CULTURA

Volti, gesti, emozioni: fotografare la vita e “la poesia dell’istante”

Le prime mostre del nuovo anno, una selezione di esposizioni fotografiche (in bianco e nero): da quella che racconta talento e carriera di Ruth Orkin, ora ai Musei Civici di Bassano del Grappa, fino alla mostra dedicata a Sabine Weiss (fotografa scomparsa pochi giorni fa) in programma a Venezia dal prossimo marzo, passando per Robert Capa ad Abano Terme, Gian Butturini a Milano.

Attimi, volti, gesti, emozioni. E forse esiste un filo rosso capace di collegare le tante storie raccontate dalle fotografie scelte, un occhio attento se ne accorgerà, perché tanti sono i bambini protagonisti degli scatti e qui ne proponiamo alcuni, bellissimi.

Iniziamo da Bassano del Grappa dove è già in corso Ruth Orkin. Leggenda della fotografia (fino al 2 maggio al Museo civico). La mostra svela vita e carriera della fotoreporter e cineasta americana, autrice, con il marito Morris Engel, del lungometraggio Il piccolo fuggitivo, Leone d’Argento alla Mostra del cinema di Venezia nel 1953. Si tratta della prima retrospettiva italiana dedicata a Orkin (1921-1985), celebrata nel centenario della nascita. Gli scatti ritraggono personaggi illustri del mondo hollywoodiano o newyorchese, come Robert Capa, Lauren Bacall, Albert Einstein e Woody Allen, e situazioni di vita ordinaria: mondi diversi che si incontrano e mescolano in oltre centodieci fotografie.

Il 15 gennaio, al museo di Villa Bassi Rathgeb ad Abano Terme (Padova), inaugura la mostra, curata da Marco Minuz, dedicata al già citato Robert Capa, ritratto dalla stessa Orkin: al centro, le sue Fotografie oltre la guerra, i reportage poco noti, quelli dedicati al cinema (Capa lavorò sul set di Notorius di Alfred Hitchcock, la sua prima volta come fotografo di scena, e su quello di Riso amaro) e al mondo della cultura, con i ritratti di Picasso, Hemingway e Matisse. In mostra, dunque, un "altro" Capa, svelato oltre i meriti riconosciuti di “miglior fotoreporter di guerra del mondo”, come lo definì nel 1938 la rivista Picture Post. 

Dai ritratti di artisti e intellettuali al mondo del cinema, passando per la collaborazione con lo scrittore americano John Steinbeck per il progetto Diario russo: nel 1947 i due affrontarono un viaggio alla scoperta dell’Unione Sovietica. Le pagine scritte e le fotografie che raccontano la vita a Mosca, Kiev, Stalingrado e nella Georgia divennero documento di un’epoca e il libro fu definito “magnifico” dal New York Times. Infine, restando sui reportage poco conosciuti, una sezione sarà dedicata alla nascita dello Stato d’Israele e un'altra al pubblico del Tour de France.

Dal 27 gennaio Still Fotografia a Milano rende omaggio al fotoreporter Gian Butturini. La rassegna, curata da Gigliola Foschi e Stefano Piantini, promossa dall’associazione che porta il nome del fotografo, presenta cinquanta scatti tratti da London by Gian Butturini e Dall’Irlanda dopo Londonderry, lavori (diventati libri) che raccontano, da un lato, le contraddizioni della Londra della fine degli anni Sessanta, nel periodo della Swinging London, dall’altro le tensioni politiche e sociali nell’Irlanda del Nord seguite al Bloody Sunday del 30 gennaio 1972 quando l’esercito inglese, a Derry, fece fuoco sulla folla di manifestanti, uccidendo quattordici persone.

Dall’11 marzo la Casa dei Tre Oci di Venezia presenta la più ampia retrospettiva mai realizzata finora, la prima in Italia, curata da Virginie Chardin, dedicata alla fotografa franco-svizzera Sabine Weiss, scomparsa pochi giorni fa, il 28 dicembre 2021, a 97 anni, nella sua casa di Parigi, esponente della fotografia umanista francese con Robert Doisneau, Willy Ronis, Edouard Boubat, Brassaï e Izis, unica fotografa donna del dopoguerra ad aver lavorato in tutti i campi di quest'arte e per lungo tempo.

“Quando [Sabine Weiss] fotografa i bambini, diventa bambina lei stessa. Non esistono assolutamente barriere tra lei, loro e la sua macchina fotografica” (Hugh Weiss, artista e marito di Sabine Weiss)  

Weiss era interessata ai corpi e ai gesti, immortalava istanti ed emozioni. "Per essere potente, una fotografia deve parlarci di un aspetto della condizione umana - spiegava lei stessa -, farci sentire l'emozione che il fotografo ha provato di fronte al suo soggetto".

Dai reportage ai ritratti di artisti, dalla moda agli scatti di strada, dai volti dei bambini ai gesti dei passanti. Dagli esordi, nel 1935, agli anni Ottanta del secolo scorso, per un percorso ricco e vario raccontato in oltre 200 fotografie: tra le serie in mostra a Venezia spicca quella dedicata ai manicomi, realizzata nell'inverno 1951-1952 in Francia al dipartimento dello Cher, parzialmente inedita fino a oggi.

Per essere potente, una fotografia deve parlarci di un aspetto della condizione umana Sabine Weiss

In chiusura, a queste quattro mostre scelte, ne aggiungiamo altre due: se fossimo impegnati nell'ascolto di un album musicale queste sarebbero due bonus track. La prima inaugurerà a febbraio ai Musei Reali di Torino e sarà dedicata a Vivian Maier, con scatti in bianco e nero e inediti a colori, l'altra si concentra sugli scatti di Joel Meyerowitz, esponente della street photography, tra i primi a fare del colore un elemento essenziale del suo linguaggio artistico negli anni Sessanta e Settanta del Novecento. Curata da Karin Rehn Kaufmann, con l’adattamento di Denis Curti e Maurizio Beucci, Joel Meyerowitz. Leica Hall of Fame 2016 sarà visitabile dal 25 gennaio al 2 aprile allo spazio Leica Galerie di Milano.


Le mostre

Ruth Orkin. Leggenda della fotografia, dal 18 dicembre 2021 al 2 maggio 2022, Musei Civici, Bassano del Grappa 

Robert Capa. Fotografie oltre la guerra, dal 15 gennaio al 5 giugno 2022, Villa Bassi Rathgeb, Abano Terme 

Gian Butturini. Londra 1969 - Derry 1972. Un fotografo contro. Dalla Swinging London al Bloody Sunday, dal 27 gennaio al 6 marzo 2022, Still Fotografia, Milano

Sabine Weiss. La poesia dell'istante, dall'11 marzo al 23 ottobre 2022, Casa dei Tre Oci, Venezia

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