CULTURA
Parole galiziane: viaggio tra letteratura e cinema del Nordovest spagnolo
Nel cuore della Galizia, terra di miti e cultura, si cela una ricca tradizione letteraria che abbraccia secoli di narrazioni e riflessioni sull'esperienza umana. Dai tempi antichi ai giorni nostri, la letteratura galega ha plasmato la voce di una comunità attraverso parole che trovavano echi nella storia di questo paese e nelle passioni umane. Ognuno di noi saprebbe sicuramente indicare un autore o un’autrice spagnolo o spagnola se qualcuno glielo domandasse. Se però ci spostassimo di poco e chiedessimo di nominare uno scrittore o una scrittrice galiziana, la domanda forse desterebbe qualche sguardo perplesso. Molti infatti non conoscono l’abbondante tradizione letteraria della Galizia, una regione situata nel nord-ovest della Spagna, anche a causa della limitata visibilità di queste opere al di fuori dei confini iberici.
Se volessimo concentrarci sugli autori storicamente più famosi, quelli che hanno contribuito a definire l'identità letteraria della regione, partiremmo certamente dal poeta Alfonso X il Saggio, ma la bellezza della letteratura galega non è rimasta confinata nel passato. Oggi, la scena letteraria della Galizia è viva e vibrante, con autori contemporanei che portano avanti il testimone delle voci più antiche. Per questo motivo ci sembra interessante approfondire la letteratura galega contemporanea ed entrare in contatto con testi rilevanti, che possono offrirci una finestra sul cuore pulsante di questa cultura. Per aiutarci a svelare i tesori letterari della Galizia, abbiamo con noi il professor Marco Paone, docente di lingua spagnola e traduzione all’università di Perugia e condirettore del Centro di studi galeghi della stessa università.
Servizio e montaggio di Anna Cortelazzo
In generale, si può dire che la letteratura galega contemporanea è influenzata da una serie di fattori, tra cui la transizione politica, la consapevolezza della propria identità culturale e linguistica, la riflessione sul paesaggio e la natura, nonché gli eventi contemporanei come l'inquinamento della costa e l'immigrazione. Questa interazione tra elementi locali e globali contribuisce a creare una narrativa e una poesia ricche e diversificate. Parliamo di una letteratura minorizzata, cioè facciamo riferimento a opere letterarie prodotte in una lingua minoritaria o in una regione che vede la presenza di una minoranza linguistica, spesso con una storia di subordinazione culturale o politica.
Come la maggior parte delle letterature minorizzate, anche quella galega affronta sfide particolari per la sua preservazione, diffusione e riconoscimento, ma allo stesso tempo contribuisce in modo significativo alla diversità culturale e linguistica, riflettendo la storia, la cultura e le esperienze della comunità galiziana. Ma quali sono le differenze principali rispetto alla letteratura spagnola? “Ci sono – spiega Paone – delle divergenze, anche se naturalmente la letteratura galega rimane in contatto con quella spagnola e non ci sono differenze nette, anche perché gli autori galeghi hanno sempre letto quelli spagnoli e si sono formati in un sistema scolastico spagnolo. Per prima cosa è diversa la lingua, e il genere a cui questa lingua è legata, cioè quello poetico, è la costante più importante di questa letteratura fino a oggi. La lirica galego-portoghese è stata la prima forma poetica principale in lingua romanza dell’area iberica. L’importanza del genere poetico sarà una costante all'interno della letteratura galega, in quanto fino ai giorni nostri troviamo un richiamo alla tradizione e soprattutto una forte spinta innovatrice che ha come punto di riferimento un'autrice come Rosalía de Castro, scrittrice e poetessa, che è l'autrice canonica delle lettere galeghe e che scrive comunque anche in spagnolo”. Il punto di riferimento femminile è per certi versi programmatico, visto che un’altra caratteristica importante è la forte presenza di autrici, poetesse in particolare, anche ai giorni nostri. Per quanto riguarda i temi e gli stilemi, qualche elemento ricorrente nella letteratura galega c’è: “Ci sono dei temi che ritornano costantemente – spiega Paone – come per esempio quello della diaspora e dell’immigrazione, oppure i legami con altre realtà culturali extra iberiche come quella celta, soprattutto per quanto riguarda l’Ottocento, che si estrinseca nei miti fondativi; non è un caso che in quello che è considerato l’inno galego, Os Pinos di Eduardo Pondal, si faccia riferimento a Breogán, un mitico sovrano celtico proveniente dalla Galizia. Anche l’attenzione al paesaggio è una costante, sin dalla lirica galego portoghese, pensiamo a Ondas do Mar de Vigo di Martin Codax. La costante non è solo l’elemento marino, ma l’intero paesaggio, anche interno della Galizia”. E poi, come dicevamo, c’è il ruolo predominante attribuito alla poesia, non soltanto nei tempi più antichi, ma anche nella letteratura contemporanea, e una grande attenzione a quello che noi definiremmo empowerment femminile mentre in galego si chiama empoderamento feminino.
Se prendiamo in considerazione la letteratura contemporanea non possiamo prescindere dagli eventi storici, che la influenzano molto. Negli ultimi 40 anni, la Galizia ha subito profonde trasformazioni a seguito della fine della dittatura e del passaggio alla fase democratica. Questo periodo ha visto la nascita di movimenti culturali e associazioni che hanno promosso eventi tipici della controcultura, soprattutto nelle città industriali come Vigo e La Coruña. La dialettica tra città e mondo rurale, in genere più legato alla famiglia, è stata sempre presente, con l'abbandono delle campagne ma anche la consapevolezza di appartenere originariamente a un contesto in cui la lingua galega era predominante a differenza di quanto accade nelle città, dove prevale la lingua spagnola.
Chaguazoso, Galizia - Foto di Manolo Franco da Pixabay
Le trasformazioni sociali hanno generato una riflessione metalinguistica e letteraria sulla lingua e la cultura, e si è potuto prendere il meglio da quella spagnola e da quella galiziana. Negli anni '90, autori come Lois Pereiro hanno rappresentato una generazione che, inizialmente meno urbana, ha cominciato a esplorare prima le città galiziane e poi quelle europee, ampliando il contesto strettamente galego, ma rimanendo anche profondamente legata alla cultura d’origine, e all’orgoglio tipico dei parlanti delle lingue minoritarie. La tradizione letteraria e culturale del paese in qualche modo compensa le difficoltà economiche e favorisce una forte presa di coscienza della propria identità di popolo.
“Un altro grande tema – aggiunge Paone – è quello della ricerca della verità, non solo all’interno della narrativa, ma anche nella poesia, che diventa esperienza di ricerca della verità negli eventi storici e nei fatti di cronaca, o anche nella dialettica tra eventi privati ed eventi pubblici, soprattutto quelli legati alla memoria storica e alla guerra civile, quindi vicende familiari che poi hanno dei risvolti e delle ripercussioni anche in una chiave civile più ampia”.
Eventi significativi, come l'incidente della petroliera Prestige nel 2002, hanno causato una presa di coscienza collettiva e un movimento dal basso. La protesta contro l'inquinamento della costa ha generato un periodo di scrittura, rivendicazioni e un desiderio di autonomia nel risolvere i problemi ambientali. Questo periodo ha anche visto una presenza significativa di letteratura partecipata nello spazio pubblico e di eventi culturali.
Infine, la vecchia e nuova immigrazione ha contribuito a portare nuove visioni e novità culturali nella letteratura galiziana. La presenza di nuovi galiziani, formatisi altrove e tornati in patria, ha arricchito la scena letteraria con nuove prospettive e contributi culturali.
Paone rileva come negli ultimi dieci anni ci sia stato un boom non solo della letteratura galega, ma proprio dell’intera cultura, tanto che molte opere galeghe stanno vincendo premi indetti non solo a livello locale, ma anche dallo stato spagnolo.
Accade soprattutto, ma non solo, in ambito poetico: negli ultimi anni ci sono state le vittorie di autrici come Pilar Pallarés García, Olga Novo e Yolanda Castaño che proprio l’anno scorso ha vinto il Premio Nacional de Poesía. “Ma ci sono anche autori molto più giovani – aggiunge Paone – come Alba Cid, Ismael Ramos e Gonzalo Hermo che hanno vinto il premio Miguel Hernández. La poesia ha anche un ruolo chiave fuori dalla geografia galega, in quanto per esempio un'autrice come Yolanda Castaño concepisce il ruolo dell'autore come figura intellettuale a tutto tondo, che ha un ruolo fondamentale come agente culturale per lo scambio letterario dentro e fuori dalla Galizia, attraverso molte residenze letterarie o eventi che coinvolgono sia autori stranieri che autori locali”.
Oltre agli autori più tradotti all’estero come Manuel Rivas, bisogna ricordare che si sta affermando a livello internazionale un genere che è il noir, portato avanti da scrittrici e scrittori come Arantza Portabales ma soprattutto Domingo Villar, che scriveva romanzi polizieschi ambientati in Galizia e che aveva ottenuto il successo con la serie di libri incentrati sul personaggio dell'ispettore Leo Caldas. Villar, come altri scrittori galeghi, era molto abile a integrare elementi del noir con la cultura e l'ambientazione galiziana. Tra gli altri autori che si cimentano con questo genere, possiamo menzionare Pedro Feijoo, Francisco Castro e Ledicia Costas
La diffusione del noir ha portato la letteratura galega sia sugli schermi cinematografici sia su quelli televisivi, tanto che si è cominciato a parlare di Galiwood.
“Probabilmente – spiega Paone – l’ambientazione ha un ruolo importante in questo: parliamo di un paesaggio di tipo Atlantico, con nebbia e pioggia che rimandano al mistero e alle leggende locali e che ha creato una sorta di contesto immaginario a cui il pubblico si riferisce per un determinato tipo di novella d'ambiente in cui si svolgono e vengono risolti dei crimini”. Film come As bestas di Rodrigo Sorogoyen, ispirato a un fatto di cronaca sono stati esportati sul mercato cinematografico internazionale, e molti utenti di Netflix ricorderanno certamente El desorden que dejas (in Italia Il caos dopo di te). L’ambientazione si conferma un punto chiave anche se consideriamo il successo di autori non galeghi che però integrano paesaggi simili nelle loro opere: un esempio potrebbe essere quello di Dolores Redondo, famosa per i libri con Amaia Salazar come protagonista e amica di Villar, ambientati nel nord della Spagna. Redondo nel suo Prima del diluvio si definisce “scrittrice di tormente”, e l’ambiente e il paesaggio sono protagonisti allo stesso livello di Salazar. Anche lei, naturalmente, è sbarcata su Netflix.