UNIVERSITÀ E SCUOLA

Comunicazione: nell'era del digitale mancano i filtri

Quando una storia lunga si distende alle nostre spalle, il modo giusto per celebrarla è guardare avanti ed evolversi ancora. Il giornale dell’Università di Padova, Il Bo, nel 2019 compirà cento anni. Sfogliando le sue copertine si viaggia indietro nel tempo scorrendo drammi, illusioni e progressi del Secolo Breve. Tre anni ancora e nel 2022 sarà il momento di un altro compleanno eccezionale: gli otto secoli dalla fondazione del nostro Ateneo all’insegna della libertà di ricerca e di insegnamento. É un passato che non genera nostalgia, ma senso di appartenenza e responsabilità.

Quella responsabilità che oggi sentiamo nei confronti della comunicazione, che non è banale autopromozione di sé ma dovere civile di condividere in totale trasparenza i risultati del proprio lavoro, dialogando con la molteplicità di interlocutori (scuole, famiglie, studenti, cittadini, ricercatori, aziende) che guardano con interesse e aspettativa a un grande Ateneo pubblico e generalista come il nostro. Da oggi le tre testate giornalistiche dell’Università di Padova (Il Bo, Il ViviPadova e RadioBue) si fondono in una, Il Bo LIVE, diventando un web magazine innovativo che proverà a intrecciare fra loro i linguaggi più avanzati della comunicazione digitale.

Vogliamo fornire innanzitutto alla nostra comunità strumenti aggiornati per comunicare verso l’esterno le attività culturali quotidiane, la vita studentesca e i risultati della ricerca. Abbiamo già ora un’invidiabile platea di lettrici e di lettori che seguono fedelmente le nostre testate (più di 76.000 utenti unici al mese) e consultano il sito generale dell’Ateneo (più di 252.000): un patrimonio di partecipazione da coltivare e allargare ulteriormente.

Il Bo LIVE è una bacheca virtuale brulicante di messaggi, di idee, di dibattiti e di approfondimenti. Con il nostro eccellente staff dell’area comunicazione lo abbiamo progettato in questi mesi come un giornale cross-mediale, nel quale cioè linguaggi diversi verranno fatti interagire per raccontare le nostre notizie: testi giornalistici sintetici e incisivi, video, interviste, dirette streaming e radio, podcast, un pacchetto di blog tematici d’autore (la nostra piazza telematica di civile discussione e di intervento sui temi caldi di attualità), i numerosi social media e social network istituzionali continuamente intrecciati alle altre notizie, grafiche eleganti e funzionali, motori interni di connessioni tematiche. Come istituzione deputata alla ricerca, ci è sembrato doveroso lavorare anche sulla sperimentazione di nuove strategie di comunicazione multimediale.

L’effetto atteso sarà quello di un “live” universitario ininterrotto, un’agorà pluralista aperta a tutti, da frequentare ogni giorno sapendo di trovarci sempre qualcosa di nuovo. Vorremmo che questa fedeltà non fosse soltanto appannaggio della nostra comunità, ma si estendesse a lettrici e lettori in tutto il paese e all’estero. Non ultimo, insieme al nostro ufficio stampa e con l’aiuto di un caporedattore esterno di grande autorevolezza e straordinaria esperienza come il giornalista scientifico Pietro Greco, ci siamo dati l’obiettivo di rendere Il Bo LIVE anche una fonte autorevole di informazioni per i giornalisti nazionali e internazionali della carta stampata, delle radio-tv e del web, sempre più affamati nell’era della post-verità e delle fake news di commentatori esperti, di contenuti e di chiavi di lettura interpretative affidabili e rapidamente accessibili.

Il Bo LIVE si arricchirà presto anche di una versione inglese e il sito generale di Ateneo, completamente ripensato un anno fa, avrà una sezione in cinese. Ora il carburante per far correre questa macchina nuova sono i contenuti culturali e scientifici che, siamo sicuri, perverranno sempre più copiosi alla redazione da parte di tutti i nostri dipartimenti e Centri. È un’opportunità unica, anche perché gli aggiornamenti de Il Bo LIVE andranno a impregnare le pagine del sito web generale e, per chi vorrà, anche quelle di tutte le nostre strutture interne, rendendo più dinamica l’intera comunicazione digitale dell’Ateneo.

In rete la moneta della competenza e dell’autorevolezza si fa sempre più rara e noi possiamo spenderla per dare un contributo alla cittadinanza scientifica che in Italia ancora tarda a radicarsi. Come scrisse Karl Popper nel 1963, la vera ignoranza non è quella di chi non sa, visto che lo scienziato è il primo a voler sfidare continuamente tutto ciò che ancora non comprende. La vera ignoranza è quella di chi si rifiuta di conoscere, per arroganza o indifferenza. In un periodo in cui su web sembra che tutti abbiano “la Verità” in tasca, noi ci ispireremo all’ottocentenaria patavina libertas per esercitare lo scetticismo sistematico di chi fa ricerca, per alimentare la discussione critica e razionale, per argomentare e non soltanto asserire, per coltivare le piccole ma feconde verità “che si conquistano faticosamente, a poco a poco, e senza scorciatoie, con lo studio, la discussione e il ragionamento, e che possono essere verificate e dimostrate”, come scriveva Primo Levi nell’Appendice a Se questo è un uomo.

Un grandissimo grazie a tutte le professionalità di questo Ateneo che con grande passione e dedizione hanno fatto nascere e adesso mettono a disposizione di tutti Il Bo LIVE.

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