SOCIETÀ

Mattarella inaugura Padova capitale europea del volontariato

Ricuciamo insieme l’Italia”: è questo il messaggio che arriva dal palco della cerimonia inaugurale per Padova Capitale europea del Volontariato. Si tratta della prima città italiana che, in base al verdetto di una giuria internazionale, va ad aggiungersi a un elenco che comprende metropoli come Londra, Lisbona e Barcellona: “Una nomina meritata sul campo – ha detto durante il suo intervento il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, accolto dall’entusiasmo di centinaia di volontari e di studenti –. La solidarietà, l’impegno per gli altri, l’autentico senso di cittadinanza hanno in queste terre radici antiche e robuste”.

È lo stesso presidente, spesso interrotto dagli applausi durante il suo discorso, a ricordare alcune delle figure che hanno fatto della città un’avanguardia in questo campo, “uomini che hanno lasciato tracce preziose e hanno aperto strade su cui altri hanno potuto poi camminare”: mons. Giovanni Nervo, padre della Caritas Italiana, Tom Benetollo, leader pacifista e presidente Arci, fino ad Antonio Papisca, “giurista e uomo di pace”, fondatore del Centro Diritti umani dell’università di Padova. Padova che ad esempio è stata in prima fila negli aiuti ai terremotati in Irpinia così come ai profughi dell’ex Jugoslavia, che ospita da 60 anni una delle ong più importanti, Medici con l’Africa – Cuamm, e che ha visto nascere non solo, oltre un secolo fa, il credito cooperativo, ma in tempi più recenti anche realtà importanti della finanza etica. La città è infine una della poche ad avere un assessorato con delega specifica al volontariato.

Servizio di Barbara Paknazar

Il volontariato è un’energia irrinunciabile della società – ha proseguito il capo dello Stato –, un patrimonio generato dalla comunità che si riverbera su qualità delle nostre vite. A partire da coloro che si trovano in condizioni di bisogno, o che faticano a superare ostacoli che si frappongono all’esercizio dei loro diritti”. Mattarella ha poi ricordato i tanti che spesso nell’anonimato dedicano la loro vita agli altri e alla comunità: dai volontari antincendio e dei corpi di soccorso ai donatori di sangue. “Persone accanto ad altre persone, che vivono e sviluppano il senso della comunità, appunto il senso dello stare accanto. Commette un errore chi pensa che l’impegno volontario e i valori che esso trasmette appartengano ai tempi residuali della vita e che non incidano sulle strutture portanti del nostro modello sociale. Al contrario la dimensione della gratuità, unita alla responsabilità civica e a un forte desiderio di condivisione, produce riflessi e crea interrelazioni con ogni altro ambito della vita sociale”.

La passione sconfigge l’indifferenza – ha scandito la suprema carica dello Stato –, quell’indifferenza che inizia nei confronti delle difficoltà  e delle sofferenze degli altri e che nella storia è giunta a manifestarsi cinicamente persino in presenza di crudeli persecuzioni; quell’indifferenza a cui ebbe a ribellarsi padre Placido Cortese”. E qui il riferimento è al frate francescano che durante l'ultimo conflitto mondiale si prodigò instancabilmente per salvare e aiutare prigionieri politici, internati di guerra ed ebrei perseguitati, e che per questo fu torturato a morte dai nazisti. Nel corso di una precedente visita nel 2018 a Palazzo Bo in occasione dell’inaugurazione dell’anno accademico, il presidente della Repubblica aveva consegnato ai frati della basilica di Sant’Antonio la medaglia d'oro al merito civile alla memoria di padre Cortese.

Il volontariato è votato alla fratellanza e alla pace – ha detto il presidente –, per sua natura è portato ad alzare lo sguardo oltre i confini della propria regione e del proprio paese per guardare all’umanità”. Dopo aver auspicato la piena attuazione della legge sul terzo settore e aver espresso apprezzamento per il servizio civile universale, Mattarella ha concluso il suo intervento ribadendo l’apprensione per le sorti di Silvia Romano, rapita in Kenya nel 2018 e ancora in mano ai suoi rapitori: “Da Padova capitale non può mancare per lei il nostro pensiero, che si unisce all’impegno costante delle istituzioni per ottenerne la liberazione”.

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