SCIENZA E RICERCA

A biologia marina, un esempio di "ricerca partecipata"

Un piccolo pesce d’acqua salmastra, Aphanius fasciatus, è stato protagonista di uno studio dell’università di Padova che ha avuto l’obiettivo di indagare il comportamento sociale di questa specie, tipica della laguna di Venezia e attualmente inserita nella lista delle specie protette. La ricerca, pubblicata su Biology Letters, ha utilizzato le bande grigio scuro, caratteristica peculiare della livrea delle femmine, per investigare la preferenza sociale di questa specie: si è visto che di fronte a due gruppi, gli individui preferiscono associarsi al gruppo più “omogeneo”, ovvero quello caratterizzato da individui che hanno lo stesso numero di bande, rispetto ad un gruppo di individui con un numero di bande diverso gli uni dagli altri. Ma oltre a questi piccoli pesci, i veri protagonisti di questa ricerca sono stati gli studenti del corso di biologia marina di Chioggia che hanno partecipato attivamente alla raccolta dei dati e agli esperimenti veri e propri. Un esempio di “ricerca partecipata” da cui può nascere una collaborazione ricca di soddisfazioni, sia da parte dei ricercatori che riescono a motivare e coinvolgere gli studenti, sia da parte di questi ultimi che diventano parte integrante della scienza.

E' stata un’esperienza estremamente formativa, sia per noi che per loro, con un risultato finale al di sopra delle aspettative iniziali.

Abbiamo rivolto qualche domanda agli autori della ricerca: Silvia Cattelan, assegnista di ricerca del gruppo di ecologia comportamentale e Matteo Griggio, professore associato presso il dipartimento di biologia, entrambi all’università di Padova.

Da dove nasce l’idea di coinvolgere gli studenti universitari in un esperimento scientifico?

Qualche anno fa abbiamo avuto la grande fortuna di poter organizzare il corso di Biodiversity and Behaviour per la laurea magistrale in biologia marina. Per la prima volta in vita nostra ci siamo ritrovati dall’altra parte della cattedra e ci siamo sforzati di ricordare cosa ci fosse mancato di più durante la vita da studenti, in particolar modo durante le lezioni in aula. La risposta fu subito chiara: fare realmente ricerca. Da quel momento, ogni anno pianifichiamo un vero e proprio esperimento scientifico sul comportamento dei pesci.

Secondo il vostro parere, quali sono gli aspetti positivi e (se ce ne sono) negativi di questa collaborazione?

Poter coinvolgere in un nostro esperimento degli studenti è stato per noi davvero stimolante. Da un lato sono impazienti e felici di toccare finalmente con mano quanto hanno studiato a lezione, dall'altro lato sono molto accorti in quanto "poco abituati" ad avere delle responsabilità così grandi, se non quando faranno il tirocinio per la tesi magistrale. Gli studenti si sono rivelati un aiuto prezioso perché grazie a loro si possono condurre più prove contemporaneamente. Ovviamente dall'altro lato, non avendo mai avuto esperienza nel mondo della ricerca, non possono valutare autonomamente se nel corso degli esperimenti sorgono dei problemi ed eventualmente come risolverli, quindi è necessario un monitoraggio continuo. E' stata un’esperienza estremamente formativa, sia per noi che per loro, con un risultato finale al di sopra delle aspettative iniziali.

Com’è stato il riscontro degli studenti alla fine di questa esperienza?

All’inizio molti degli studenti sono preoccupati perché si rendono conto che i nostri laboratori non sono i classici laboratori dove spesso si ripetono le stesse esperienze ma al contrario ogni volta c’è una nuova sfida da intraprendere. Richiediamo moltissima concentrazione, partecipazione e dedizione. Ma quando si analizzano i dati raccolti, gli studenti si rendono conto di aver partecipato al processo della creazione di nuovo sapere e la loro soddisfazione è enorme. Il loro lavoro è così di alto spessore che ogni anno riusciamo a pubblicare un articolo scientifico utilizzando i dati raccolti durante i laboratori. Nessun altro corso universitario simile a questo rende gli studenti attori principali di un vero e proprio progetto scientifico. 

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