CULTURA

Scienza e Arte: il caos come sistema di creazione artistica

Il nostro viaggio di esplorazione tra Scienza e Arte inizia dal caos. O meglio, dal caos come sistema di creazione artistica. Da forme caotiche, provenienti dal circuito di Chua e dalle sue generalizzazioni, è possibile realizzare musica, gioielli e strutture architettoniche (Armonicamente, Mimesis 2013). Sembra impossibile eppure accade: dalla scienza più complessa possono nascere meraviglie artistiche e l'esperienza di studio e ricerca con cui scegliamo di inaugurare questa nuova serie de Il Bo Live ne è l'esempio perfetto. 

Abbiamo parlato di teoria del caos, innovazione tecnologica, tra presente e futuro, e interpretazione artistica della scienza con Pietro Pantano ed Eleonora Bilotta, docenti del dipartimento di Fisica, membri del gruppo di ricerca Evolutionary System Group dell’Università della Calabria e ideatori dello spin off accademico Atelier del futuro "che ha come obiettivo lo sfruttamento industriale di algoritmi cognitivi provenienti da studi scientifici per la realizzazione di forme uniche in diversi contesti produttivi", permettendo di creare oggetti di design per via algoritmica: oggetti dalle forme particolari e uniche che hanno strutture frattali, simmetrie emergenti e rotture di simmetrie.

Il lavoro di ricerca di Pantano e Bilotta favorisce e, di più, stimola il dialogo tra rigore scientifico ed espressione artistica dimostrando, ancora una volta e una volta per tutte, il superamento di quella che Primo Levi definiva una "schisi innaturale", ossia la separazione tra cultura scientifica e cultura umanistica denunciata nel 1959 da Sir Charles Percy Snow nel saggio Le due culture.

Eleonora Bilotta, docente di Psicologia generale e cognitiva del dipartimento di Fisica dell'Università della Calabria, racconta l'esperienza di ricerca che coinvolge e tiene impegnati, da quasi 25 anni, lei e il professor Pantano: "In questi anni abbiamo dimostrato che l'arte ci fornisce una semantica della scienza che noi possiamo tirare fuori, in senso maieutico, e offrire alle persone, facendo in modo che la scienza diventi comprensibile. L'arte come esperienza ci permette di conoscere e comprendere profondamente aspetti scientifici. In questi quasi 25 anni di studio, affrontando problemi scientifici di notevole rilevanza come il caos e i sistemi dinamici, abbiamo utilizzato la metafora del triangolo di musificazione, di traduzione in prodotti artistici. A un vertice del triangolo troviamo i problemi scientifici, a un altro gli algoritmi che decodificano i problemi complessi e al terzo vertice possiamo identificare i vari media, attraverso cui possiamo fornire nuove visioni della scienza". E Bilotta continua: "Abbiamo tradotto questi sistemi in musica, analizzando una serie di suoni, e rappresentato su tela queste raffigurazioni caotiche portando fuori tutta una serie di strutture matematiche che non si conoscevano. Siamo riusciti a portare alla luce pattern dal caos che non erano noti. Abbiamo iniziato a interpretare il 'non noto' in una forma fruibile, rilevando immagini dentro le strutture caotiche, nel senso che queste strutture caotiche le abbiamo rappresentate in 3D. La moderna computer grafica ci ha permesso una esplorazione all'interno di questi sistemi: dentro abbiamo trovato una serie di pattern, strutture frattali che somigliano ai quadri di Pollock. Da questa corposità del caos, abbiamo iniziato a pensare di modellare le strutture come fossero gioielli".

Su scienza, arte e tecnologie riflette anche Pietro Pantano, docente di Fisica-Matematica del dipartimento di Fisica dell'Università della Calabria, partendo da una domanda: "L'intelligenza artificiale può produrre arte?". Siamo di fronte a una questione complessa ma proviamo a rispondere. "Per alcuni non è possibile, perché l'intelligenza artificiale non avrebbe sufficiente creatività - spiega - A me questa posizione sembra abbastanza limitante perché esiste una parte di scienza contemporanea, la scienza della complessità, che presenta aspetti di grande creatività: nell'arte generativa ed evolutiva, algoritmi basati sulla teoria del caos producono una larga varietà di forme che si possono trasformare in suoni, musica, immagini, oggetti e che possiamo considerare forme artistiche".

E Pantano continua: "L'arte è strettamente legata agli strumenti che consentono la creazione di opere artistiche". Un argomento, questo, che riguarda anche il futuro del Paese e su cui Pantano ha idee molto chiare: "Incorporare nuovi strumenti scientifici all'interno del made in Italy può aiutare il rilancio dell'Italia in un momento così particolare, come quello che stiamo vivendo. Un oggetto del made in Italy esprime cultura, storia, tradizione e anche scienza. Queste non sono solo riflessioni accademiche, ma hanno invece un valore immediato. La società uscirà trasformata da questa pandemia, quindi scegliere di investire su scienza e tecnologia darà un sicuro vantaggio a chi lo farà, così come è avvenuto in passato quando, in Italia, nel dar vita alle nostre massime espressioni artistiche, siamo stati in grado di far incontrare arte, scienza, bellezza, creatività nella produzione dei nostri prodotti".

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