SOCIETÀ

Attività spontanea cerebrale: una chiave per comprendere le patologie

Come ogni anno dal 1952, l’Università di Padova attiva anche quest'anno a Bressanone i corsi estivi rivolti ai propri studenti e studentesse e tenuti da docenti dell’Ateneo. Questa edizione 2025 vede la partecipazione di 975 studenti, per complessivi 29 corsi di insegnamento, in due turni. 
Il secondo turno si tiene dal 4 al 14 agosto al 31 luglio 2025 per le scuole le Scuole di Medicina e Chirurgia, di Psicologia e di Scienze.

La cerimonia d'apertura si svolge lunedi 4 agosto, alle ore 18 nell'Aula Magna della Casa della Gioventù, a Bressanone con la lettura inaugurale "Massimiliano Aloisi" dal titolo "Attività spontanea cerebrale: una chiave per comprendere le funzioni cognitive e le patologie cerebrali" tenuta da Maurizio Corbetta, docente di Neurologia presso il Dipartimento di Neuroscienze dell'Università di Padova, e direttore della Clinica Neurologica dell’Azienda Ospedale Università di Padova. Laureato con lode all’Università degli Studi di Pavia in Medicina e Chirurgia nel 1985, si è specializzato in Neurologia all’Università degli Studi di Verona.

È stato fondatore e direttore del nuovo Centro di Ateneo “Padova Neuroscience Center” (PNC), programma di ricerca altamente interdisciplinare incentrato sull'idea delle reti cerebrali nella salute e nella società.

È già Norman J. Stupp Professor di Neurologia e professore di Radiologia, Anatomia e Neurobiologia e Bioingegneria presso la Washington University School of Medicine. Dal 2001 al 2016 è stato capo della Divisione di neuro-riabilitazione e direttore della riabilitazione neurologica della Washington University.

Maurizio Corbetta è stato il pioniere degli esperimenti sui meccanismi neurali dell'attenzione umana utilizzando la tomografia a emissione di positroni (PET). Ha scoperto due reti cerebrali dedicate al controllo dell'attenzione, le reti dell'attenzione dorsale e ventrale, e ha sviluppato un modello cerebrale dell'attenzione che è stato citato in letteratura più di 5.000 volte. Il suo lavoro clinico si è concentrato sui correlati fisiologici delle lesioni focali. Ha sviluppato un modello patogenetico della sindrome della negligenza emispaziale. Attualmente sta sviluppando nuovi metodi per studiare l'organizzazione funzionale del cervello utilizzando la risonanza magnetica della connettività funzionale, la magnetoencefalografia (MEG) e l'elettro-corticografia (EcoG). 
È socio corrispondente dell’Accademia dei Lincei.

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