa che chiamiamo spirito, una entità anche questa difficile da definire, ma facile da chiarire con un esempio. Quando mia moglie mi vede affaticato e mi dice ti preparo un tè, in quel preparami un tè compie azioni materiali (mette a scaldare l’acqua, la versa in una tazza ecc.), ma è guidata da un’energia non materiale, dal suo volermi bene. Mi fa un te perché mi vuole bene.  Voler bene è un’energia spirituale.

Ma cos’è dunque la vita? Cosa ne sappiamo? Come funziona? Sappiamo che la Terra e anche tutti gli essere viventi che la popolano sono costituiti da atomi (C, O, N, Fe, ecc.) che si uniscono fra loro per dare origine ad aggregati che chiamiamo molecole. La molecola che tutti conoscono, quella dell’acqua, H2O, è formata da due atomi di idrogeno legati a un atomo di ossigeno. Di molecole ce ne sono milioni e milioni di tipi. Ce ne sono anche di molto grandi, come l’emoglobina che è composta da  9072 atomi: C2954H4516N780O806S12Fe4), ma ci sono anche molecole che hanno  più di 50.000 atomi.

 Gli atomi e le molecole, sono molto piccoli. L’unità di misura che impieghiamo nella vita di tutti i giorni è il metro, ma abbiamo visto che nell’Universo non possiamo misurare le distanze in metri e  neppure in chilometri: conviene usare come unità di misura l’anno luce, che vale diecimila miliardi di Km. Analogamente, per le cose molto piccole, non possiamo usare come unità di misura il metro. Dobbiamo usare il millesimo di metro (millimetro) o il milionesimo di metro (il micron), o addirittura il miliardesimo di metro, il nanòmetro (10-9 m). Ecco, le dimensioni degli atomi e delle molecole si misurano in nanometri. La  molecola dell’acqua, H2O, ha un diametro di circa 0,2 nm, due decimi di miliardesimi di metro. Le molecole, dunque, sono incredibilmente piccole. Difficile crederci, ma è vero! Gli scienziati, così come hanno inventato apparecchiature per studiare l’infinitamente grande dell’Universo, hanno inventato altre apparecchiature per studiare le cose molto piccole come atomi e molecole.

Per capire quanto sono piccole le molecole basterà un esempio: in una goccia d’acqua ci sono 1021 molecole d’acqua, cioè mille miliardi di miliardi di molecole. Ecco un altro numero incredibile! Se potessimo e volessimo contare, al ritmo di una al secondo, le molecole che ci sono in una goccia d’acqua ci vorrebbero 30.000 miliardi di anni.

Un altro esempio, ancor più incredibile, è il seguente: nel corpo di un uomo c’è un numero di atomi diecimila volte più grande dei centomila miliardi di miliardi di stelle dell’Universo! E, cosa che causa una meraviglia ancora più grande, questi miliardi di miliardi di miliardi di atomi che costituiscono il corpo di un uomo non sono ammassati alla rinfusa, ma sono estremamente ben ordinati e collegati per formare molecole, le quali a loro volta sono raggruppate per formare sistemi via via più complessi. All’aumentare della complessità e dell’organizzazione emergono proprietà nuove che permettono di svolgere funzioni sempre più pregiate: si arriva così alla più semplice forma di vita, la cellula di un batterio, che è formata da migliaia di miliardi di molecole e ha dimensioni di 200 nm (duecento miliardesimi di metro). Un ulteriore aumento di complessità porta alla formazione di cellule più grandi e complesse che si riuniscono per dare tessuti, che a loro volta formano organi che sono in grado di svolgere funzioni via via più complesse, fino a quell’organo supremo che è il cervello dell’uomo. 

Il mistero della vita

Dal punto di vista della scienza, il  mistero della vita non sta, come un tempo si pensava, in una non meglio definita "forza vitale", ma in un grandissimo numero di processi chimici estremamente complessi, incredibilmente organizzati e capaci di una funzionalità così ricca e diversificata da suscitare il nostro stupore e sfuggire al nostro raziocinio. Più conosciamo riguardo alla vita, più aumenta la meraviglia. Edoardo Boncinelli ha scritto: “Ogni giorno, in ogni istante della nostra vita, si verifica dentro di noi un vero e proprio miracolo: la capacità di apprendere, di ricordare, di fare delle scelte”. George Wald, un famoso scienziato americano, ha parlato del filo che collega l’atomo all’uomo in questi termini: “E' una parte importantissima della nostra dignità il fatto che noi possiamo conoscere e che attraverso di noi la materia possa conoscere se stessa. Organizzati come sono dentro di noi, l'idrogeno, il carbonio, l'ossigeno, l'azoto, l'acqua, essendo diventati "noi", possono cominciare a comprendere che cosa sono e come vennero ad essere”.

Dunque, siamo avvolti nel mistero. La scienza ci parla solo delle cose concrete, materiali, non di quelle spirituali. La scienza ci dà notizie su come funziona il mondo, ma lascia aperti tutti gli interrogativi che riguardano i perché e le domande di senso. Perché c’è l’universo? Perché c’è la luce? Perché proprio in questo insignificante frammento dell’universo che si chiama Terra c’è la vita? Perché l’evoluzione della vita ha portato all’uomo? Che senso ha, nell’Universo e sulla Terra, la presenza dell’uomo, unica creatura pensante, soggetto in un mondo di oggetti, formato da un numero di atomi diecimila volte più grande dei centomila miliardi di miliardi di stelle dell’Universo? Che senso ha la mia vita? Perché un virus, un’entità non vivente di 100 nanometri può aggredire ed uccidere un uomo, un’entità vivente fatta da un numero di atomi dieci miliardi di miliardi di volte maggiore?

Non siamo i padroni del mondo. La realtà è molto, molto più “grande” di noi. E’ al di là di ogni nostra capacità di comprenderla. La scienza è utile perché ci fa conoscere il mondo e ci può aiutare a risolvere problemi, anche se a volte i problemi è la scienza stessa che li crea. In ogni caso, la scienza non può farci diventare onnipotenti.

Le risposte ai perché e alle domande di senso non si trovano nella materia e nella scienza. Bisogna cercarle in altri ambiti: nelle categorie dello spirito, nella filosofia e nella religione.

Anche papa Francesco, nell’enciclica Laudato si’, si pone domande di senso: “A che scopo passiamo da questo mondo? Per quale fine lavoriamo e lottiamo? Perché questa terra ha bisogno di noi?” La riposta, dice papa Francesco, sta nella dignità dell’uomo, unico essere dotato di intelligenza. Sta nella dignità dell’uomo “lasciare un pianeta abitabile all’umanità che verrà dopo di noi”. Quindi, dobbiamo “perseguire uno sviluppo sostenibile e proteggere la nostra casa comune, preoccupandoci di tutta la famiglia umana; ciascuno può dare il suo contributo con la sua cultura e con la sua fede”. L’uomo è libero di scegliere fra il bene e il male ma, dice il papa “gli esseri umani, capaci di degradarsi fino all’estremo, possono anche ritornare a scegliere il bene ….  Dio continua ad incoraggiare dal profondo dei nostri cuori l’apertura al bene e alla verità….. L’esercizio del bene ci restituisce il senso della nostra dignità, ci permette di sperimentare che vale la pena passare per questo mondo”.

Ecco allora: forse la pandemia è un provvidenziale richiamo. Ci viene chiesto di custodire meglio la casa comune e tutti i suoi abitanti, di abbandonare il consumismo e l’usa e getta, le guerre e le disuguaglianze per imboccare la via della pace e della sostenibilità ecologica e sociale. Ci viene chiesto di imparare ad usare meglio tutte le facoltà che ci sono state donate e, in particolare, le nostre preziose fonti di energia spirituale: saggezza, creatività, responsabilità, collaborazione, amicizia, sobrietà e solidarietà.  Ci viene chiesto di capire che su questa astronave Terra che, come dice il salmo, Dio “ha dato ai figli dell’uomo” e sulla quale tutti siamo nati e tutti dobbiamo vivere fino alla morte, siamo tutti fratelli perché figli amati di quel Dio molto più grande di noi che, come dice il salmo, “conta il numero delle stelle e chiama ciascuna per nome”.

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