SOCIETÀ

Crollo viadotto a Savona: "Servono risorse per un piano nazionale di prevenzione"

Un nuovo crollo di un viadotto, un’altra infrastruttura italiana che cede: domenica 24 novembre la A6 verso Torino è stata squarciata dal crollo del viadotto Madonna del Monte. L’Italia, ancora una volta si risveglia scoprendosi fragile. La fragilità però è sia dal punto di vista territoriale, e questo lo sapevamo, sia, sembra, dal punto di vista infrastrutturale.

Il crollo del Ponte Morandi aveva sconvolto tutti, ma sembra che ancora una volta non si sia riusciti a creare un piano nazionale per la prevenzione delle infrastrutture italiane. 

Ci vuole un piano specifico per le infrastrutture ma anche per gli edifici” ha dichiarato ai nostri microfoni il professor Carlo Pellegrino, Direttore del dipartimento ICEA dell’università di Padova.

Ci vuole un piano specifico per le infrastrutture ma anche per gli edifici Carlo Pellegrino - Direttore dipartimento ICEA Università di Padova

Un piano quindi, che possa permettere una reale prevenzione, anche in un territorio, come quello italiano, a rischio idrogeologico e sismico.

“La prevenzione però si può e si deve fare - ha continuato il prof. Pellegrino -, ma questo è un problema che coinvolge le scelte politiche. Chi deve decidere e chi ha la possibilità di intervenire da un punto di vista politico deve prendere la consapevolezza di questo tipo di problematiche. Ci si deve convincere del fatto che bisogna stanziare ed investire su questo tema, bisogna fare prevenzione con risorse adeguate e l’investimento è sicuramente consistente perché il territorio è complesso”.

Il viadotto Himera che nell’aprile 2015 ha diviso in due la Sicilia, il Ponte Morandi con 43 vittime, il crollo del viadotto vicino Savona, ed in mezzo, come analizzato da Il Sole 24 Ore, decine di altre situazioni a rischio con viadotti in manutenzione da tempo e conseguenti disagi. 

“Ciclicamente torna questo tema della gestione delle infrastrutture e del territorio - ha concluso il prof. Carlo Pellegrino -. Dalle immagini sembra che in questo caso, diversamente dal ponte Morandi, ci sia stata una frana che ha coinvolto la parte di sostegno del viadotto. Il tema però è sempre quello della prevenzione, anche se in alcuni casi ci può essere un problema strutturale del ponte o in altri ci può essere un problema di tipo geotecnico e geologico che interessa il terreno circostante. La Liguria ha problematiche specifiche di questo genere e le infrastrutture attraversano vallate e terreni complessi. Ogni caso ha una sua specificità ma il problema generale è sempre lo stesso: finché non si prende la consapevolezza della necessità di una gestione razionale e di uno stanziamento di un budget adeguato per prevenirle, questo tipo di problematiche ci saranno sempre. Il patrimonio infrastrutturale presente in Italia è un patrimonio ormai con decine di anni di età ed evidentemente come tutte le infrastrutture più passa il tempo più cambiano le problematiche, i carichi, le condizioni e cambia anche il territorio”.


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