CULTURA
Intelligenza artificiale generativa: garanzia e limiti dei diritti fondamentali
di Redazione
Il 22 aprile Palazzo del Bo a Padova ospita il convegno di studi “Intelligenza artificiale generativa: garanzia e limiti dei diritti fondamentali”, patrocinato dal Dipartimento di Diritto pubblico, internazionale e comunitario e dal Dipartimento di Diritto privato e critica del diritto dell’Università di Padova.
Il convegno, riservato a studentesse e studenti dei corsi di laurea in Giurisprudenza dell’Università di Padova, intende approfondire, secondo una visione sistemica, alcuni tra i più importanti aspetti di questa evoluzione “epocale”, che interessa trasversalmente ogni tipo di organizzazione e aspetto della società umana: dalle istituzioni governative e pubbliche, ai sistemi d’informazione, alla ricerca scientifica fino alle attività che attengono alla sfera personale e privata della vita quotidiana di ciascun individuo.
Il tema coinvolge una pluralità di profili: la sfida dell’IA non è soltanto di natura infrastrutturale, ma anche antropologica ed etica. Antropologica, perché l’uso di strumenti di intelligenza artificiale rinvia necessariamente al rapporto tra l’uomo e la tecnologia, evocando la possibilità di sostituire il primo con una macchina che è così umanizzata da essere persino costruita con le sembianze umane o, in ogni caso, con programmi che la fanno muovere e decidere come se si trattasse di un essere vivente. È infatti fenomeno diffuso, anche nell’ambito dell’agire pubblico, quello secondo cui un numero sempre maggiore di decisioni, tra cui anche quelle capaci di incidere negativamente sulle libertà dei singoli, sono prese o supportate da macchine che di fatto si sostituiscono all’uomo.
Il secondo tema è quello della giustizia predittiva, ovvero un sistema – già ampiamente diffuso in America ma anche in Europa – che consente di prevedere il possibile esito di una controversia sulla base delle precedenti soluzioni date a casi analoghi o simili. Si tratta di un’opzione che indubbiamente suscita il timore di ritorno ad una visione meccanicistica del ruolo del giudice, mascherata e innovata dall’utilizzo delle tecnologie, quando non la prospettiva di decisioni automatizzate, neutre e indifferenti alle realtà umane.
Nel corso dell'incontro vengono inoltre approfondite le azioni messe in campo dal legislatore nazionale, volte a garantire la sicurezza e la resilienza cibernetica necessarie allo sviluppo digitale del Paese, in vista della realizzazione di un cyberspazio globale sicuro.
- QUANDO 22 APRILE - ORE 10:30
- Aula D’Ayala a Palazzo del Bo Via VIII Febbraio, 2 a Padova