UNIVERSITÀ E SCUOLA

Un college da 27.000 euro l’anno per tornare a Socrate

Il mondo universitario britannico si interroga sul successo di una provocatoria iniziativa di Antony C. Grayling, filosofo inglese poco conosciuto in Italia ma famoso e molto presente sui media in Gran Bretagna, dove è a tutti gli effetti una celebrità del pensiero accademico. Già noto per la sua vis polemica e anche per essere uno dei più famosi atei d’oltremanica, Grayling ha infatti fondato nel 2011 il New College of Humanities (Nch), un’esclusiva e costosa università privata che ha sede nel cuore di Londra. 

Per l’impresa Grayling ha chiamato al suo fianco alcune delle più celebrate star del mondo intellettuale britannico come lo storico Niall Ferguson e lo scienziato Richard Dawkins. Per il momento il New College offre solo corsi undergraduate e costa per uno studente 18.000 sterline all’anno, circa 26.000 euro: una cifra che è in linea con quelle dei più prestigiosi atenei americani, ma che in Gran Bretagna appare smisuratamente alta, visto che è circa il doppio della retta annuale richiesta a Oxford.

L’iniziativa di Grayling nasce dal fatto che il governo Cameron ha messo mano a una parziale revisione dei curricula di studio che sembrerebbe privilegiare le discipline tecniche e scientifiche a scapito delle discipline umanistiche. Scettico su questa svolta, che reputa limitata e di corto respiro, Grayling ha lanciato la sua scuola, che prende a modello i grandi atenei americani di liberal arts, e auspica un “nuovo rinascimento” degli studi umanistici.

Il New College si è attirato critiche e consensi: c’è chi, come lo studioso di letteratura ed editorialista del New Statesman, Terry Eagleton, lo ha bollato come “odiosamente elitario”, e chi ha affermato che “le sue risorse e qualità sarebbe stato meglio metterle al servizio scuole già esistenti”, come il ministro dell’istruzione Michael Gove. Grayling ha però ottenuto il plauso bipartisan di Tony Blair e del sindaco di Londra Boris Johnson, quest’ultimo convinto del coraggio dell’idea e del fatto che porti positive ricadute economiche sulla città.

Grazie alla fama personale e alla popolarità degli altri professori, Grayling non ha avuto difficoltà a trovare finanziatori. Il Nch è infatti controllato da una società senza scopo di lucro e c’è un accordo tra i soci finanziatori che per i primi 5 anni nessuno debba attendersi un rimborso dell’investimento. 

A chi fa notare che il Nch non sia altro che un college per pochi figli di ricchi, Grayling ricorda che quasi un terzo degli studenti ha a disposizione una borsa di studio che copre metà dei costi d’iscrizione. Inoltre argomenta come la missione della scuola sia ben più elevata e risponda alla necessità dell’“insegnare a pensare” anziché semplicemente trasmettere “un sapere basato su fatti, date e formule che sempre più assomiglia a quello delle scuole superiori”. Secondo Grayling, e questa è di nuovo una critica alle politiche del governo, “una società veramente civile non può tralasciare la centralità degli studi umanistici”.

L’organizzazione didattica del Nch è basata su un piano di studio triennale flessibile: gli studenti possono scegliere 12 corsi tra tutti quelli offerti dalla university of London, più otto specifici impartiti dal Nch (tra cui logica, etica, pensiero critico, scienza della letteratura, geografia politica, vari moduli di storia e studio delle migrazioni). In più c’è l’obbligo di frequenza di 4 cicli di seminari straordinari all’anno, solitamente tenuti da alcuni grandi nomi del mondo intellettuale (tra cui i già citati Ferguson e Dawkins). Infine, è previsto un tirocinio che dovrebbe garantire l’accesso al mondo del lavoro.

Alle rinnovate critiche sull’elevato costo d’iscrizione, Grayling ribadisce che quello è il giusto prezzo per un’istruzione d’eccellenza, priva di sussidi statali e soprattutto libera da imposizioni didattiche governative. I fatti per ora sembrano dargli ragione: i 60 posti messi a disposizione per il primo anno sono stati “bruciati” in pochi giorni, con una richiesta di iscrizioni che è stata tripla rispetto alla disponibilità. 

Tatticamente situato nel cuore di Londra, al centro di una delle aree a più alta concentrazione di ricchezze del mondo, il New College of Humanities non sembra, almeno per ora, avere problemi a trovare studenti disposti a pagare le 18.000 sterline annuali d’iscrizione. 

Marco Morini

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