CULTURA

Un 2021 di storie

A marzo del 2020, è ben noto, cominciavano le restrizioni per rallentare la diffusione della pandemia: le librerie venivano fatte chiudere (ora rientrano tra le attività di primaria necessità perciò sono aperte anche nei giorni rossi), le presentazioni di libri si spostavano online, i dipendenti delle case editrici iniziavano quello che sarebbe stato un lungo smart working, i festival letterari studiavano un modo per ripensarsi e permettere ai lettori di incontrarsi in sicurezza (e la maggior parte delle manifestazioni si svolsero poi nell’unica finestra possibile, tra agosto e i primi di ottobre).

Le pubblicazioni nel 2020 sono indubbiamente state di meno di quelle in preventivo: c’era grande preoccupazione tra gli addetti ai lavori (e nell’animo degli scrittori in primis) che tutto il lavoro sotteso alla nascita di un libro – a volte, la maggior parte delle volte, si parla di anni – finisse sprecato. Ecco che allora le uscite in programma per aprile, maggio e giugno del 2020 vennero posticipate: in agosto, a settembre, o addirittura nell’autunno inoltrato, ma poi, in qualche modo, la paura è cessata e in pochi mesi hanno visto la luce le ultime fatiche della gran parte degli autori italiani.

Albinati, Lagioia, Sarchi, Scarpa, De Paolis, Selvetella, Rattaro, Bianchini, Bignardi, Marchelli, Sparaco, Rattaro, Imai Messina, Abate, Avallone, Loewenthal, Nesi, Vichi, Di Paolo, Marone, Di Pietrantonio, Montanaro, Dadati, Righetto, Gamberale, Bussola, Sgambati, Terranova, Maraini, Geda, Falco, De Carlo, Camurri, Montefoschi sono solo alcuni dei romanzieri italiani i cui libri sono usciti dopo il lockdown, ma non sono certo mancati anche grandi stranieri, anche se in misura minore perché – si dice – l’impegno per il lancio di uno straniero è più gravoso. Abbiamo, in ogni caso, trovato in libreria McEwan, ad esempio, o Hanya Yanagihara, autrice del best seller Una vita come tante, con il nuovo titolo Il popolo degli alberi, o ancora Kent Haruf con La strada di casa e lo tsunami non si ferma.

Nel 2021 è prevista l'uscita di pubblicazioni molto attese, oltre che di autori italiani proprio di romanzieri internazionali (tra cui il vincitore del Premio Goncourt, l’equivalente francese del nostro Strega). Nell’impossibilità di citare anche solo tutte le principali (il totale dei titoli, ogni anno, è una cifra più vicina ai cinque zeri che ai quattro, e centinaia sarebbero quelli degni di menzione) segnaliamo un vademecum di una dozzina di romanzi, sei di autori italiani e sei di stranieri, che saranno in libreria tra gennaio e aprile.

1) Questo giorno che incombe di Antonella Lattanzi (HarperCollins): al tempo stesso un romanzo psicologico, la storia di un matrimonio e il racconto della maternità e delle sue ambiguità, è un libro che riscrive, tra verità e finzione, una storia vera, trovando ispirazione in un episodio di cronaca avvenuto a Bari nel palazzo dove l’autrice, bambina, è cresciuta;

2) Sembrava bellezza di Teresa Ciabatti (Mondadori): ad accoglierci tra le pagine di questo romanzo è una donna, una scrittrice, che dopo essersi sentita ai margini per molti anni ha finalmente conosciuto il successo, in una storia sull’impietoso trascorrere del tempo, e su come nel ripercorrerlo si possano incontrare il perdono e la tenerezza, prima di tutto verso sé stessi;

3) L’acqua del lago non è mai dolce di Giulia Caminito (Bompiani): Gaia e i suoi amici crescono in un mondo dal quale le grandi battaglie politiche e civili sono lontane, vicino c’è solo il piccolo cabotaggio degli oggetti posseduti o negati, dei primi sms, le acque immobili di un’esistenza priva di orizzonti. E l’acqua è quella del lago di Bracciano, dove approda la famiglia di Antonia, donna fiera fino alla testardaggine che da sola si occupa di un marito disabile dei quattro figli e che vuole insegnare alla sua unica femmina, Gaia appunto, a contare solo sulla propria capacità di tenere alta la testa;

4) La disciplina di Penelope di Gianrico Carofiglio (Mondadori): come è stato possibile che un pubblico ministero famoso per la sua micidiale efficacia, qual era Penelope, sia finita a fare una vita da sbandata, mantenendosi con la rendita di un piccolo appartamento, e con un precario lavoro da investigatrice privata? Accettando di farsi coinvolgere in un nuovo caso, in cui ritrova tracce del suo stesso passato, Penelope però avrà un’intuizione che le permetterà di vedere le cose sotto una luce nuova, e da un’angolatura diversa, tanto semplice quanto, fino a quel momento, trascurata;

5) Quando tornerò di Marco Balzano (Einaudi): è la storia di chi parte e di chi resta. Di una madre che va a prendersi cura degli altri per amore dei suoi figli; di due figli che rimangono ad aspettarla rivendicando ambizioni, rabbie, attese e un’incontenibile voglia di andarsene lontano; 

6) Memorie di un dittatore di Paolo Zardi (Giulio Perrone editore): esiliato in un'isola tropicale che pare popolata da fantasmi, in compagnia di un servo scalcagnato, un dittatore trova, nell'enorme villa in cui è recluso, una biblioteca tutta per lui. Spinto dalla lettura di quei libri, decide di ricostruire il lungo percorso, pieno di ferocia e lucidità, che lo ha portato a conquistare il potere assoluto; 

7) Rischi di un viaggio nel tempo di Joyce Carol Oates (La Nave di Teseo): i “viaggi nel tempo” – e i loro pericoli – sono raccontati con dovizia di particolari in questo romanzo la cui protagonista è una ragazza del futuro sconsideratamente idealista, punita per aver osato forzare le rigide regole del suo mondo e che viene per questo rimandata indietro di ottant’anni, in una regione del Nord America, dove si innamorerà di un altro “esiliato”;

8) L'anomalia di Hervé Le Tellier (La Nave di Teseo): l’ottavo romanzo dell'autore che ha vinto nel 2020 il Premio Goncourt racconta la storia di un evento apparentemente inspiegabile, cioè un volo Parigi-New York che avviene due volte, con gli stessi passeggeri, a pochi mesi di distanza, declinando una storia che trapassa i generi, dalla fantascienza al noir;

9) Prima persona singolare di Murakami Haruki (Einaudi): otto racconti in cui pare proprio che, con la raggiunta maturità anagrafica e artistica, il celeberrimo autore giapponese abbia deciso di puntare il telescopio della sua arte verso l’interno, indagando quella "prima persona singolare" che nelle opere precedenti restava nell’ombra;

10) Io e Mr Wilder di Jonatha Coe (Feltrinelli): Billy Wilder, che la protagonista del libro incontra casualmente, è Hollywood, la celebrità, il genio, ma anche il Novecento, il nazismo, la Shoah, la fuga di tanti verso l’America, una potente ossessione che permette a Jonathan Coe di scrivere un romanzo venato di nostalgia. La nostalgia degli anni passano, delle cose che si lasciano, di quello che siamo stati e non siamo più. E, soprattutto, di ciò che possiamo ancora dare e di cui nessuno sembra avere più bisogno;

11) Yoga di Emmanuel Carrère (Adelphi): la ricostruzione della depressione sofferta da Carrère negli ultimi anni, culminata in quattro mesi di ricovero in ospedale psichiatrico. Un romanzo che, a fine settembre, aveva venduto 171 mila copie – più di ogni altro libro uscito in Francia dopo l’estate – e che è costato all’autore l’accusa da parte della ex moglie di non aver rispettato gli accordi tra loro, dal momento che nel libro si racconta anche di lei;

12) L’ultima estate di André Aciman (Guanda): a causa di un guasto alla loro imbarcazione, dei giovani americani si ritrovano in un hotel della costiera amalfitana frequentato da attempati turisti italiani dove conoscono Raul, un personaggio bizzarro e riservato che proporrà loro loro di portarli a scoprire una delle meraviglie descritte nell'Eneide, cioè l'entrata all'Averno, il mondo dei morti.

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