SCIENZA E RICERCA

Il futuro dell'Italia passa per la transizione energetica. Una lettera al Presidente del Consiglio

Al Presidente del Consiglio Giuseppe Conte

Egregio Presidente,

Siamo un gruppo di docenti e ricercatori che sentono la responsabilità di dare il massimo contributo per superare le difficoltà in cui si trova il nostro Paese. Da alcuni anni stiamo cercando, attraverso la condivisione di conoscenze e informazioni scientificamente corrette, di orientare la classe politica a fare scelte giuste, in particolare per quanto riguarda il problema energetico, che deve essere affrontato in una prospettiva che comprenda, oltre all’aspetto economico, anche gli aspetti ambientali, sociali e culturali.

Stiamo vivendo uno dei peggiori periodi della nostra storia, attanagliati da una crisi che ha tre aspetti fra loro intrecciati: ecologico, sociale e sanitario. Ma non dobbiamo perderci d’animo: la storia stessa insegna che ogni crisi offre l’opportunità di un cambiamento verso una situazione migliore.

Sul fronte sanitario ci sono buone notizie perché nel nostro paese la pandemia si sta esaurendo. Quindi si parla sempre più frequentemente di “ritorno alla normalità”. Questo, però, sarebbe un grave errore, perché vorrebbe dire tornare a convivere con le crisi ecologica e sociale. Ricordiamo che se il virus ha causato circa 400.000 morti nel mondo, l’inquinamento atmosferico ogni anno causa 650.000 vittime nell’Unione Europea e 80.000 nella sola Italia.

… non ci accorgiamo più che alcuni si trascinano in una miseria degradante, mentre altri non sanno nemmeno che farsene di ciò che possiedono Papa Francesco

Viviamo in un mondo dove i duemila più ricchi posseggono più di 4,6 miliardi di persone e, come scrive papa Francesco,  “… non ci accorgiamo più che alcuni si trascinano in una miseria degradante, mentre altri non sanno nemmeno che farsene di ciò che possiedono”. Nella nostra Italia l'1% più ricco possiede quanto il 70% più povero della popolazione.

Non possiamo farci sfuggire l’occasione di uscire dalla crisi sanitaria senza affrontare e risolvere, almeno in parte, le crisi ecologica e sociale. Anche perché le tre crisi sono strettamente intrecciate.

Per fermare il cambiamento climatico, che la Conferenza di Parigi del 2015 ha definito il pericolo più grave per l’umanità, dobbiamo sostituire i combustibili fossili con le energie rinnovabili

L’insorgere della pandemia da Corona virus, infatti, è la conseguenza dei nostri errori nel rapporto con la Natura: sproporzionato uso delle risorse, degradazione dell’ambiente, cambiamento climatico, esagerata  antropizzazione del suolo, perdita di biodiversità, abbattimento delle foreste, crescente consumo di prodotti animali.

Per fermare il cambiamento climatico, che la Conferenza di Parigi del 2015 ha definito il pericolo più grave per l’umanità, dobbiamo sostituire i combustibili fossili con le energie rinnovabili, fornite dal sole, dal vento e dall’acqua, che non solo non producono CO2, ma generano direttamente elettricità, la forma di energia più pregiata. La transizione energetica dai combustibili fossili alle energie rinnovabili ha molti vantaggi. Volendo, sarebbe possibile, sia tecnicamente che economicamente, completarla entro il 2050. Fermerà il cambiamento climatico, eviterà la morte prematura di molte persone e aumenterà i posti di lavoro. Porterà vantaggi anche dal punto di vista sociale perché le nazioni più povere, le più colpite dai cambiamenti climatici, sono ricche di energie rinnovabili.

Dobbiamo portare in primo piano i problemi della sostenibilità ecologica e sociale. Il primo passo in questa direzione è la transizione energetica dai combustibili fossili alle energie rinnovabili, transizione che però è fortemente ostacolata dalla lobby dei combustibili fossili (in Italia da ENI), dall’apparato militare, da speculazioni finanziarie.

Ma c’è la buona notizia del Green Deal europeo, una articolata strategia per azzerare le emissioni entro il 2050, ridurre l’inquinamento, proteggere il pianeta e far sì che la transizione sia socialmente giusta ed inclusiva. L’Italia non deve perdere questa occasione che, fra l’altro, può fare emergere tutte le grandi potenzialità della nostra industria manifatturiera.

Ringraziandola per l’attenzione, rimaniamo a sua disposizione se crederà di volerci consultare.

Vincenzo Balzani

Coordinatore del gruppo di scienziati http://www.energiaperlitalia.it/

© 2018 Università di Padova
Tutti i diritti riservati P.I. 00742430283 C.F. 80006480281
Registrazione presso il Tribunale di Padova n. 2097/2012 del 18 giugno 2012