SOCIETÀ

Maternità e carriera? Una scelta possibile

L'annosa questione della madre in carriera sembra essere arrivata a un punto di svolta grazie ai numerosi esempi di lavoratrici celebri che non hanno remore nel dimostrare che essere madri non significa rinunciare alla propria vita e, tantomeno, ai propri obiettivi.

"Sono molto felice di essere arrivata così lontano. Per tutte le mamme là fuori, oggi ho giocato per voi" così, con la voce rotta dall'emozione, Serena Williams, tennista statunitense, ha commentato la sua performance al termine della finale disputata a Wimbledon il 14 luglio. La sportiva, dopo aver dato alla luce la figlia Alexis Olympia il 1 settembre 2017, è tornata in campo il 7 marzo scorso durante il torneo di Indian Wells. Il mese precedente dichiarò: "Sono pronta, altrimenti non sarei qui. Se non sono pronta ora, non sarò mai pronta. Tra due mesi mi sentirò molto meglio, ma devo iniziare da qualche parte. Non voglio stare seduta in un angolo a pensarci". 

In un'intervista rilasciata a Vogue ha raccontato delle complicazioni accorse a seguito del parto, un cesareo applicato d'emergenza, che in meno di una settimana l'hanno costretta ad affrontare un'embolia polmonare dovuta a un problema di coaguli nel sangue - di cui già soffriva - e altri interventi chirurgici. Perciò durante le prime sei settimane della sua maternità è stata allettata. 

Parlando della sua prima esperienza da madre ha confidato di essersi abbattuta qualche volta, di aver pensato che non ce l'avrebbe fatta. "Nessuno parla dei momenti di sconforto, la pressione che percepisci, la delusione che avverti ogni volta che senti il bambino piangere" e prosegue: "Ti arrabbi per il pianto, poi ti rattristi per esserti arrabbiata, infine ti senti colpevole: perché mi sento così triste quando ho una bambina bellissima? Le emozioni sono folli."   

Knowing I’ve got this beautiful baby to go home to makes me feel like I don’t have to play another match. I don’t need the money or the titles or the prestige. I want them, but I don’t need them. That’s a different feeling for me. Serena Williams

La tennista non è l'unico esempio di donna famosa che ha condiviso col pubblico la sua esperienza di madre: un altro esempio è l'artista Beyoncé Knowles, che è riuscita a rendere glamour e pop la sua recente gravidanza gemellare con servizi fotografici ad hoc. Nel 2011, appena conclusa una performance ai Video Music Awards con un mic drop, annunciò al pubblico di aspettare la sua prima figlia sbottonando la giacca glitterata e accarezzandosi la pancia, mandando in visibilio il pubblico. La cantante, nota per essersi sempre esibita alla perfezione, non risparmiandosi lunghi e faticosi concerti completi di coreografie, sembra stia intraprendendo la sua quarta gravidanza, tutto questo senza aver mai rallentato la propria carriera.   

Come dimenticare poi il caso di Catherine Middleton che a solo 7 ore dal parto si mostrava splendente ai fotografi, in compagnia del principe William, mentre teneva in braccio il loro terzogenito? Le utenti dei social si scatenarono con una serie di meme divertenti che paragonavano le foto che le ritraevano stremate dopo il parto, con quelle che ritraevano la duchessa in splendida forma.   

Infine, per citare un caso nostrano, è recente la polemica che ha investito la giovane imprenditrice Chiara Ferragni colpevole, secondo alcuni suoi follower di Instagram, di aver abbandonato il neonato figlio di appena quattro mesi, per partecipare alla sua festa di addio al nubilato con delle amiche, ignorando il fatto che il bambino sia naturalmente sotto la cura del padre. I commenti negativi che l'accusano di essere una madre negligente, dimostrano quanto sia ancora attuale la tendenza della società a relegare la donna al suo solo ruolo di madre, che sotto questa prospettiva sembra dover annullare qualsiasi altra aspirazione

Tuttavia, grazie all'esempio di queste donne famose, la gravidanza e la maternità con tutto quello che comportano hanno subito un processo di normalizzazione nella rappresentazione mediatica, grazie soprattutto ai social, basti pensare alla modella Mara Martin che durante la recente Miami Swim week è apparsa sulla passerella con la sua bambina di 5 mesi, mentre l'allattava, spiegando che la direttrice della rivista le ha permesso di continuare a nutrire la piccola dato che la sfilata era stata posticipata finendo col sovrapporsi all'orario di cena della neonata.  

Nel mondo dello spettacolo inizia a essere chiaro che devono essere la società e il contesto lavorativo, coi loro ritmi e col buon senso, ad assecondare il ruolo essenziale della madre. Gli esempi sopraccitati dimostrano come le donne abbiano voglia di conciliare carriera e maternità, senza trascurare nessuna aspirazione nella loro vita: purtroppo questo è ancora oggi reso difficile dai dei luoghi comuni che vanno combattuti. 

Il Codice delle pari opportunità tra uomo e donna stabilisce all'art. 27 che in materia di accesso al lavoro è vietata qualsiasi discriminazione fondata sul sesso, per questo motivo porre domande durante il colloquio di lavoro che riguardino la sfera dei rapporti personali e famigliari è illegale. Tuttavia accade che alle candidate venga chiesto se intendano avere figli, facendo riferimento al congedo di maternità obbligatorio che  consiste in un periodo di astensione dal lavoro da parte della gestante - per un totale di 5 mesi a cavallo del parto - e al congedo parentale fruibile da entrambi i genitori per un periodo complessivo di 10 mesi

Tante donne negli anni hanno perciò dovuto dimostrare di essere delle valide lavoratrici, quasi sentendosi in colpa per la loro maternità, dovendo sminuire la propria differenza biologica, che non può assolutamente essere vista come causa di un minore potenziale lavorativo, ma deve invece essere tutelata, come stabilisce la legge, per la sua importanza. Bisogna augurarsi che l'esempio di queste donne forti, appartenenti al mondo dello spettacolo o dello sport, faccia da apripista per una società realmente all'insegna della parità di genere.   

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