SCIENZA E RICERCA

L'editoriale. Jonathan Franzen: fuoco amico sul riscaldamento climatico

È uscito pochi giorni fa l’ultimo volume dello scrittore e saggista americano Jonathan Franzen. Il titolo è particolare: La fine della fine della Terra. Si tratta di una raccolta di saggi tra i temi più disparati, alcuni già apparsi sul New Yorker, e molti inerenti ai suoi reportage come osservatore, come bird-watcher. Il titolo si riferisce a una storia iniziale molto curiosa: Franzen nel 2015 si arrabbiò con la società americana che si occupa della difesa degli uccelli. In un comunicato venne dichiarato che la più grave minaccia futura per la sopravvivenza degli uccelli è il riscaldamento globale. L’autore si è arrabbiato spiegando che le vere cause di estinzione qui ed ora sono altre, indicando una serie di ragioni (dai predatori ad altro): dobbiamo salvare gli uccelli ora, dice Franzen, senza pensare al “climatismo”, l’ossessione per questo riscaldamento climatico che non arriva mai. Ovviamente io non sono d’accordo con queste argomentazioni: il climate change è una delle concause che portano le specie verso le estinzioni. D’altra parte il riscaldamento globale non è un problema futuro: sta già accadendo, anche se facciamo fatica a concepirlo. 

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