In questo editoriale faccio riferimento a un documento facilmente reperibile su Internet: è un video registrato negli Stati Uniti. Riguarda un suprematista bianco, di nome Craig Cobb, che nel North Dakota ha deciso di realizzare una comunità chiusa a qualsiasi “razza” che non sia quella bianca nel North Dakota. Questo signore è diventato molto famoso dopo essere stato ospitato in un noto talk show in cui è stato sottoposto a un test del DNA. Il risultato è ovvio, per la scienza: nel suo corredo genetico Cobb ha infatti una percentuale elevatissima di genoma africano. Curiosa e interessante la reazione dell’uomo: in diretta non ha dato in escandescenze, per poi commentare – a microfoni spenti – che questo è il solito uso ideologico della scienza per difendere una tesi politica, cioè quella dell’opportunità dei matrimoni misti. Nel guardare questo intervento la prima reazione, nei confronti di questa persona, è di pietà e commiserazione. Ma non dobbiamo solo considerarlo matto: questi discorsi di odio sono pericolosi e contagiosi e sappiamo che il dibattito pubblico a volte involve, introducendo di nuovo argomenti pericolosi che pensavamo fossero superati. E non dobbiamo sottovalutarlo, perché le idee di quell’uomo sono persuasive e aderiscono nel nostro pensiero perché estremamente consolatorie. Lui ha l’idea di appartenere a una piccola comunità di buoni e giusti che deve identificare un nemico esterno.