CULTURA

Progetto Vulcano "è un messaggio d'amore"

Tra i tanti disegni uno in particolare attira l'attenzione: è un semplice collage in cui, alle prove di colore, si aggiungono due strisce di carta ritagliate da una rivista e incollate d'istinto sul foglio. Sembra una bozza, un esperimento per fissare un'idea, eppure quell'opera incerta, solo in apparenza improvvisata, è simbolo inatteso di un progetto. Disegnami la Bellezza, c'è scritto, e facendo scorrere lo sguardo da un foglio all'altro, dalle pareti al tavolo da lavoro, tra pastelli, colori a olio, forbici e colla, ci si accorge di avere appena dato un titolo a questa storia, perché è esattamente quello che vediamo: una spontanea bellezza disegnata, con vulcani in eruzione, ritratti, persone che si prendono per mano, note musicali, alberi, spiagge e una manciata di pensieri scritti.

Servizio di Francesca Boccaletto e Massimo Pistore

Per raccontare questa esperienza - piccola, silenziosa ma profondissima -, l'artista Beatrice Zagato utilizza parole che arrivano al cuore: "Vulcano è un messaggio d'amore. Alla fine è questo, l'amore sta sopra ogni cosa". Il percorso, avviato all'interno dei reparti di medio-lunga degenza dell'Azienda Ospedale-Università Padova, per circa tre mesi ha coinvolto i pazienti e alcuni operatori sanitari del Monoblocco e dell'ospedale Sant'Antonio, mettendo al centro l'arte e le relazioni tra esseri umani. 

"Sono una artista e una giurista. La mia attività principale è l'arte e, dal punto di vista giuridico, mi interessano il diritto dell'arte e i diritti umani - spiega Zagato a Il Bo Live -. Questo progetto sociale nasce dall'incontro tra la forza della creatività e il valore del diritto, ovvero il senso di dignità che deve essere garantito a tutte le persone e in qualsiasi circostanza, come dice la nostra Costituzione. Vulcano si fonda sulla convinzione che dentro ognuno di noi ci sia una forza che resiste, anche nei momenti più bui, dal lutto alla malattia. E questa forza può essere risvegliata. Il progetto cerca di verificare se in un contesto difficile, come quello ospedaliero, la creatività riesca a portare benessere o, almeno, ad accedere alla forza dentro di noi. Più dello scopo, qui è importante la ricerca: io non insegno tecniche, provo invece a stimolare un pensiero e a favorire un dialogo tra le persone. Attraverso il dialogo ci si sente meno soli e, in questo senso, la forza di Vulcano è duplice: da una parte c'è la creatività e dall'altra c'è l'interazione", tra pazienti ma anche con medici e infermieri. "Al Monoblocco, per esempio, mi hanno chiesto di organizzare un'ulteriore attività, inizialmente non prevista, per coinvolgere anche gli operatori sanitari".

Spiega Matteo Simonato, responsabile clinico UOS Ospedale di Comunità dell'Azienda Ospedale-Università Padova: "In questo ospedale di comunità, a cui afferiscono cinquanta pazienti, suddivisi in due unità, ci troviamo di fronte a situazioni cliniche complesse e variegate: dal paziente molto anziano al più giovane con diverse problematiche non solo sanitarie, ma anche sociali e psicologiche. Con Beatrice Zagato abbiamo iniziato un percorso, non prettamente sanitario, coinvolgendo i pazienti in attività pomeridiane per permettere loro di uscire da una realtà, come quella ospedaliera, che spesso risulta opprimente e segnata dalla solitudine".

A progetto avviato, una maestra di una scuola primaria di Brescia ha contattato l'artista esprimendo la volontà di partecipare e costruire un dialogo a distanza tra i suoi alunni e i pazienti dell'ospedale di Padova: "La creatività si estende - commenta Zagato -. Abbiamo pensato di coinvolgere i bambine e le bambini chiedendo di disegnare il loro vulcano, la loro forza interiore", per poi condividere le creazioni con i pazienti coinvolti nel progetto, attraverso uno scambio di lettere e piccole opere colorate.

"Il colore non ha bisogno di categorie mentali per essere compreso: chi guarda deve sentire più che capire". Per realizzare l'opera finale, di restituzione del progetto, "che dovrà regalare benessere e forza" e verrà esposta negli spazi al piano terra del pronto soccorso dell'ospedale Sant'Antonio, Zagato punta tutto sulla luce, "per questo ho scelto una base oro e colori capaci di trasmettere energia ma senza risultare violenti: non è facile, perché io associo Vulcano a qualcosa di rosso e poderoso. Ho iniziato a lavorarci, non so come finirà, ma so che sarà un'opera luminosa".


Progetto Vulcano è QUI

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