CULTURA

Un’isola carcere, simbolo di una nazione e patrimonio mondiale dell’umanità

Vi sono luoghi che sintetizzano le dinamiche sociali di interi popoli e l’intera evoluzione storica di uno Stato contemporaneo, specie quando l’indipendenza è il frutto di complesse relazioni internazionali. La Finlandia ha poco più di un secolo di vita autonoma, repubblica assestante dal 1917-1918, poco più di un secolo fa. Grande più dell’Italia e con un decimo della nostra popolazione, il paese è quasi tutto foreste e laghi e isole. Fra i circa duecento paesi del mondo risulta il decimo per territorio coperto da alberi, ovvero per percentuale di superficie forestale nazionale (il 73%, i primi nove sono tutte isole Stato di dimensioni relativamente ridotte); il numero stimato ufficiale di ecosistemi lacustri raggiunge l’incredibile cifra di 187.888 (il 10% del “territorio” nazionale), molti dei quali collegati l’un l'altro da fiumi; nel mar Baltico fra il golfo di Finlandia a sud-est e il golfo di Botnia a ovest, oltre che in mezzo ad alcuni di quei laghi,  vi sono arcipelaghi con circa 40 mila isolette, perlopiù piccole e piccolissime, meno di un chilometro quadrato. L’arcipelago marino di Soumelinna costituisce lo snodo decisivo, sia geografico che storico dell’attuale Finlandia.

L’area finlandese di Suomenlinna ha la modesta superficie complessiva di 80 ettari, meno di un chilometro quadrato. Si tratta di un minuscolo arcipelago abbastanza interconnesso, non di una singola isola; accessibile solo via mare si trova poco al largo della capitale finlandese, una posizione cruciale per l’avvicinamento, arrotolato verso il sud, visibilità ampia, bastano quindici minuti di ferry (in funzione tutto l’anno, d’estate anche più di un Waterbus); è composto di otto isole di cui cinque collegate da ponti (Kustaanmiekka, Pikku-Mustasaari, Susisaari, Iso-Mustasaari, Länsi-Mustasaari, Iso Mustasaari, Länsi-Mustasaari) e tre non visitabili a piedi se non attraccando di nuovo in modo controllato (Särkkä, Lonna, Pormestarinluodot). Le due più infrastrutturate sono Iso Mustasaari e Kunstaanmienka, il traghetto di linea fa scalo sulla prima (Main Quay), con i resti della prigione militare, la chiesa e molti servizi civili; il vaporetto bus sulla seconda (King’s Gate), quella più a sud, con una decina di cannoni sulle alture fortificate.

Dal 1991 Soumenlinna è stata dichiarata dall'Unesco patrimonio dell'umanità, come imponente “architettura militare” appartenuta a tre grandi regni (Svezia, Russia, Finlandia). Anche le architetture civili sono molto interessanti e ben conservate, dalla chiesa del 1954 (russa ortodossa all’inizio, poi protestante luterana) all’originario ampio cortile (Great Courtyard), allo stesso antico cantiere navale in parte ancora operativo (Dry Dock), alla villa del celebrato architetto e a tanti edifici misurati ed eleganti. L’arcipelago fu abitato per destinarlo a Fortezza, quella la ragione per risiedervi e organizzare tutti gli spazi. Sul suolo di Soumelinna a partire dal 1748 fu edificata dagli svedesi una imponente struttura inter-insulare per usi militari e navali.

Il gruppo di isole era originariamente denominato Sveaborg ("fortezza della Svezia"), conosciuto in finlandese con il nome di Viapori, allora il territorio dell’attuale Finlandia era parte della Svezia. Fu rinominato Suomenlinna (letteralmente "castello della Finlandia") nel 1918, in parallelo alla dichiarazione d'indipendenza della Finlandia dalla Russia. Dal 1917 al 1973 l’uso prevalente è stato di isolamento detentivo, poi trasformato in carcere aperto, ancora attivo. Oggi vi risiedono pure circa 800 abitanti ed è raggiungibile in 15 minuti via traghetto dal centro commerciale e turistico di Helsinki, con più corse ogni giorno dell’anno dalla deliziosa Market Square dove si erge il Palazzo Presidenziale, convergono esplanades e boulevard e, quando non piove, c’è il famoso mercatino di pesce, frutta e verdura, artigianato e bigiotteria.

Occorre tener presente che fra Helsinki e Stoccolma vi sono solo 400 chilometri via mare; d’altra parte fra Helsinki e San Pietroburgo solo 300 (via terra 400 ma non agevoli); siamo in un’area di comunità contigue, con più identità culturali e più lingue (da oltre un secolo le lingue ufficiali in Finlandia sono due: svedese e finlandese). La fortezza fu voluta dal governo svedese a metà Settecento per proteggere il paese contro l’espansionismo della Russia zarista. La costruzione iniziò nello stesso anno sotto la direzione di Augustin Ehrensvärd (al quale oggi è dedicato un bel museo sull’arcipelago). Nel 1788 servì come base militare durante la guerra russo-svedese sotto re Gustavo III, divenendo crocevia di cruente battaglie di cui molto si scopre visitando l’arcipelago.

Nel 1808, durante la guerra di Finlandia, la fortezza si arrese all'esercito russo senza opporre resistenza e, al termine della guerra, l'anno successivo, Suomenlinna (come tutta la Finlandia) passò sotto il controllo russo. Durante la guerra di Crimea, nel 1855, il sito fu bombardato e danneggiato dall'esercito anglo-francese. Nel 1917 la Finlandia dichiarò l'indipendenza dalla Russia e durante la guerra civile che ne conseguì, la fortezza venne utilizzata come campo di prigionia, assumendo il nome finlandese di Suomenlinna. Divenne un’isola arcipelago (prevalentemente) carcere, pur se nel 1939 servì ancora anche come base militare per l'artiglieria costiera, difesa antiaerea e sottomarina, durante la seconda guerra mondiale.

Nel 1973 terminarono le connesse funzioni difensiva e detentiva della fortezza, partirono le ultime guarnigioni dopo che la presenza militare era già stata drasticamente ridotta. Il controllo passò all'amministrazione civile. Suomenlinna è certo ancora la sede della Merisotakoulul, l'Accademia Navale della Suomen merivoimat, la Marina militare finlandese e sull'isola sventola la relativa bandiera navale a coda di rondine. Nel 1991 la fortezza viene, però, accettata sul World Heritage List dell'UNESCO come esempio unico di architettura militare europea del suo tempo. E arriva così la svolta nel rapporto dei cittadini, non solo finlandesi, con quell’arcipelago particolare. Oggi Soumelinna è una delle attrazioni turistiche più popolari della Finlandia e attira quasi un milione di visitatori ogni anno, moltissimi pure stranieri. Rapportateli, ovviamente, alla popolazione del paese e al turismo complessivo, in crescita ma non enorme.

Le coste dell’arcipelago sono rocciose e impervie, attracchi occasionali complicati e sconsigliabili, niente spiagge e acque libere. Si possono vedere residui militari e bellici, armamenti, sottomarino, trincee, ma è la complessiva costa a fare da baluardo nei secoli. Le alte mura di difesa si sono solo aggiunte a chiudere ogni spazio e proteggere eventualmente meglio chi vi si trovava. All'interno del complesso di bastioni e fortificazioni sono stati oggi allestiti musei, uffici, abitazioni, ristoranti, negozi, mostre, spazi e giochi per bambini, sale per banchetti, laboratori artigiani e per attività culturali; vi si svolgono manifestazioni lungo ogni stagione, coordinate da The Governing Body of Suomenlinna, agenzia governativa sotto il ministero del Ministero dell’Educazione e Cultura, molto attenta alla sostenibilità ambientale. Peraltro, sull’isola vi sono ormai da decenni perlopiù liberi residenti ed è inserita in numerose proposte turistiche nazionali. Si cammina lungo vie ciotolate o ghiaiose, rare auto permesse, molto verde, piccoli animali in libertà.

Lo stesso caso della detenzione odierna a Soumelinna va inserito nel quadro delle moderne legislazione e politica penitenziaria della Finlandia. La trasformazione dell’antica prigione in un carcere aperto risale alla combinata volontà nel 1971di rinnovare e restaurare la temibile fortezza e di preparare i detenuti alla libertà (con cento posti disponibili), ognuno con un personale piano di recupero e riabilitazione (lavoro e formazione), continuamente monitorato. Fra il 20 e il 30 per cento si tratta di condannati stranieri. La detenzione contemporanea non è nemmeno citata fra le informazioni turistiche, le autorità hanno spiegato che vi arrivano solo detenuti agli ultimissimi mesi della detenzione, quelli che lo chiedano e che non siano stati comunque condannati in precedenza a pene di molti anni. Vedremo cosa accadrà in futuro nella Finlandia coraggiosamente governata dalla giovane presidente (prima ministra) Sanna Marin e se vi sarà la Nato nel futuro di Soumelinna.

Se vi capiterà di visitare la Finlandia in questa torrida estate considerate pure che agli Archivi Nazionali vi è una splendida mostra su Soumelimma fino al 30 settembre 2022: Fortress of three nations. Sopra e lungo i muri mappe, oli, riproduzioni, plastici, manichini con vestiti d’epoca; lungo il percorso vetrine con documenti, reperti, diari, libri, dichiarazioni. Si parte dalla struttura dell’impero svedese nel 1747 per giungere all’Accademia Navale finlandese degli anni Trenta del secolo scorso. Soumelinna è davvero un caso più unico che raro nel mondo. Compendia le conflittuali vicende internazionali di quasi tre secoli nel Baltico e riassume le specificità geografiche e storiche del territorio finlandese. Come in molti altri casi altrove, il primo corposo insediamento umano aveva finalità pubbliche comunitarie: l’uso iniziale da parte dei poteri sulla terraferma non era detentivo, ma difensivo. Di risulta talora è divenuta anche un carcere, uso principale solo per alcuni decenni del Novecento. Fatto sta che anche ora assolve compiti di fine pena e rieducazione alla vita sociale e al lavoro, qualcosa di ulteriore e differente rispetto pure ad altri carceri aperti su isole (come a Gorgona).

Ne avevo già scritto, l’ho visitata solo di recente, per la prima volta. Potendo scegliere, meglio partire col bel tempo, basta una giornata: tanti prati e scarso cemento in strada, se piove ho verificato che ci si ripara male e ci si infanga molto. Si cammina fra la storia, hanno ben ricostruito gli ambienti e talora i costumi, con una propria guida stampata o con una persona competente si vengono a conoscere eventi e personalità di grande rilievo storico: da sempre molto prossima ai luoghi del potere istituzionale, un fazzolettino di terra alle porte della capitale, Soumelinna risulta al centro dell’evoluzione della vita libera in Finlandia, in vari tempi e modi. Ovviamente, tutti i paesi baltici sono ricchi di isole; come detto le acque finlandesi ne contano circa quaranta mila, costellano i laghi e appaiono come un unico grande arcipelago davanti a tutte le coste del golfo di Botnia a ovest e del Baltico a sud; spesso sono davvero piccole, 789 solo quelle con superficie inferiore a un chilometro quadrato e comunque per circa la metà abitate; risulta molto probabile che alcune siano state in passato usate per l’isolamento detentivo. Servirebbero almeno duecento storie nazionali delle isole carcere realizzate con alcuni criteri omogenei e concordati a livello internazionale, per garantire un elenco globale completo, in parallelo con la storia dei delitti e delle pene nei consessi umani.

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