SCIENZA E RICERCA

Quando la scienza fa innamorare

Vivo per lei da quando sai / la prima volta l'ho incontrata / non mi ricordo come ma / mi è entrata dentro e c'è restata”. Quante volte l’abbiamo sentita e cantata, e quanti potrebbero ricollegarla a un periodo della loro vita, a un’esperienza o a un amore. Vivo per lei sta per compiere 25 anni ed è una delle canzoni italiane più famose al mondo, con versioni in inglese, francese, tedesco, spagnolo… e da oggi ha anche un significato in più.

Finora infatti abbiamo pensato che la lei di cui parlava il brano fosse la musica, o al più l’abbiamo riferita a una donna. Eppure, come sanno i ricercatori, anche la scienza può suscitare emozioni e passione, ispirare un’intera vita: “fa vibrare forte l'anima” e sa persino “essere dolce e sensuale”. Solo che spesso lo scordiamo, influenzati da un’immagine fredda e burocratica della ricerca scientifica che a volte coinvolge persino gli stessi scienziati.

Nasce così la campagna Beautiful Science (hashtag social: #BeautifulScience) promossa dallo One Health Center of Excellence dell’università della Florida e soprattutto dalla sua direttrice, la scienziata italiana Ilaria Capua. L’iniziativa, grazie alla generosità di Andrea Bocelli e di Giorgia, fa della famosa canzone un inno alla scienza, sfruttando la sua popolarità per gettare un ponte musicale verso la cittadinanza.

L’obiettivo è riavvicinare le persone alla ricerca: per questo siamo particolarmente grati agli artisti, a Veronica Bocelli e al team della casa discografica Sugar che hanno creduto nella nostra idea – spiega a Il Bo Live Ilaria Capua, madre dell’iniziativa –. Per questo però bisogna coinvolgere prima di tutto gli scienziati: loro per primi dovrebbero essere orgogliosi di quello che fanno e raccontarlo, comprese difficoltà, frustrazioni ed esperimenti non riusciti”. Un messaggio che si rivolge in maniera particolare alle ricercatrici: “Bisogna raccontare una scienza più femminile, mi viene da dire vissuta con una passione materna. Forse finora la comunità scientifica non è riuscita a creare sufficiente empatia con le persone, troppo spesso abbiamo agito come isole separate, tra loro e con il resto del mondo”.

L’iniziativa cerca anche di rispondere, in modo creativo e positivo, al progressivo allontanamento delle persone rispetto alle questioni scientifiche: “Un scollamento che può essere il primo passo verso lo scontro e la polarizzazione – continua la ricercatrice –. C’è bisogno di comunicare la scienza con strumenti innovativi, che invece di recitare numeri muovano persone. Se vince la scienza vinciamo tutti. Ma noi scienziati dobbiamo metterci in gioco e parlare con le persone, i cittadini. Solo così si può comunicare in maniera positiva, unendo le persone invece di dividerle. Nella scienza ci sono valori che noi ricercatori sentiamo e viviamo tutti i giorni: è una missione più che un mestiere, e non si fa per caso”.

Più che attaccare le altre posizioni oggi è importante soprattutto parlare della bellezza della scienza Ilaria Capua

L’obiettivo della campagna è raggiungere almeno un milione di visualizzazioni, nell’ambito della “ONE Grand Challenge” legata ai progetti del centro di cui Capua è direttrice. Intanto è stato appena annunciato che il video verrà utilizzato nella prossima edizione di STEMintheCity, la manifestazione promossa dal Comune di Milano che – in collaborazione con importanti realtà del settore pubblico e privato e il sostegno delle Nazioni Unite – mira a diffondere la cultura tecnico-scientifica, a rimuovere gli stereotipi e a ridurre il divario di genere nelle carriere e nelle professioni STEM.

Più che attaccare le altre posizioni oggi è importante soprattutto parlare della bellezza della scienza, pur con tutte le sue contraddizioni: per questo è fondamentale rivolgersi a tutti a prescindere dall’età, dalla professione e dal livello di istruzione. Spero solo che la musica serva a far vibrare qualche corda in più, che magari a sua volta fa vibrare altre corde in modo da guardare insieme la scienza da un altro punto di vista, con un approccio più aperto e meno pregiudizialmente polemico”.

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