SOCIETÀ

Elezioni comunali: la campagna sui manifesti

Il Bo Live ospita una serie di articoli di studenti del laboratorio organizzato dall’Osservatorio DANE - Democrazia a Nordest dedicato alle prossime elezioni amministrative di Padova.

A Padova la campagna elettorale è entrata nel vivo, e un elemento che non può mancare è il manifesto. Il manifesto resta ancora uno tra i più importanti strumenti di comunicazione politica, deve essere in grado di cogliere l’attenzione degli elettori dopo un solo sguardo e spesso contiene uno slogan che deve far capire il posizionamento del candidato. A Padova quali sono state le scelte dei candidati sindaco per quanto riguarda la comunicazione visiva?  

Un manifesto per Peghin sindaco

“Serve adesso”: questo è lo slogan presente nei manifesti del candidato sindaco Francesco Peghin. Il candidato del centro-destra rivendica così l’urgenza di un cambio di rotta e di rinnovamento dopo gli anni della pandemia. Tra i manifesti che abbiamo visto in questi mesi nel capoluogo padovano ricordiamo in particolare quello affisso sulla torre Belvedere, in prossimità della stazione. Esso ritrae il candidato sorridente, che indossa un comune maglioncino nero, su uno sfondo blu con un’inquadratura a mezzo busto e accanto lo slogan “serve adesso”, posizionato sopra al simbolo di colore fucsia racchiudente la scritta: “Francesco Peghin Sindaco”.

Anche la scelta del colore del logo non sembra casuale, Peghin anzi ha dichiarato che esso ha un significato profondo e che parte da lontano: “È il colore scelto da me per la divisa dell’equipaggio con il quale ho vinto i mondiali di vela, sia nel ’95 che nel ’96”. Inoltre egli afferma che il colore fucsia è il suo preferito. Non sfugge la somiglianza di questa scelta cromatica con il simbolo utilizzato dal sindaco di Venezia Luigi Brugnaro nelle ultime due elezioni, che lo hanno visto entrambe vincitore. Oltre alla somiglianza dei loghi, ci siamo imbattuti in un cartellone elettorale del candidato del centro-destra che lo raffigura proprio in compagnia di Brugnaro, a esplicitare così un chiaro appoggio di quest’ultimo alla sua candidatura. Nei vari manifesti in giro per la città si trovano, in aggiunta, slogan che fanno riferimento al suo programma elettorale, tra cui la necessità di aumentare il livello di sicurezza nella città, soprattutto in periferia, e un fondo da sei milioni di euro da destinare alle famiglie in difficoltà. Nelle sue pagine social Peghin pubblica ogni settimana un breve video in cui mostra rapidamente le attività di campagna elettorale svolte e le località raggiunte per ascoltare la voce dei cittadini, seguite da numerose testimonianze di amici, colleghi e conoscenti che lo raccontano e lo descrivono per le qualità mostrate nel corso della sua vita. 

Un manifesto per Giordani sindaco

Ormai da un mese la città è tappezzata dai manifesti del sindaco uscente: li si trova in grandi cartelloni così come nelle fermate degli autobus, sotto forma di video-manifesti che “fanno compagnia” ai pendolari in attesa del bus. La parola che Giordani ha scelto come motto per comunicare con i cittadini è stata “insieme”, che in un’intervista afferma essere stata la parola che lo ha ispirato in questi cinque anni da sindaco. La scelta di questa parola è stata fatta guardando con un occhio al passato e con l’altro al futuro: in un’intervista Giordani afferma infatti che “non sono stati anni facili, lo sappiamo. E se oggi possiamo andare lontano e costruire un futuro sereno è proprio perché ogni passo lo abbiamo fatto insieme.”

“Insieme siamo Padova” è lo slogan protagonista dei manifesti del primo cittadino: una frase d’effetto per la sua ricandidatura, che veicola un forte senso di appartenenza alla città patavina. Nei manifesti la parola “insieme” è messa assai in risalto e salta subito all’occhio. Accanto alla scritta vediamo il Sindaco Giordani in completo e sorridente, con l’intento di trasmettere tranquillità e sicurezza ai cittadini. Ma non è tutto qui: oltre ai manifesti tradizionali possiamo trovare per le vie della città, così come sui suoi canali social, alcuni manifesti che lo ritraggono in compagnia, per esempio, di ragazze e ragazzi, lavoratrici e lavoratori e diversi passanti. L’effetto cercato è quello di infondere un sentimento di vicinanza tra istituzioni e cittadini, un legame che vada al di là di qualsiasi condizione sociale e divario generazionale. I colori che dominano i manifesti sono due: il rosso e il bianco, i colori della città patavina. Senza alcun dubbio però, è il colore rosso a farla da padrone. Il design, tutt’altro che semplice ma ugualmente incisivo, permette al potenziale elettore di concentrarsi più sulla scritta “Insieme siamo Padova” piuttosto che sullo slogan “Il sindaco dei padovani”. Elementi importanti presenti sui manifesti di Giordani sono, senza dubbio, il logo e la scelta cromatica, che ricordano sicuramente lo stemma del Calcio Padova, società di cui Giordani è stato presidente per 10 anni prima di intraprendere la carriera politica. All’interno del suo simbolo elettorale viene raffigurato il profilo del Gattamelata, una statua a cui tutti i padovani, tifosi o no di calcio, sono più o meno legati. 

Due scelte e un solo vincitore

Entrambi i candidati hanno fatto scelte ben precise riguardo alla loro comunicazione visiva: sia Peghin che Giordani hanno optato per manifesti abbastanza intuitivi, con messaggi diretti e piuttosto semplici nei temi e nei colori. Non mancano però differenze sostanziali tra i due approcci comunicativi. Innanzitutto la scelta del “look”: Peghin ha deciso di indossare un abito “comune”, mentre Giordani un vestiario più formale. Tali caratteristiche sono poi riconducibili pure agli slogan utilizzati, dal momento in cui “serve adesso” risulta più diretto e pragmatico rispetto all’“insieme” di Giordani. Quest’ultima parola d’ordine appare infatti assai vaga ed indefinita, oltre a richiamare quasi esplicitamente il “nous tous” utilizzato dal presidente francese Macron nell’ultima tornata elettorale. Si notano infine delle differenze tra i candidati anche nell’utilizzo dei social media. Il candidato di centro-destra posta spesso foto che lo ritraggono in compagnia dei suoi concittadini oppure affiancato da innumerevoli figure politiche di “calibro nazionale”, quali Matteo Salvini e Luca Zaia. Inoltre, proprio per “richiamare” il suo passato da atleta, Peghin usa come testimonial in innumerevoli video varie persone con alle spalle una carriera sportiva agonistica. D’altra parte le pagine social di Giordani risultano molto più “scarne”: viene infatti raffigurato, spesso assieme a comuni cittadini, con una frequenza assai minore rispetto al candidato del centro-destra. In generale il sindaco uscente sembra aver dedicato meno spazio alla campagna elettorale nei suoi canali social, continuando piuttosto a mostrare l’operato della sua giunta. A pochi giorni dalle elezioni non ci resta che attendere per vedere quali scelte avranno fruttato i risultati migliori e quale candidato sarà eletto sindaco.

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Speciale Osservatorio DANE - Democrazia a Nordest: le elezioni amministrative 2022 a Padova

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