SCIENZA E RICERCA

I big data e la rivoluzione nel mondo dei vaccini

Nell'era dei perennemente connessi e quindi dei dati rilasciati spesso senza una reale curanza nel farlo, c'è un ambiente in cui proprio i big data possono essere estremamente utili. Stiamo parlando dei vaccini e di come questi possano essere migliorati proprio attraverso lo studio di grandi moli di dati.

"Ci sono almeno tre dimensioni in cui i big data stanno trasformando in modo radicale la lotta contro le malattie infettive di cui ci occupiamo in vaccinologia - ha dichiarato Duccio Medini, responsabile data science della GlaxoSmithKline Vaccines ai nostri microfoni -: il primo è attraverso l'uso dei genomi. Il genoma è la ricetta scritta di un organismo vivente e si può leggere andando ad interrogare il suo DNA. Il primo modo in cui i grandi dati genomici hanno rivoluzionato proprio la vaccinologia è stato con l'approccio che abbiamo chiamato reverse vaccinology che è stato inventato in Italia nei centri di ricerca di Siena. Interrogando il genoma del nemico contro cui stavamo provando a sviluppare il vaccino, in questo caso il batterio che causa la meningite, abbiamo scoperto la ricetta migliore per sviluppare un vaccino che per quasi 50 anni era rimasto un problema insoluto".

Interrogando il genoma del nemico contro cui stavamo provando a sviluppare il vaccino, in questo caso il batterio che causa la meningite, abbiamo scoperto la ricetta migliore per sviluppare un vaccino che per quasi 50 anni era rimasto un problema insoluto

"Il secondo modo - ha continuato Duccio Medini - è attraverso l'analisi dei grandi dati che possiamo raccogliere dal corpo umano, nel vedere come risponde alla vaccinazione. Leggendo una mole enorme di dati possiamo capire meglio qual è l'effetto che un vaccino genera nell'individuo. Il terzo modo riguarda l'uso dei vaccini quando questi diventano disponibili alla popolazione. Oggi abbiamo un'infinità di dati che possiamo raccogliere sulle abitudini delle persone, sulle informazioni che si scambiano, sul modo con cui preferiscono prevenire i rischi che si trovano davanti, e questo può avere un fortissimo impatto in particolare per gli enti di salute pubblica come l'Istituto Superiore di Sanità in Italia". 

Duccio Medini, responsabile data scientist di GlaxoSmithKline Vaccines, sarà in Aula Magna di Palazzo Bo giovedì 18 ottobre, nell'ambito del DigitalMeet e per la rassegna BoCulture dell'Università di Padova.

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